Chi scrive si è convertito poche settimane prima della morte, tutto sommato inaspettata, di Benedetto XVI. Non esattamente il più catchy dei papi, né il più amato in vita e subito dopo. Non è neanche il più letto tra i giovani, né il più citato o seguito. Invece sui social si trovano spesso frasi prese dalle Encicliche di Papa Francesco o dalle sue numerose dichiarazioni pubbliche. Nei testi di Bergoglio spesso c’era una profondità che semplicemente è stata raschiata via dal numero limitato di caratteri di X o Instagram. Ma ad aiutarlo era certamente, oltre allo Spirito Santo, anche il suo senso dell’umorismo e uno stile comunicativo 2.0. E ora che la Chiesa dovrà scegliere il suo successore, ci si chiede se la Gen Z non rischierà di rimanere delusa. Da giorni, infatti, i giovani producono sui vari canali social migliaia di contenuti a tema cattolico, sul futuro papa, sul Conclave, sui funerali di Francesco e sulle sue encicliche. È davvero un revival della religione? O dietro c’è qualcosa di meno positivo?
Credo ci siano due modi per diventare credenti: o per colpa tua o per colpa degli altri. La maggior parte dei ragazzi che si sta convertendo pare essere spinta nelle braccia del Dio cattolico per colpa degli altri. Nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Francia il numero di giovani fedeli cresce e, soprattutto nei Paesi anglofoni, la causa è l’insofferenza verso l’attivismo woke, il relativismo e le ideologie fluide. Nel 2024 l’Arcidiocesi di Los Angeles ha segnato il più alto numero di nuovi battezzati di tutta la sua storia (3696). Tra il 2023 e il 2024 il Texas ha visto un incremento dei convertiti del 72%. In Uk la maggioranza delle persone che frequentano le chiese si dice cattolica. La Francia ha superato un record nel 2024, 12 mila battesimi solo durante la Veglia di Pasqua. Mentre in Francia i motivi sono diversi (ne riparleremo fra poco), in Uk e Usa potremmo parlare di una conversione conservatrice, oltre che religiosa, soprattutto dei giovani maschi (18-24). Mentre essere credenti e conservatori è sicuramente una scelta congeniale (avete mai letto G. K. Chesterton?), bisognerebbe chiedersi se il sentimento di esclusione e di colpevolizzazione sistematica dell’uomo bianco sia una ragione per iniziare a credere. La risposta probabilmente è no.

In Francia, secondo Le Monde, i nuovi fedeli sono invece spinti dal loro attivismo ecologico, che in Laudato si’ di Papa Francesco trova un nuovo manifesto (ovviamente questo non si applica ai neonati battezzati, ma ai loro genitori magari sì?). Possibile che una spinta uguale e contraria a quella conservatrice possa avvicinare i più giovani alla più antica istituzione politica dell’Occidente? Potrebbe essere l’eredità più importante e forse duratura del pontefice argentino. Anche in questo, però, bisogna chiedersi se le battaglie ideologiche siano un buon motivo per convertirsi.
Secondo Benedetta Di Placido, che ne scrive su Politico, “l’impegno della Generazione Z segna un cambiamento significativo nel modo in cui i giovani percepiscono la religione: a lungo considerata un'istituzione per i devoti, per molti membri della Generazione Z la Chiesa e il papato sono diventati questioni politiche e culturali”. I giovani si aspettano che la Chiesa sappia eleggere un papa adatto a loro piuttosto che un buon custode della Tradizione (attenzione: la Tradizione Apostolica è il fondamento del Cattolicesimo insieme alla Sacra Scrittura) e sui social polarizzano il dibattito intorno a questioni mondane, completamente disinteressati alle questioni di fede, mentre i loro “avversari”, altrettanto giovani ma conservatori, spesso usano il Catechismo della Chiesa Cattolica come un manganello contro abortisti e comunità lgbtqia+. Chi ha ragione? Nessuno.
L’ultima cosa che dovrebbe fare una matricola è iniziare a giudicare le conversioni degli altri. Fino a prova contraria potrei essere uno di quelli che critico (anche se sono abbastanza d’accordo e abbastanza in disaccordo su vari temi con entrambi gli schieramenti). Ma chiedersi se alla Chiesa faccia bene essere un trend secolarizzato per dibattiti tra gente poco interessata a Sant’Agostino e Santa Caterina da Siena ed esclusivamente presa dalla sentenza della Corte suprema sulle donne trans, dal recasting politicamente corretto di Harry Potter o dal dilemma su quale tipo di zuppa lanciare contro un’opera d’arte; be’, non mi sembra poi un grave peccato.
