La Commissione d’inchiesta parlamentare incaricata di indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, entrambe scomparse nel 1983 a poco più di un mese di distanza l’una dall’altra, sta finalmente prendendo il via. Infatti, dopo interminabili mesi di rinvii i lavori stanno ufficialmente partendo, ad annunciarlo il deputato della Lega Riccardo Augusto Marchetti, nonché vicepresidente della Commissione: "Giovedì 9 maggio si terranno le audizioni nella Commissione d'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Inizieremo con i familiari delle due giovani e ascolteremo tra i primi Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che in questi anni con coraggio non ha mai smesso di cercare la verità, e che ringrazio per essersi messo da subito a disposizione". Noi di MOW abbiamo contattato Pietro Orlandi, che ci ha raccontato come sta vivendo questo momento che si era temuto potesse anche non arrivare mai, dopo i tentativi del Vaticano di impedire la formazione della Commissione stessa, definita da Alessandro Diddi, promotore di giustizia della Santa Sede “un’intromissione perniciosa”.
Ma la famiglia Orlandi durante questi lunghi quarant’anni di ricerche non si è mai arresa, volendo per Emanuela soltanto che la verità: “Non so come si svolgeranno queste audizioni, ma sono ovviamente contento perché è l’inizio di un percorso che spero ci permetterà di fare passi avanti per arrivare alla verità. Non so chi saranno i consulenti esterni sia quelli a tempo pieno che quelli a tempo parziale, spero siano persone giuste perché quella dei consulenti sarà una collaborazione importante”. Pietro verrà ascoltato dalla Commissione insieme alle sue sorelle, che porteranno testimonianza preziosa di tutti gli episodi che si sono susseguiti negli anni, partendo da quel caldo pomeriggio d’estate, da quel 22 giugno 1983 che ha cambiato la loro vita per sempre. "L'auspicio è quello di trovare elementi utili che sappiano indirizzarci verso risposte concrete e definitive che le famiglie delle due giovani scomparse e tutto il Paese attendono da oltre quarant'anni", ha detto ancora Marchetti. "Ho fortemente voluto che si costituisse questa Commissione d'inchiesta, perché era doveroso che anche il Parlamento desse il proprio contributo. Porteremo avanti questo impegno con serietà per fare luce su vicende avvolte ancora da troppi interrogativi: il nostro obiettivo è la verità e lo perseguiremo con determinazione".