Il nero sfina, il grigio commuove: Chiara Ferragni docet. La felpa indossata nel video di scuse per “l’errore di comunicazione” è segno dei tempi e del pentimento. Anche la mise di John Elkann nel video spiegazione girato dopo l’offerta di acquisto della Juventus da parte di Tether è ben studiata. La Vecchia Signora non si (s)vende, la sintesi del messaggio. Ma Paolo Ziliani su Substack si concentra proprio sul “look studiato a tavolino e mutuato da Chiara Ferragni versione santarella pentita dopo l’indigestione di pandori Balocco: felpa grigio-beige tendente allo smorto per dare l’idea del peluche rassicurante e morbido. Anzi morbidoso”. Ma cosa dice Elkann in quel video? “La Juve fa parte della mia famiglia da 102 anni. Fa parte nel vero senso della parola, perché nel corso di un secolo quattro generazioni l’hanno ingrandita, resa forte, accudita nei momenti difficili e festeggiata nei tanti momenti felici. Ma non solo: la Juventus fa parte di una famiglia, molto ma molto più grande. La famiglia bianconera fatta da milioni di tifosi in Italia e nel mondo che amano la Juve come si amano le persone care”. E in chiusura: “La Juventus, la nostra storia, i nostri valori non sono in vendita”. Famiglia e valori contro la mercificazione. Un mood pre-natalizio che Ziliani non apprezza particolarmente: “Ebbene, per enunciare questi miseri, banali, minimali concetti espressi con parole che nemmeno un bambino di seconda elementare, il 49enne John Elkann ha avuto bisogno di farseli scrivere sul gobbo (che in tema di Juventus deve trattarsi di un super gobbo) per leggerli pedissequamente. Ama talmente la Juventus, il buon John, che se non gli avessero scritto, affinché non si sbagliasse, che quattro generazioni della sua famiglia ‘l’hanno ingrandita, resa forte, accudita nei momenti difficili e festeggiata nei momenti felici’, lui non sarebbe stato in grado di dirlo con ricordi suoi e con parole sue”. Solo una delle tante cose che di sua sponte non sarebbe mai stato capace di formulare. Tra le quali, appunto, il fatto che “la Juventus, la nostra storia, i nostri valori non sono in vendita”: “Non lo avrebbe mai detto visto che come Stampa e Repubblica - ultimo anello di una lunga catena di dismissioni - dimostrano, Elkann per soldi venderebbe, come si dice, anche la madre: che peraltro, fuor di metafora, lo ha portato in tribunale assieme alla sorellina Ginevra e al fratellino Lapo visto che a suo dire l’avrebbero truffata a proposito nientemeno che dell’eredità di famiglia”.
Ma tornando alla felpa “morbidosa”, impreziosita dalla “scritta ‘Juventus’ a campeggiare sul petto per far passare il messaggio di una passione così grande, quella di John per la Vecchia Signora, da portarsela persino a letto scritta sul pigiama”. Facendo un gioco in stile Settimana enigmistica, trova le differenze tra il video di The Blonde Salad e quello di Elkann, “l’unica è che Chiara Ferragni fa lo sforzo di non leggere le accorate parole sul gobbo ma di esprimersi con parole sue, cosa che John non è in grado di fare. In quanto alle avvertenze, mancanti, su additivi, conservanti, coloranti e antiossidanti presenti nei due messaggi, ognuno si faccia l’idea che ritiene più giusta. L’importante è tenere un fazzoletto a portata di mano: per la commozione, intendo”. Sciabolata morbida di Ziliani, potrebbe dire qualcuno.