L’epopea che sta spaccando la famiglia allargata Agnelli-Elkann continua a occupare le aule del tribunale di Torino, ma non solo. La faccenda è lunga, e molto intricata. Tutto ruota intorno alle eredità dell’avvocato Gianni Agnelli e di sua moglie Marella Caracciolo, e anche intorno alla dubbia residenza di quest’ultima negli ultimi anni della sua vita. E poi ci sono anche tesori nascosti all’estero, documenti di ambigua fattura, firme apocrife, società segrete e tanti altri dettagli di un’infinita odissea giudiziaria e familiare. Ultima grande novità del caso, sul registro degli indagati ora è possibile leggere anche i nomi di Lapo e Ginevra Elkann, accusati di truffa ai danni dello Stato; nomi che si aggiungono a quello del loro fratello maggiore John, del commercialista di famiglia Gianluca Ferrero e del notaio svizzero Urs Von Gruningen. “La vicenda (di Lapo e Ginevra, ndr) - scrive Paolo Ferrari su Libero - riguarda i 700 milioni di euro che erano stati dichiarati dai figli di primo letto di Margherita Agnelli al disco nell’ottobre scorso. John […] aveva presentato tale somma nella forma di ‘dichiarazioni integrative’, per gli anni di imposta 2019-21, alla voce redditi maturati all’estero”. Ma gli inquirenti sono assaliti dal sospetto, tant’è che “la tesi dei pubblici ministeri - continua Ferrari - […] è che tale denaro sarebbe proveniente dal patrimonio di Marella Caracciolo […] e su cui non sarebbe mai stata pagata la tassa di successione in Italia”. La somma “per il triennio 1029, 2020 e 2021, ammonterebbe a circa 40 milioni di euro”, si legge sempre su Libero. Ma tutto ruota intorno al perno centrale di questa faccenda: dove risiedeva veramente donna Marella?
In questo filone troviamo anche gli altri tre indagati (John, Gianluca e Urs), che avrebbero “concorso nel produrre «artifici o raggiri» per un indebito profitto ai danni delle casse pubbliche, in particolare lo Stato e l’Agenzia delle Entrate”, come riporta Manuela Messina su Il Giornale. Il dubbio è ormai famoso, la Caracciolo avrebbe risieduto in modo fittizio in Svizzera, “uno stratagemma per non pagare le tasse in Italia” sottolinea Ferrari, e in realtà avrebbe passato gli ultimi suoi anni nel casolare torinese di famiglia Villa Frescot. L’ultima novità, però, riguarda l’esito del Riesame chiesto dai legali di Elkann e di Ferrero, e vinto, almeno in parte, da questi ultimi. Il Tribunale aveva deciso così la restituzione i telefonini, i computer e gli altri dispositivi sequestrati lo scorso 9 febbraio, e soprattutto quella di molti documenti riguardanti la società Dicembre. Adesso, però, si legge su Libero, i pm “hanno esteso l’ambito degli accertamenti alla documentazione fiscale - e -, hanno rinnovato il sequestro”. Infine, Manuela Messina riporta “la presenza di ingenti patrimoni e redditi, che sarebbero stati sottratti alla tassazione italiana […] le somme non dichiarate da Marella - sottolinea la giornalista - avrebbero fruttato una rendita di 30 milioni all’anno”.