Dopo il primo grado di giudizio e una condanna lieve, rispetto al crimine commesso, è arrivata infine la giustizia: sono state riconosciute le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, escluse dai giudici di primo grado, dalla Corte d’Assise d’appello di Milano che ha condannato all’ergastolo, senza isolamento diurno, l’ex bancario e foodblogger Davide Fontana per l’omicidio efferatissimo di Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie. Abbiamo già raccontato, per voce della donna che lo ha accompagnato alla stazione dei carabinieri, come Fontana risultò essere reo confesso del delitto in piena notte: l’ex vicino e amico intimo, uccise infatti l’11 gennaio 2022 Carol Maltesi nella propria abitazione a Rescaldina, colpendola con tredici martellate alla testa e infine sgozzandola. “Sono felice”, ha affermato in tribunale la zia della vittima, commentando l’inasprimento della sentenza: in primo grado Davide Fontata era stato condannato ad appena trent’anni e non gli erano state riconosciute le evidentissime aggravanti, sebbene il criminale piano dell’ex dipendete bancario, sia stato protratto per lunghi mesi e con azioni di una crudeltà disumana. Anche la performer per adulti, nonché testimone, Diana Zilli, il cui vero nome è Angela, ha commentato la notizia: “Sono felice per la condanna che gli hanno dato”. L’attrice hard aveva confermato a MOW di non aver gradito affatto la prima condanna all’omicida reo confesso, per cui si aspettava una punizione in altri termini: “Uno schifo. Dovevano proprio buttare la chiave. Spero solo nella giustizia del carcere”. Una gufata per l’assassino della propria ex collega e amica, che era arrivata al detenuto come un karma punitivo: Davide Fontana è infatti stato aggredito in cella da un compagno lo scorso agosto 2023, dopo che nei mesi precedenti altri detenuti lo avevano più volte reso oggetto delle loro violenze e dei pestaggi in carcere. Dio perdona, l’uomo no.
Il procuratore generale Massimo Gaballo ha proposto in tribunale la pena massima, richiesta che è stata accolta dalla Corte mentre i difensori avevano chiesto il rito abbreviato, per ottenere lo sconto di un terzo della pena, arringando una presunta assenza di premeditazione, crudeltà e motivi futili e abietti, da parte dell’imputato: “Non esistono mostri, ma solo persone che fanno cose mostruose”. Mentre Fontana ha chiesto ancora “scusa a tutti”, versando il proprio Tfr (trentanovemila euro) a parziale riparazione economica per le parti civili, nel dettaglio per il figlio di Carol Maltesi. I giudici del tribunale di Milano hanno però concretizzato un risarcimento di 168 mila euro per la madre della vittima e una provvisionale di centottantamila euro per il bambino di sette anni. “Siamo commosse – hanno detto gli avvocati di parte civile fuori dall’aula – ci ha toccato profondamente questa storia. In primo grado c’era stata vittimizzazione secondaria di una ragazza normale come tante”. Le motivazioni della sentenza emessa dai giudici di Busto Arsizio avevano infatti sollevato numerose polemiche, in particolare per il passaggio in cui Carol Maltesi veniva definita “disinibita”, poiché l’ex fidanzato e vicino di casa intimo, Davide Fontana, aiutava infatti la giovane italo-olandese riprendendola mentre realizzava i propri video e foto per adulti, da vendere su OnlyFans. Quanto il bigotto giudizio degli altri abbia pesato sull’intera vicenda, comprese le pagine di importanti e numerosi quotidiani italiani, lo racconta il giornalista Andrea Tortelli, autore di Sulla tua Pelle, libro che dettaglia l’inchiesta giornalistica che gli ha permesso di identificare, tramite alle informazioni fornite dai carabinieri sui tatuaggi del corpo depezzato e grazie a un ascoltatore de La Zanzara, Carol Maltesi in arte Charlotte Angie, quale vittima dell’atroce delitto commesso da Davide Fontana. Sempre Tortelli nel proprio libro, racconta come sulla ventiseienne vittima dell’omicidio si sia in parte abbattuto il pregiudizio altrui, per esempio riportando un passaggio in cui la stessa Carol ricordava il crudele giudizio delle altre donne, dopo essere stata cacciata dalla “chat delle mamme” della scuola frequentata dal figlio, così come è evidenziato dalla cronaca e nel libro di Tortelli che su numerosi giornali e varie testate giornalistiche italiane sia stata appositamente nascosta la professione, che però era stata liberamente scelta dalla ventiseienne italo-olandese: era un’attrice per adulti e la propria carriera era in ascesa. MOW ha chiesto un commento, circa la sentenza di appello e la condanna al carcere a vita per l’omicida, proprio al direttore del sito di informazione locale Bsnews.it, Andrea Tortelli, che così ci ha risposto: “Non gioisco per un ergastolo, ma credo sia la pena giusta per quanto ha fatto Fontana”.
Si ricorda infatti che, il giorno dell’omicidio, il bancario aveva inscenato una richiesta di un video nel quale Carol Maltesi, alias Charlotte Angie, doveva apparire legata e con un cappuccio sulla testa, ma la richiesta a pagamento era stata effettuata dallo stesso Fontana tramite un profilo falso come utente di Onlyfans. E, durante le riprese, il bancario e food blogger, l’aveva colpita con tredici martellate sulla testa, per poi ucciderla con una coltellata inferta alla gola. Dopo aver commesso il delitto, aveva comprato gli strumenti per fare a pezzi il cadavere e, per più di due mesi, aveva conservato i resti della povera Carol in un congelatore comprato su Amazon, nonché pagato da Fontana con una carta di credito intestata alla vittima. Il dipendente bancario provò anche a bruciare i resti del corpo di Carol, non riuscendoci, lasciando una recensione online quale food blogger in viaggio. Infine l’assassino aveva scelto di abbandonare i resti del corpo della propria vittima, come pattume sulla strada: gettò il cadavere in sacchi neri lungo una discarica a cielo aperto nel Bresciano, che fu ritrovato alcuni giorni dopo. Per oltre due mesi di tempo, l’assassino Davide Fontana, aveva continuato a utilizzare il cellulare della ragazza per inscenare l’esistenza in vita della propria vittima, rispondendo a messaggi di amici, conoscenti e parenti, fingendo di essere la propria vittima: Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie.