Leggevo dell’ultima sparata di Beppe Grillo, stando a cui, secondo recenti studi (da lui nemmeno citati), le fake news – o notizie false – sarebbero condivise sui social prevalentemente da persone con tendenze politiche di destra. Strano però che moltissime fra queste fake news un anno o due anni dopo si sono quasi sempre rivelate notizie autentiche e fondate. Ora, mi sembra un grave errore nonché una scorrettezza mischiare i fanatici terrapiattisti o quelli con il copricapo in alluminio con persone laureate, dottori e politici conservatori, come è scorretto mettere tutto nel calderone della società. Vorrei ricordare che nel settembre 2020 molte importanti testate nazionali americane falsamente riportavano che fosse una pura invenzione – nonché, “disinformazione russa” – il fantomatico computer di Hunter Biden contenente prove formidabili della sua tossicodipendenza e della possibile multimilionaria corruzione del padre Joe; bene, ad oggi non solo è stata confermata l’esistenza e la veridicità delle informazioni contenute in quel computer, ma stiamo vedendo anche i risultati, senza alcun intervento da parte di Fbi e Cia, del metodo che l’amministrazione Biden e i Democrat utilizzano assieme al sistema giudiziario americano come arma per neutralizzare Trump e tutti i loro avversari politici.
Chiaramente Grillo e tutta la banda di pseudoprogressisti in Italia non riportano queste notizie. Non parlano delle inchieste parlamentari che stanno dimostrando che il governo americano collaborava con Twitter e Facebook per censurare sui social tutto ciò che era contrario alla narrazione ufficiale del Covid, anche se gli autori di queste teorie scientifiche erano medici e scienziati autorevoli, oltre che vincitori di premi Pulitzer. Ma soprattutto il caro Grillo non fa della comicità sulla presunta storia risalente al 1999 e diventata di dominio pubblico nel 2008 di sesso omosessuale e droga dell’ex presidente Barack Obama mentre era sposato con la moglie “Michelle”. Gli italiani non sanno nulla e non conoscono queste informazioni internazionali.
L’altra sera in tv stavo osservando una emerita sconosciuta invasata del Climate Change che atteggiandosi a professorina antipatica, faceva la lezioncina a molti esperti in studio, sbraitando dati senza senso, abbondantemente smascherata, sbugiardata e giustamente ridicolizzata da un brillante Capezzone e da Chicco Testa, rendendo chiaro che l’attivista in questione è una dei tanti senza alcun titolo che la televisione ci propina solo per distrarci. Perché una cosa sono le opinioni, un’altra sono i fatti: tutti abbiamo il diritto di avere le nostre opinioni, ma nessuno ha diritto di inventarsi i propri fatti.
L’altro giorno, ad esempio, mi sono presa dell’islamofoba per aver commentato negativamente sul Marocco sotto un post social di Grazia, con tanto di loro articolo di riferimento dove si diceva che, a seguito del terremoto in Marocco, alle donne single marocchine terremotate non viene dato un rifugio al sicuro: sono stata accusata di ignoranza e razzismo, ma io che colpa ne ho? Invece di prendersela con la rivista Grazia (o con il Re del Marocco che discrimina le donne in quanto single), se la prendono con i lettori con me che ho appreso la notizia da quella testata dandola per buona, invocando il razzismo che oramai è diventata una parola svuotata di significato, in quanto troppo spesso impropriamente utilizzata per accusare chi la pensa diversamente.
Torniamo dunque ad una notizia di attualità bollata come fake news, come quella di Obama e della sua serata di fuoco del 1999 mentre secondo il racconto avrebbe fumato cocaina e si sarebbe fatto fare cose da uno stravagante signore del Colorado. Perché dico stravagante? Perché dal 2008 ad oggi questo signore (Larry Sinclair) è stato come da prassi accusato di tutto, ma grazie ad una sagace ed abile intervista di Tucker Carlson sul social X (già Twitter) di qualche giorno fa, è riuscito a rispondere in modo preciso con dati alla mano a tutte le domande del famoso giornalista. Lui non ha dipinto sé stesso come una brava persona di chiesa, ma ha raccontato con candore e senza vergogna di essere un favoloso omosessuale che amava e ama la droga, il sesso, gli uomini e le feste. Larry Sinclair ha sbalordito l’audience di X dicendo qualcosa di semplice ma allo stesso tempo illuminante: perché non recuperiamo i tabulati del cellulare di Obama del 1999? In fin dei conti l’Fbi e la Cia ultimamente riescono a trovare qualsiasi cosa quando si tratta di repubblicani e il loro esercito, con i droni ed il riconoscimento facciale, riesce ad individuare e neutralizzare ex talebani e terroristi: vuoi vedere che non riescono a provare se Obama si telefonava e si messaggiava o meno con la sua scappatella di mezzanotte?
La verità è che è molto più comodo chiamarle fake news per rimanere semplicemente vivi, visto che delle persone sono addirittura state ritrovate morte. come Donald Young, da lustri caro amico di Obama, maestro del coro della chiesa del reverendo Jeremiah Wright, un noto mentore dell’ex presidente, protagonista in passato di controverse affermazioni – imbarazzanti per un candidato alla presidenza Usa – come “not God bless America: God damn America!”. Dopo che Larry Sinclair contattò alla fine del 2007 lo staff elettorale di Obama per contestare le sue affermazioni contrarie alle droghe pesanti, che Larry ritenne a dir poco ipocrite, ricevette una telefonata proprio da Donald Young, che gli comunicò che nella campagna elettorale Obama non avrebbe confermato né l’utilizzo di droghe pesanti né il sesso omosessuale (particolare non ancora rivelato da Larry Sinclair a nessuno, e che quindi solo lo stesso Obama poteva sapere). Donald Young confidò a Larry Sinclair di essere da parecchi lustri amico intimo di Obama, facendo intendere implicitamente che fossero anche amanti. Un mese dopo quella telefonata, il cadavere di Donald Young è stato trovato nel suo appartamento: nonostante sia stato freddato con ben cinque colpi di pistola, nessuno dei vicini di casa sentì gli spari, avallando la tesi che l’arma del delitto avesse il silenziatore (il carnefice era pertanto un sicario professionista), nonché lasciando ampio spazio a speculazioni che Young sia stato ucciso per proteggere Obama e la sua irresistibile ascesa alla presidenza Usa, come dichiarato dalla madre e dalla sorella della vittima.
Ma quando queste notizie escono – e se ne parla profusamente in America – Grillo dov’è? Perché non ci sdrammatizza su e ci fa qualche battuta sopra? Perché forse lui non ne è al corrente, come del resto molti italiani non addetti ai lavori. Grillo, comunque, conosce molto bene i metodi per evitare linciaggi mediatici, e credo che suo figlio sia molto fortunato ad avere un padre così…
Noi comuni mortali invece, non essendo figli di Grillo (o di Biden), su certe situazioni possiamo solo riderci sopra.