Sto sbagliando. Sto sbagliando. Sto davvero sbagliando. Trovarmi qui a commentare l'ennesimo, allucinante post su X di Beatrice Luzzi è, me ne rendo ben conto, fare il suo gioco: parlare di lei significa darle tra per ingaggiare una nuova polemica in modo che che possa tornare a sentirsi, in qualche maniera, rilevante. Questa, infatti, è l'ultima volta che scriverò della rossa opinionista del 'Grande Fratello'. Il reality si è concluso da quasi una settimana, ma la 'Rouge' continua ad alimentare odio social. L'odio social degli esaltati, anche internazionali, che, chissà come, hanno fatto della concorrente arcobaleno Zeudi Di Palma una sorta di religione. Appena qualcuno s'arrischia a nominarla sui social, non importa se per parlarne bene o male, che sia un giornalista, una pagina satirica o uno spettatore, dodici eserciti di Unni gli si riversano contro, tacciandolo di omofobia e perfino di qualche reato grave. Si tratta di un vero e proprio sciame che scrive in portoghese, in inglese, in italiano, in tantissime lingue diverse, papielli infiniti pieni di minacce e insulti, ma in genere con una simpatica garanzia conclusiva: "Vedrai che se non menzionerai più Zeudi, non ti accadrà niente". Come ho già avuto modo di definirli altrove: questi paiono i nipotini scemi del Padrino. O, comunque, si credono tali. Invece di spegnere tali insensati e ossessivi focolai di follia dilagante, Luzzi pensa bene, venerdì sera, di postare un articolo dal sito francese Slate.fr a firma di tale Aurélie Rodrigues. "Il Grande Fratello è un reality che riflette la società italiana", questo il titolo. A poche righe dall'inizio, la giornalista rivela fin da subito la propria autorevolezza: non ha seguito il reality, ma scrive ha beccato qualche clip del programma su X (che integra nell'articolo). Quindi, scrive. E scrive piuttosto indignata, tacciando il conduttore, i concorrenti, il reality e l'Italia intera di omofobia. La verità è che Zeudi non sia mai stata contestata per il suo orientamento sessuale, ma per la personalità che teneva, o almeno quella che ha voluto far emergere in tv, da concorrente. I reclusi, alcuni di loro, mal sopportavano il personaggio Zeudi, con chi andasse a letto non importava a nessuno, nemmeno lato pubblico. La bagarre è stata, però, strumentalizzata, specie sui social. Fino ad arrivare all'estremo: se critichi Di Palma, sei omofobo. Perché lei, ventitreenne bisessuale, rappresenta tutta la comunità arcobaleno. Quindi farle un'osservazione equivale a prendersela con una minoranza già purtroppo marginalizzata e bistrattata dalla nostra gretta società. Sarà mica un po' troppo? Lo è. Ma Beatrice Luzzi sceglie di marciarci sopra, a reality concluso, scatenando gli sciami di esaltati del suo fandom e di quello della concorrente contro chiunque. Come se già questi non lo fossero di loro. Raccontiamo i fatti una volta per tutte. Come promesso, sarà l'ultima.
La situazione, nonostante il reality si sia concluso lunedì scorso, è ancora incandescente sui social. Io stessa, il giorno dopo la finale, avevo scritto di aver avuto paura: paura che potesse andare a trionfare Zeudi Di Palma o Helena Prestes, le due concorrenti dai fandom più agguerriti, perché il loro seguito stava dando segni di grande squilibrio da settimane. Da entrambe le parti, non esisteva più il 'bene' e il 'male' in senso assoluto: soltanto minacce, dispettucci, toni aggressivi, intimidazioni ricevute sia dalla madre della ex Miss Italia (che ha prontamente denunciato alle autorità competenti) che da chiunque orbitasse intorno alla modella brasiliana. Come la sorella Mariana, che ho conosciuto personalmente per lavoro e che mi ha fatto leggere le frasi irripetibili rivolte a lei e al suo bimbo di quattro anni: un numero pressoché infinito di persone, le scriveva a nastro di volerli ammazzare perché zia stava litigando con Zeudi nella Casa del 'Grande Fratello'. E "words have consequences", questa la motivazione.
Una polveriera insana che si riflette(va), tale e precisa, negli scambi social tra i due fandom: pieni di livore a ogni ora del giorno e della notte fratricida e anche verso utenti comuni, rei di aver commentato le gesta di una o dell'altra "nel modo sbagliato". Io stessa ci son finita in mezzo. Per un mesetto buono, il fandom di Zeudi mi ha accusata di omofobia per un fatto molto semplice: non la preferivo. Il mio nome è stato legato a quel termine infinite volte, in tutte le lingue del mondo, per settimane. Senza che io potessi farci nulla. Tanto quanto Biccyf e Indifferenza Astrale, loro presi di mira a nastro anche in quanto omosessuali con parole ed espressioni che qualunque oroglioso membro della comunità arcobaleno non si sognerebbe nemmeno di pensare, figuriamoci di scrivere pubblicamente, ossessivamente e con orgoglio.
Arriviamo poi all'assurdo, sì, perché c'è di peggio: Alfonso D'Apice e Chiara Cainelli, coppia che si è unita all'interno della Casa, annunciano via storie Instagram di essere stati derubati mentre stavano nell'appartamento di lei, a Trento. Hanno sorpreso un paio di ladre che, scappando via dopo aver ferito la ragazza, avrebbero gridato: "Putt*na Chiara!", "Putt*ana Zeudi!". Particolare che D'Apice si lascia scappare in una ulteriore storia Instagram, riguardo all'accaduto. E scatta la psicosi: centinaia di persone, molto spesso account con zero follower e post sul profilo, mettono in giro vere e proprie liste di proscrizione con nomi e cognomi dei responsabili di tale reato. Tra cui ex concorrenti a cui Zeudi che non avevano dimostrato grande simpatia per Zeudi (Helena Prestes, Mattia Fumagalli, Federico Chimirri). E ovviamente Grazia Sambruna, al terzo posto, comunque podio. La lista diventa virale, eserciti di Unni mi scrivono intimandomi di chiedere scusa, di assumermi le responsabilità delle mie parole (le pagelle del Grande Fratello, come di moltissimi altri programmi tv che ho l'onore di scrivere sul sito del Corriere). Riparte la giostra: ho perso il conto di quante volte al giorno l'account del Corriere sia stato (e venga) menzionato su X da parte di ossessionati che chiamano omofoba, ladra, omofoba ladra. E che caldeggiando, quindi, un mio pronto licenziamento: è una vergogna che io scriva su una testata nazionale. La stessa cosa è successa a gente che nemmeno si occupa di spettacolo: in molti mi hanno fatto sapere come il loro capo avesse ricevuto diverse mail che chiedevano la loro testa: erano omofobi, una vergogna averli azienda. Posto che nessuno abbia perso il proprio impiego, troppi sono stati i tentativi di silenziare voci 'ostili' alla concorrente: come i famigerati Mutirao in cui migliaia (?) di persone si davano appuntamento per segnalare in massa un account e farlo chiudere per istigazione all'odio, pornografia, chissà che altro. Diversi profili sono saltati, senza ragione, se non il livore dei fanatici di una concorrente del 'Grande Fratello'. Chissenefrega? Mica tanto: c'è chi coi social ci lavora. E poi, a prescindere, cosa significa riunirsi in massa per zittire qualcuno, inventando fandonie, perché non la pensa come te su un programma tv? Follia.
In questa bellissima atmosfera, assolutamente irreale se pensiamo che tutto nasca da uno stupido reality show, ecco ergersi Beatrice Luzzi.

Beatrice Luzzi, seconda classificata ma per molti - tra cui la sottoscritta - vincitrice morale della scorsa edizione del 'Grande Fratello', si è ritrovata promossa a opinionista del programma, insieme allo storico mezzobusto del Tg5 Cesara Buonamici. Una grande (e meritata) occasione per lei che, nei primi mesi, si era fatta valere con interventi non sempre condivisibili, ma di rottura. Quando apriva bocca, rispetto alla sempre pacata collega, i social reagivano per applaudirla o per darle contro. In ogni caso, non lasciava indifferenti e, in qualche maniera, influenzava pure le dinamiche di gioco all'interno della Casa, grazie a commenti in punta di fioretto. Salvo qualche scivolone, che può sempre capitare in un programma che dura praticamente sette mesi, stava svolgendo un buon lavoro in questo nuovo ruolo, nulla da eccepire. Con l'ingresso di Zeudi Di Palma, però, cambia tutto: fin da subito, l'opinionista rossa si schiera dalla sua parte e da quella della gang di bulletti giovinastri capitanata da Lorenzo Spolverato, uno che il pubblico voleva vedere squalificato da ottobre per le sue reazioni violente e aggressive, specie contro le donne.
Luzzi è sempre dalla loro parte, non importa le nefandezze perpetrate. Dicono a Stefania Orlando che è un bene che non sia diventata madre - tema molto sensibile per lei - perché loro, da figli suoi, si sarebbero vergognati? E sia, ci può stare: Orlando s'era permessa di ritenere finta una liaison, quella tra Shaila e Spolverato, nata nella Casa. Quindi non c'era nulla di male a sentirsi rispondere, di rimando, che sarebbe rimasta sola a vita, che anche suo marito era scappato via da lei (fresca di divorzio) e che oramai era 'troppo vecchia' per stare in tv: "Non sappiamo cosa farcene di te, in sei mesi farò il triplo della tua carriera", le dice D'Apice, residuato di 'Temptation Island'. Tutto ok per Luzzi, tanto da far sospettare che, forse forse, avesse qualche conto in sospeso con Orlando: la concorrente, prima di entrare in gioco, le aveva dato torto in un paio di occasioni chez 'Pomeriggio Cinque'. E a Beatrice Luzzi sentirsi dare torto non piace affatto. Qui entro in campo io che, da un mesetto, tengo una rubrica, un piccolo spazio di 'promossi e bocciati' nel morning show social di Alfonso Signorini, 'Boom'. Una bella mattina, 'boccio' l'opinionista dai capelli rossi chiedendomi cosa le fosse successo e come mai partisse sempre in difesa di quel gruppetto di bulli. Gente con cui, nella scorsa edizione, avrebbe fatto la guerra per molto meno, tra l'altro. "Ne parla come se tutti li invidiassero, ma chi potrebbe mai invidiare Lorenzo Spolverato e Shaila Gatta? Non ho proprio capito!". In più, faccio anche riferimento a una possibile animosità personale verso Stefania Orlando per via delle suddette (stupide) vecchie ruggini. Il conduttore decide di dedicare un blocco in diretta alle due, in cui Luzzi non si risparmia, tacciando la rivale di essere stata poco 'materna' coi giovinastri della Casa. Un aggettivo non scelto invano - che, infatti, fece trasecolare la solitamente paciosa Casara Buonamici. Orlando aveva raccontato nel reality il rammarico per non aver avuto figli.
Qui oso immaginare che Luzzi si sia sentita in qualche maniera 'accerchiata', sotto attacco. E, permettetemi, è stato stupido da parte sua. Quando si partecipa a un programma tv, si va incontro a complimenti, critiche, a entrambe le cose alternativamente ma pure contemporaneamente, a seconda della sensibilità personale e del gusto di chi guarda. Nella scorsa edizione, promuovendo sempre la rossa concorrente, su Cesara Buonamici ho scritto di tutto: che fosse inutile nel ruolo di opinionista, che non fingesse nemmeno di essere interessata alle dinamiche della Casa (fa ben altro lavoro da decenni, del resto), che restituisse l'impressione di pensare tutto il tempo alle tovaglie di Fiandra - citazione dal film 'La Pazza Gioia' di Paolo Virzì. Mai sentito una lamentatio da parte del mezzobusto del Tg5, anzi mi riferirono che si divertisse a leggere i miei commenti su di lei, che ne ridesse. Così come il conduttore, che di certo non ho mai risparmiato, anzi. Entrambi consci di essere dentro lo studio di un gioco tv, non certo alle Nazioni Unite, grazie al cielo.
Con Luzzi è stato diverso. Dopo mesi e mesi di lodi sperticate (non me ne rimangio nemmeno mezza, tutte meritate altrimenti non le avrei scritte), al primo cinque che mi capita di affibbiarle - tengo a precisare come il mio parere non conti assolutamente nulla, non è che Pier Silvio Berlusconi lo erga a Gran Libro delle Risposte per valutare i destini dei contrattualizzati Mediaset - twitta che 'Grazia Sambruna è una che campa sul mio nome da almeno un anno". Il suo fandom, le Briciole, mi si riversa contro, lei non fa nulla per smorzare i toni. Anzi, dopo il video della bocciatura chez Signorini, mi accusa di 'calunnia' e ANCORA OGGI (perdonate il caps lock, ma ci vuole) mi chiede insistentemente, insieme alle accolite che la seguono ossessivamente venerandola a prescindere, il video in cui avrebbe detto una specifica frase che le avrei contestato (quella sull'invidia dei concorrenti verso Chiara, Lorenzo e la gang del bosco). Ho assistito a lunghi scambi tenuti da 'Briciole' perfino con avvocati su X: chiedevano se sussistero gli estremi per denunciarmi per diffamazione. Non era più il 'Grande Fratello', ma 'Law and Order - Special Victims Units'. Una giornalista deve riportare fatti, non fake news. Questa la linea di pensiero di Luzzi che, con ogni evidenza, finge di non capire, perché così le fa comodo, che le pagelle non sono 'notizie' ma opinioni. Non mi è richiesto di fare una fredda cronaca degli eventi, ma di commentare quanto vedo in puntata, per come la penso. Ne consegue che nulla di quanto scrivo possa essere una 'fake news' perché già in origine non è mai una 'notizia', in quel contesto. E il 'reato d'opinione' non esiste. Come non esiste quello di 'lesa maestà'. Non è tutto un complotto, Beatrice, davvero: è solo che, alle volte, capita di non avere ragione agli occhi di tutti. Anzi, non si ha mai ragione agli occhi di tutti, non soltanto in tv ma proprio nella vita. A meno che non si viva sotto la stretta di una tremenda dittatura. E, grazie al cielo, non è certamente il caso del 'Grande Fratello'.

Oggi Beatrice Luzzi è fiera sostenitrice dei diritti arcobaleno, ovverosia di Zeudi Di Palma perché, si sa, è la stessa cosa. L'orientamento sessuale della ventitreenne sarebbe stato, secondo lei, invalidato dagli altri concorrenti della Casa, fatto gravissimo, certo, se solo fosse accaduto davvero. Come lo scorso anno, per esempio, quando la stessa Rouge aveva contestato la veridicità di una love story appena nata nel reality, quella tra i coinquilini Leitizia e Paolo, facendo outing alla ragazza e definendola 'lesbica'. La cosa creò un piccolo grande caso mediatico, rimbalzando sulle principali testate nazionali, tutte inclini a bollarla come un'uscita pressoché orrenda e irrispettosa. Perché, in effetti, lo fu. Anche se, in sette mesi di programma, le venne legittimamente condonata mettendo sulla bilancia le tante gesta decisamente meno abiette. E bene così, ha retto l'edizione sulla sua rossa chioma, nessun dubbio a riguardo.
Nel clima da guerriglia che si respira oggi sui social, è totalmente insensato postare, a reality terminato, un articolo francese, scritto da una giornalista che non ha nemmeno seguito questo 'Grande Fratello', solo per dimostare di avere ragione, unica cosa che sembra importare davvero all'opinionista. Il pezzo, tanto per fare un gran bel mischione, cita l'esimio parere del Professor Luca Barra che fa un'analisi della grave situazione dell'omofobia in Italia, fatto purtroppo verissimo, ma qui inserito per confondere i piani. Mediaset e la produzione del 'Grande Fratello', accusate anche loro di essere contro la comunità arcobaleno, come mai avranno scelto nel cast, solo in questa edizione, concorrenti come Mattia Fumagalli (gay) e Luca Calvani (bisessuale)? Non solo, se il nostro Paese disprezzasse davvero la sola vista di persone non eterosessuali almeno in tv, non si spiegherebbe la vittoria di Tommaso Zorzi, uno dei trionfatori più amati di sempre. Come, negli anni ancora precedenti, l'apprezzamento per le Rosmello o personaggi come Syria De Fazio, Jonathan Kashanian, Veronica Ciardi e Sarah Nile. E che dire della conduzione della scorsa edizione dell'Isola dei Famosi, affidata alla nota marioadinolfiana, pillonesca Vladimir Luxuria? Di certo ci stiamo dimenticando tantissimi altri nomi che hanno vissuto la propria sessualità liberamente dentro quelle mura, senza subire alcun contraccolpo dalla pubblica opinione del nostro pur bigottissimo Paese. E allora?
E allora Beatrice Luzzi ha scelto di condividere un contributo del tutto parziale e di scarsa autorevolezza conclamata, soltanto per ricreare dibattito intorno a sé, non importa sulla pellaccia di chi. Gli appassionati contesteranno che ci siano anche articoli italiani a sostegno di Zeudi Di Palma. Certo, qui nessuno ha la pretesa di avere ragione in senso assoluto su di lei: si tratta della concorrente di un reality, non di una religione. Inoltre, tocca far notare che moltissimi siti, quasi tutti, verso la finale del reality scrivano pezzi che argomentano la possibile vittoria di questo o quell'inquilino superstite, sottolineandone pregi e meriti. Io stessa, qualche edizione fa, ne ho scritti quattro o cinque diversi (perché così mi era stato richiesto, è una roba che fa click, a prescindere dal 'credo' personale o della testata). Quindi ogni volta che ripubblicate uno di questi pezzi pro-Zeudi come fosse Vangelo, definendolo 'vero giornalismo', personalmente mi vien solo da farvi una carezza in viso, intenerita da cotanto candore.
Era chiaro che tornare sul pretestuoso argomento Zeudi-omofobia, visti gli animi tuttora gravemente fomentati sui social proprio riguardo a questo punto, significasse andare ad alimentare, di nuovo, una miccia che non aveva nemmeno senso di accendersi, non a quei livelli horror. Beatrice Luzzi lo sapeva e, come un perfido calabrone, ha deciso di volare lo stesso, consapevole di dar fuoco, per niente, alla serenità altrui. E di ritrovarsi, voilà, al centro del parapiglia mediatico. Che bella soddisfazione, anzichenò. Comunque la si pensi, in primo luogo non è un atteggiamento responsabile. Del resto, lei purtroppo non si è mai dimostrata tale: responsabile. E qui arriva un retroscena che, a questo punto, non val più la pena tenere per me, non importa a quali 'conseguenze' andrò incontro per come 'ragiona' il Multiverso-Rouge.
Nella giornata più calda del reality, quella della finale, per 'scherzo' o per davvero troppi utenti erano arrivati a farsi vedere armati sui social, non solo verbalmente. Con la promessa di passare all'azione nel caso di vittoria di Helena Prestes 'ai danni' della bistrattata e vittimella Zeudi Di Palma. Signorini a 'Boom' intervista l'addetta ai social della trasmissione, Rebecca Staffelli, e le due opinioniste domandando come si vestiranno per la grand soirée e un pronostico su chi la spunterà tra i finalisti, a loro avviso. Due delle tre rispondono in tono leggero e divertito, ipotizzando uno scontro finale tra Helena e Zeudi e/o Lorenzo. Indovinate chi, invece, approfitta fino all'ultimo per infuocare gli animi? Esatto, proprio Luzzi: fregandosene dell'atmosfera incandescente e pericolosa che, purtroppo, stava rendendo l'aria social irrespirabile da settimane, dice che andrà a vincere 'la predatrice' Helena Prestes grazie alla sua 'prepotenza' perpetrata sin dall'inizio del reality. Qui il punto non è essere d'accordo o meno, qui il punto è la totale e gratuita ferocia del lessico scelto, ben consapevole che all'ascolto possano esserci (e ci siano) schiere di esaltati che non vedono l'ora di attaccarsi a ogni minima cosa per detonare la propria aggressività. Per rendere l'idea, in quel momento si parlava, addirittura, di un raddoppio della sicurezza negli studi, allo scopo di evitare che la gente si mettesse le mani in faccia al momento della proclamazione del vincitore. O che si accanisse fisicamente sui concorrenti. Posso aggiungere un dettaglio, quindi lo faccio: questo intervento di Luzzi è stato tagliato. L'opinionista avrebbe infatti proseguito nella propria invettiva, per niente parziale e a televoto ancora apertissimo, andando a definire Helena 'quella lanciatrice di bollitori' che non avrebbe nemmeno dovuto essere in finale. Come Jessica Morlacchi perché aveva abbandonato il gioco propria sponte mesi prima. L'unica meritevole di incoronazione, ovviamente, non poteva che essere Zeudi Di Palma. Tale il velatissimo endorsement, tanto strillato e strepitato da portare la produzione del format, un morning show dai toni leggeri e rilassati, a levarlo dal montaggio. Non certo per 'censura', ma per fare un estremo favore a lei e al pubblico tutto. "Follia", così mi è stato descritto lo sfogo della rossa. No, tranquilli, non da Alfonso Signorini. Lavorano tante persone a quel format, non soltanto quelle che si vedono in video o sui social.
Dunque, questa è l'ultima volta in cui scrivo di Beatrice Luzzi. Sono molto amareggiata dalla piega che ha preso il suo percorso televisivo. Magari lei stessa non ci crederà, sembra non aver il gene di accettare la minima critica seppur detta a fin di bene, ma mi spiace di cuore che si sia bruciata in questo modo un'occasione d'oro e che meritava dopo tanti anni di assenza dal piccolo schermo. Ha scelto di curare soltanto un piccolo orticello di esaltate social che, come ogni anno, sparirà a poche settimane dalla fine della trasmissione. Una decisione, per dirne il meno, poco lungimirante. Come quella di tacciare, per riportato, l'intera Mediaset di omofobia, tra l'altro in modo totalmente pretestuoso, fatti alla mano. Dubitiamo possa essere una bella maniera per trovarsi riconfermata in poltrona nella prossima edizione del reality. Non dovesse capitare, di certo Luzzi si ergerà a vittima, a martire di un sistema che l'ha voluta fuori dall'inizio, senza farle sconti in quanto pasionaria dei diritti arcobaleno, contro tutto e tutti. Lamentatio di cui, almeno da queste parti, non verrà ripresa nemmeno una sillaba. Perché si tratta di una bellissima narrazione, squisitamente ombelicale, a cui speriamo che almeno lei possa riuscire a credere, mentre le stesse persone che oggi seguitano a sostenerla seminando terrore tra chi la critica, col suo silente benestare, mettono in giro, ossessivamente e da mesi, voci che gettano ombre sull'intero operato della nostra 'Giovanna d'Arco'. Beatrice Luzzi ha scelto di stare dalla parte di chi di lei scrive, orgogliosamente e senza posa, anche così (segue screen). Complimenti. E auguri per tutto.
