La famiglia allargata Agnelli-Elkann continua a litigare, anzi, continua proprio a farsi la guerra; una guerra senza esclusioni di colpi. Insomma, tra madre (Margherita Agnelli) e figlio (John Elkann) continua imperterrita ormai da oltre vent’anni, e cioè dalla morte del capofamiglia l’avvocato Gianni Agnelli. E intorno a questi due poli sono presenti poi altri protagonisti, non meno importanti, della vicenda. Marella Caracciolo, moglie di Gianni e allo stesso tempo mamma di Margherita e nonna di John, Lapo e Ginevra, fratello e sorella di Elkann, e pure Gianluca Ferrero (storico commercialista della famiglia e presidente della Juventus) e il notaio svizzero Urs von Gruningen. Questi ultimi due nomi, insieme a quello di John, adesso appaiono sul registro degli indagati a seguito di un esposto presentato proprio da Margherita. Quindi, la causa va avanti, ma adesso gli inquirenti si stanno concentrando anche su altri aspetti. Per esempio, il giovane Jaky (John Elkann) dove ha preso quei 56 milioni di euro necessari per ricapitalizzare la holding di famiglia?
A far luce su questo argomento è il giornalista Stefano Zurlo de La Verità. Mentre tutti si stanno concentrando sulla reale residenza di donna Marella negli ultimi suoi giorni di vita, d’altronde, scrive Zurlo, “è su quel dettaglio che si gioca la tenuta dell’inchiesta che ha messo il naso negli affari della dinastia Agnelli-Exor”, il giornale diretto da Maurizio Belpietro guarda con attenzione anche a un’altra incongruenza risalente addirittura ai giorni dopo la morte di Gianni Agnelli, questa avvenuta il 24 gennaio 2003. “Il giorno stesso in cui muore l’Avvocato - si legge su La Verità -, Marella dona al nipote il 25,38 per cento della Dicembre. Così - sottolinea Zurlo - John sale al 58,71 per cento. Perché in un momento così drammatico per la famiglia - chiede il giornalista - si conclude un passaggio di quote così rilevante?”. Ma non è tanto questo dettaglio a far discutere, tanto quanto quello che riguarda la ricapitalizzazione della holding. Zurlo scrive: “In quelle settimane difficili si deve ricapitalizzare l’allora accomandita Giovani Agnelli. La Dicembre fa la sua parte e Elkann sborsa 56 milioni. Da dove arriva quella montagna di soldi?”.Margherita non sembra avere dubbi che quella “provenga - come riportato dal quotidiano - dal patrimonio Agnelli e in ogni caso non sia riconducibile a quello di John, all’epoca un ragazzo di soli 28 anni”. Altro particolare che va ad aggiungersi alla miriade di indizi, prove e supposizioni che formano questa grande guerra di famiglia. E intanto si pensa anche al Riesame chiesto dai legali di Elkann e Ferrero sulle carte trovate durante le perquisizioni della guardia di finanza.
Su Il Giornale il giornalista Gianluca Paolucci lo descrive come il “primo giro di boa nell’indagine per frode fiscale a carico del rampollo degli Agnelli”. Dunque è attesa per oggi (28 febbraio) l’udienza sulle perquisizioni avvenute lo scorso 9 febbraio nelle residenze e negli uffici torinesi di John Elkann e Gianluca Ferrero. Secondo Paolucci, “lo scenario più probabile […] è che il tribunale si riservila decisione, che dunque dovrebbe essere resa nota alle parti nei prossimi giorni”. Il giudizio del Riesame, si legge ancora su Il Giornale, può essere considerato come “un primo test per la Procura di Torino e per la solidità dell’impianto d’indagine”. Insomma, detta in parole povere, tutto si gioca in queste ore…