E se i problemi delle auto elettriche non si limitassero alla buona percentuale di inquinamento che bene o male contribuiscono a diffondere nell’aria, alle polveri sottili dovute all’eccessivo peso della batteria e, quindi, dell’auto, più tutta un’altra serie di questioni economiche o ambientali (il quasi monopolio asiatico, l’estrazione di terre rare e così via); se non si limitassero ai costi eccessivi e a dei divieti che rischiano di complicare la vita non solo ai brand ma a chi con l’auto lavora e non potrà permettersi nel breve periodo una bev; insomma, se oltre a tutto questo il problema ricadesse inevitabilmente anche sui… pedoni? Sembra proprio così, stando almeno alla denuncia della National Federation of the Blind UK (NFBUK) e della Royal Society for the Prevention of Accidents (Rospa). Il problema? Troppi cavi mal riposti e torrette di ricarica. I non vedenti si sentirebbero per questo meno sicuri di uscire e non è garantita la sicurezza sui marciapiedi per molte categorie svantaggiate, dai disabili agli anziani e bambini.
Come riporta il Dailymail, “circa il 40% delle case non ha accesso a un vialetto o a un garage, il che significa che molti proprietari di veicoli elettrici dovranno far passare un cavo sui marciapiedi pubblici per ricaricare le loro auto, il che potrebbe trasformarle in efficaci percorsi a ostacoli”. A intervenire è anche Sarah Gayton, presidente dell’NFBUK: “Trasformerà i marciapiedi in un campo minato: le persone non vedenti e ipovedenti possono aggrovigliare il loro bastone bianco o inciampare nei cavi, con il rischio che vengano gravemente ferite o addirittura uccise”. Anche Rebecca Guy di ROSPA ha espresso preoccupazione chiedendo almeno che i proprietari di auto elettriche ricarichino le proprie bev dalle stazioni di ricarica pubblica e non trascinando il cavo dalle proprie abitazioni in strada. Insomma, a volte non serve guidare l’auto per essere un pericolo. Basta ricaricarla.