Coso dipinto, porco, senza cervello, drogato. Tempi lontani, lontanissimi. Complice Giuseppe Cruciani, ecco insieme Fedez e Maurizio Gasparri al Pulp podcast con Mister Marra. Scambio di favori, dopo che Fedez era stato alla convention di Forza Italia. Do ut des, roba vecchia come il baratto. La polemica? Inutile, un po' come la puntata. Intrattenimento, peccato che troppo spesso lo si confonda con la politica. E viceversa. Un pezzo emblematico: le canne, che Fedez fuma in quasi ogni puntata del podcast. Prima di farsela, fa annusare la scatolina con l’erba a Gasparri, che rifiuta, e a Cruciani che sobbalza sulla sedia: “Forte”, dice a Gasparri, con Fedez che rassicura: “Sono piantine, è natura. Sono fiori. Si chiama californiana, totalmente illegale, l’ho presa da uno spacciatore”, e inizia a rollare mentre Gasparri spiega che la droga fa male, e lo spirito di emulazione eccetera e blablablà. “La droga è buona. La droga è drammaticamente buona”, dice Cruciani, dopo aver ripassato la canna a Fedez e aver assicurato il pubblico di non aver inalato: “Questo è il problema”, dice. Fedez ride, giustamente, che ha appena fumato. Effetti del fumo passivo, ride anche Gasparri: “Ma anche ammazzare la suocera per qualcuno è buono. Anche la guerra: Putin è contento di fare la guerra”. Cruciani gli chiede se, secondo lui, fumare equivalga a commettere un reato. “Certo, contro sè stessi, è una forma di autodistruzione”. E giù risate di Fedez, mentre Cruciani allarga le braccia. “Dovreste invitare Brumotti, che è ormai l’unico combattente della lotta alla droga”, dice Gasparri, e ci auguriamo che sia l’effetto passivo del trombone di Fedez. Ma torniamo all'inizio, con lo scambio di favori che ha reso possibile la puntata.

Del tutto normale, come spiega Fedez: “Come Travaglio che è andato ad Atreju, queste cose succedono. Volevamo invitarlo per parlare, e lui ha invitato me. Il fatto che io sia andato alla convention di Forza Italia non significa che io abbia virato a destra. Al netto del fatto che non sono mai stato di sinistra: io non ho mai detto di essere di sinistra”. Assist telefonato a Cruciani, che rimpalla: “Questa follia di voler impacchettare le persone, di catalogarle, di mettergli un timbro in fronte, è una cosa tipica soltanto della sinistra istituzionale italiana”. Le critiche di Gasparri a Vannacci? Le spiega il senatore di Forza Italia: “Io sono figlio di militari, non ho trovato corretto che lui facesse dichiarazioni politiche mentre era ancora in servizio. L'altra questione è che io sono contro chi si improvvisa politico”, e si rivolge a Marra: Tu ti faresti curare i denti da me? Faresti aggiustare l'automobile a Cruciani? No. Berlusconi, per esempio, arrivava da un altro vissuto: impresa, squadra di calcio” - se non che Marra lo interrompe: “Lui aveva un'esigenza personale”, dice, facendo riferimento ai processi. “La solita litania”, risponde lui.

E si passa a un argomento più serio: il caso Orlandi. Gasparri dice la sua, da membro della Commissione: “Il problema di queste commissioni è che è molto difficile che trovino una soluzione a distanza di anni. Anzi, si crea un'aspettativa che poi genera frustrazione. Ti racconto un'altra cosa di cui non si è parlato, è una notizia inedita. L'altro giorno viene fuori una proposta di aprire un'inchiesta sulla morte di Pasolini. Ne parliamo coi capigruppo, ma il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, dice: ma che dobbiamo fare la commissione dopo 50 anni? Che cosa dobbiamo scoprire?”. Poi litiga un po’ con Marra sul fatto che sia stato tirato in mezzo Giovanni Paolo II, senza arrivare a nessuna vera conclusione. E se, verso il finale, Gasparri assicura, rispondendo a Fedez, che essere Gasparri non lo ha aiutato a scopare, scopriamo anche che i due ex litiganti sono d’accordo sulle body cam da fornire ai poliziotti. Chi si aspettava la rissa, per fortuna è stato smentito. One love, One heart, come diceva lo zio Bob.

