Habemus Papam. Il collegio dei cardinali elettori ha votato e scelto il successore di Francesco alla guida della Chiesa cattolica. L’elezione arriva dopo il quarto scrutinio, in linea con il passato. E questo dimostra che la Chiesa è molto più unita di quanto si sia detto sui giornali e in tv.
Il conclave rappresenta uno dei momenti più riservati e solenni della Chiesa cattolica. È qui che i cardinali si riuniscono per eleggere il nuovo pontefice attraverso una serie di scrutini segreti. Ma quanto tempo è realmente necessario per arrivare a un nome condiviso? Guardando alle ultime cinque elezioni papali, emerge un dato interessante: il numero di scrutini varia, ma in genere il processo si conclude in tempi relativamente brevi.
L’attuale pontefice, papa Francesco, è stato eletto nel marzo 2013. Il suo conclave si è risolto in appena cinque scrutini, distribuiti in due giorni. L’elezione di Jorge Mario Bergoglio è avvenuta rapidamente, sintomo di una forte convergenza interna già nelle prime votazioni. In modo simile, anche l’elezione del suo predecessore, papa Benedetto XVI, fu piuttosto rapida: nel 2005, Joseph Ratzinger fu eletto al quarto scrutinio, al termine di un conclave durato meno di quarantotto ore.
Guardando al passato, troviamo un caso leggermente diverso con papa Giovanni Paolo II. Karol Wojtyła, il primo papa non italiano dopo oltre quattro secoli, fu eletto nel 1978 dopo otto scrutini. Sebbene il conclave durò solo un paio di giorni, le votazioni furono più numerose, segno di una discussione interna più articolata prima di raggiungere il consenso.

Nello stesso anno, pochi mesi prima, si era tenuto un altro conclave: quello che portò all’elezione di papa Giovanni Paolo I. Albino Luciani fu eletto al quarto scrutinio, in una votazione anch’essa molto rapida. Il suo pontificato sarebbe poi durato appena 33 giorni, segnando uno dei periodi più brevi nella storia della Chiesa.
Tornando ancora indietro, l’elezione di papa Paolo VI nel 1963 richiese sei scrutini. Giovanni Battista Montini fu scelto in un momento particolarmente delicato, nel pieno del Concilio Vaticano II, e la sua elezione avvenne dopo una giornata e mezzo di votazioni.
Osservando il quadro complessivo, si nota come la scelta del papa negli ultimi conclavi sia stata generalmente veloce, con un numero di scrutini che oscilla tra quattro e otto. Questo riflette la capacità del collegio cardinalizio di individuare con decisione la figura ritenuta più adatta a guidare la Chiesa. Pur nella segretezza che avvolge ogni conclave, i dati storici confermano che, anche in presenza di diverse sensibilità e visioni, il processo tende a concludersi in tempi contenuti.
