image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Fiorella Mannoia corregge il testo di “Quello che le donne non dicono”, ma è giusto modificare chi siamo stati?

  • di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

28 novembre 2023

Fiorella Mannoia corregge il testo di “Quello che le donne non dicono”, ma è giusto modificare chi siamo stati?
Fiorella Mannoia in occasione della sua tappa bolognese del tour a fianco di Danilo Rea decide di correggere il testo di “Quello che le donne non dicono”. La cantante: “Giusto cambiare il finale: dicevo sempre 'ti diremo ancora un altro sì', ma non è mica vero. Potrebbe essere un forse, o un no”. La sua posizione in questo momento delicatissimo per gli equilibri relazionali uomo-donna stimola più di una considerazione... È giusto aggiornare i nostri comportamenti per renderli oggi più “culturalmente attuali e spendibili”? Arrivando persino a toccare un testo scritto trentasei anni fa? Pensiamo al Sassaroli (Adolfo Celi) di “Amici miei”: se non fosse stato un personaggio autoritario e maschilista, Donatella (Olga Karlatos)…

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Cambiare il volto di un pezzo pop – rispondendo al montante sdegno di qualche comunità o, più pragmaticamente, di qualche broadcaster – non è affare nuovo. Fra gli altri ci sono passati in mezzo i Kinks di Lola, Eminem e, più recentemente, Lizzo (Grrrls). Tanti casi, un’unica trama: a qualcuno un verso o una parola vanno giù storto, il brano rischia di “girare” meno e così l’artista, per salvare il pezzo e spegnere la polemica, corregge il tiro. Siamo al passo prima della censura, che invece è qualcosa contro cui l’artista, in genere, può fare poco. Ma questo è tutt’altro discorso, una questione che ci allontanerebbe troppo dal punto essenziale. Senza che nessuno, dall’alto, lo pretendesse, Fiorella Mannoia, qualche giorno fa, cogliendo l’occasione di una data bolognese a fianco del pianista Danilo Rea, ha deciso, in un momento delicatissimo per i rapporti uomo-donna, di cambiare definitivamente il finale di Quello che le donne non dicono, uno dei suoi brani più celebri, scritto da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone. Ha dichiarato Mannoia: “È un brano a cui sono molto legata e che ho portato a Sanremo nel lontano 1987. Ma ho deciso di cambiare il finale perché era giusto: dicevo sempre “ti diremo ancora un altro sì”, ma non è mica vero. La cantavo e pensavo: “Non è mica detto, perché danno per scontato che dobbiamo dire un sì?”. Potrebbe essere un forse, o un no. E quando una donna dice no, con qualsiasi vestito, in qualsiasi circostanza e condizione, è no”. Se è stato cambiato il Padre nostro – da “non ci indurre in tentazione” a “non abbandonarci alla tentazione” – si può benissimo emendare un brano pop, ma la questione del Padre nostro riguardava una migliore traduzione/interpretazione del testo originale, mentre con Mannoia il discorso pare quello di “correggere un verso perché considerato non più attuale o culturalmente spendibile”. Nulla di male, ma qualche osservazione in merito si può fare. Innanzitutto il brano si intitola Quello che le donne non dicono e allude a qualcosa di sommerso, di potenzialmente oltraggioso anche verso sé stesse. Quel “sì” finale che irritava Mannoia era un sì che sfidava la logica di un comportamento più maturo e consapevole. Forse anche più orgoglioso. Tuttavia indicava qualcosa di reale. Designava un atteggiamento positivo e coraggioso? Oppure negativo e arretrato? Da nascondere o di cui andare fiere? Qui il dibattito potrebbe essere potenzialmente infinito, con la donna “x” che afferma di aver iniziato un legame duraturo e soddisfacente proprio in virtù di quell’apparentemente illogico “sì” finale e una donna “y” che invece rimpiange di essersi rifugiata in quel debole “sì” non rintracciando in sé la forza per affermare il contrario. Tutto giusto, tutto accettabile, ma nulla toglie a quel “sì” finale un carattere di verità – certo, anche figlio dell’epoca in cui è stato scritto – che probabilmente andrebbe tutelato.

20231128 103838923 5096
Fiorella Mannoia

E qui si apre una seconda questione. Siamo certi che correggere un testo renda un buon servizio alla nostra storia? Se tuttora ci risulta agevole “riscoprire chi eravamo”, dobbiamo ringraziare la rapidità con cui accediamo a testi, canzoni e film in grado di raccontarci. Perché correggerli? Sarebbe spiacevole se qualcuno correggesse il comportamento autoritario e maschilista del Sassaroli (Adolfo Celi) in Amici miei perché quella sua visione patriarcale (quella sì che lo era per davvero) delle relazioni famigliari è la stessa che nel film innesca il processo di esasperazione (stimolandone poi il desiderio di emancipazione) del personaggio di Donatella (Olga Karlatos), la moglie del professor Sassaroli. Senza la prepotenza di Sassaroli, Mario Monicelli non sarebbe stato in grado di iniettare in Donatella il germe della sacrosanta rivolta. Alla correzione di quel “sì” finale sarebbe quindi preferibile, in ottica femminile, un sequel – o qualcosa di simile – in cui Mannoia tira le somme di quel “sì” così verosimile – ma non per forza eternamente vero – allora pronunciato. Affinché non ci si debba di nuovo schierare (testo sessista o no?), ma si possa capire meglio. Quei “sì” – sentimentalmente e umanamente – hanno pagato o hanno lasciato l’amaro in bocca a chi li ha pronunciati? La risposta potrebbe di nuovo arrivare dalla coppia Ruggeri/Schiavone, ma non è detto che sia Mannoia a scegliere il destino di una nuova canzone che avrebbe il sapore dell’aggiornamento. 

20231128 104016008 5138
Fiorella Mannoia

More

Violenza sulle donne, quando Vasco Rossi già 5 anni fa lanciò un appello: “Insieme per questa rivoluzione culturale”

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

#we2

Violenza sulle donne, quando Vasco Rossi già 5 anni fa lanciò un appello: “Insieme per questa rivoluzione culturale”

Ecco perché di Colapesce e Dimartino non avete capito un caz*o

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

generazionali

Ecco perché di Colapesce e Dimartino non avete capito un caz*o

Macron fa attendere il papa, Pamela Prati e il suo fidanzato (giovanissimo), le scuse di Fiorella Mannoia e quel consiglio che Saviano non ha mai ascoltato… A tutto gossip con Roberto Alessi

di Roberto Alessi Roberto Alessi

Torna a casa Alessi

Macron fa attendere il papa, Pamela Prati e il suo fidanzato (giovanissimo), le scuse di Fiorella Mannoia e quel consiglio che Saviano non ha mai ascoltato… A tutto gossip con Roberto Alessi

Tag

  • Musica

Top Stories

  • Delitto di Garlasco, Massimo Giletti clamoroso a Lo Stato delle Cose: “Se la madre di Chiara era convinta che Stasi fosse il colpevole gli avrebbe tirato giù il telefono”. Perché Alberto voleva passare a casa Poggi?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, Massimo Giletti clamoroso a Lo Stato delle Cose: “Se la madre di Chiara era convinta che Stasi fosse il colpevole gli avrebbe tirato giù il telefono”. Perché Alberto voleva passare a casa Poggi?
  • Delitto di Garlasco, Marco Poggi ricoverato in una clinica per dipendenze? La famiglia Sempio ha fatto una colletta per tagliarlo fuori dall’omicidio di Chiara? E sul denaro che il padre di Andrea avrebbe dato a Garofano…

    di Pasquale Mario Bacco

    Delitto di Garlasco, Marco Poggi ricoverato in una clinica per dipendenze? La famiglia Sempio ha fatto una colletta per tagliarlo fuori dall’omicidio di Chiara? E sul denaro che il padre di Andrea avrebbe dato a Garofano…
  • Francesco Magnani sbrocca, a chi non succede? Ma l'incidente, le "Brigate Rosse" e il video shock sono meno ipocriti del giornalismo che nasconde le notizie. E l'unico normale è il "volto noto" di La7...

    di Ottavio Cappellani

    Francesco Magnani sbrocca, a chi non succede? Ma l'incidente, le "Brigate Rosse" e il video shock sono meno ipocriti del giornalismo che nasconde le notizie. E l'unico normale è il "volto noto" di La7...
  • Abbiamo visto le foto dell’autopsia di Chiara Poggi e vi raccontiamo cosa dimostrano (gli assassini sono almeno due) e cosa succederà tra qualche giorno... Il punto su Garlasco con un'intervista al medico legale Pasquale Bacco

    di Giulia Ciriaci

    Abbiamo visto le foto dell’autopsia di Chiara Poggi e vi raccontiamo cosa dimostrano (gli assassini sono almeno due) e cosa succederà tra qualche giorno... Il punto su Garlasco con un'intervista al medico legale Pasquale Bacco
  • Enzo Iacchetti e l’ipocrisia degli attori, conduttori e vips. Ora che c’è da protestare davvero dove siete? O in realtà siete solo degli influencer?

    di Moreno Pisto

    Enzo Iacchetti e l’ipocrisia degli attori, conduttori e vips. Ora che c’è da protestare davvero dove siete? O in realtà siete solo degli influencer?
  • Mala del Brenta, Felice Maniero fa esplodere il podcast di Fedez! Il Doge Manca? “Un pagliaccio”. I servizi segreti? “A libro paga”. I soldi? “No comment”. Ma il quadro mai ritrovato?

    di Jacopo Tona

    Mala del Brenta, Felice Maniero fa esplodere il podcast di Fedez! Il Doge Manca? “Un pagliaccio”. I servizi segreti? “A libro paga”. I soldi? “No comment”. Ma il quadro mai ritrovato?

di Emiliano Raffo Emiliano Raffo

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Violenza sulle donne, quando Vasco Rossi già 5 anni fa lanciò un appello: “Insieme per questa rivoluzione culturale”

di Riccardo Canaletti

Violenza sulle donne, quando Vasco Rossi già 5 anni fa lanciò un appello: “Insieme per questa rivoluzione culturale”
Next Next

Violenza sulle donne, quando Vasco Rossi già 5 anni fa lanciò...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy