Sarà Antonio Filosa l’uomo gravato dal compito di risollevare le sorti di Stellantis. Dopo mesi – sei di calendario, ma di fatto probabilmente di più – di un “interregno” trascorso sotto la guida del presidente John Elkann dopo le dimissioni-licenziamento di Carlos Tavares, ecco che il gruppo mette finalmente un nome alla casella lasciata vuota, e che tanto ha pesato sulle pessime performance degli ultimi mesi. Al massiccio calo dei ricavi – il 17 per cento in meno – e dei profitti – il 70 per cento in meno – del 2024, si è accompagnato infatti un brutto inizio di 2025, certificato dai dati trimestrali. Alle difficoltà aziendali, alla questione degli stabilimenti, all’apparente abbandono della promessa della gigafactory a Termoli e alle vistose divergenze con l’Unione europea dovute alle richieste di un processo più graduale per l’elettrificazione del comparto dell’automotive, si è sommato il fattore dazi, che ha gettato nell’incertezza quello che da tempo è il mercato di riferimento individuato da Stellantis: gli Stati Uniti. Un tema talmente centrale da aver costretto il gruppo a sospendere ogni previsione di bilancio per l’anno in corso. È su queste, fragili, basi che Antonio Filosa, 52enne dirigente di origini napoletane e attualmente responsabile delle Americhe di Stellantis, è stato scelto.

Della sua candidatura si parlava da mesi, proprio per quell’affaccio consolidato oltreoceano. Laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano, Filosa è entrato in Fiat nel 1999 e negli anni ha scalato le gerarchie del gruppo che, nel frattempo, si è trasformato prima in Fca con l’acquisto di Chrysler e poi in Stellantis dopo la fusione con Peugeot. Filosa ha guidato per anni le attività del costruttore in Sudamerica, portandolo a conquistare una posizione preminente in Brasile e Argentina. Nel 2023 è passato al timone di Jeep. Insieme a Filosa si era parlato degli ex Stellantis Maxime Picat e Mike Manley, oltre al capo di Hyundai, Jose Munoz. Indiscrezioni più inconsistenti avevano ricondotto a Luca de Meo, vecchio pupillo di Sergio Marchionne ora alla guida di Renault.

Alla fine, però, si è scelto Filosa, il cui profilo sembra gridare la vocazione a stelle e strisce che accompagnerà in modo sempre più massiccio il gruppo sorto dall’unione tra Fiat-Chrysler e la francese Psa. Dal comunicato del cda si apprendere che assumerà la carica dal 23 giugno. È stato scelto “per la sua comprovata esperienza maturata in oltre 25 anni di attività nel settore auto, della sua vasta esperienza in tutto il mondo, della ineguagliabile conoscenza dell'azienda e delle riconosciute qualità di leadership”, si legge nel documento. Ovviamente, a pesare sull’esito delle valutazioni è stato, oltre alla conoscenza della “macchina” di Stellantis, anche il lavoro svolto negli Stati Uniti, dove Filosa ha lavorato per ricompattare i rapporti con fornitori, sindacati e concessionari. È qui che si concentrerà l’azione di Stellantis nei prossimi anni? Su questo, la scelta di Filosa sembra non lasciare spazio a interpretazioni. Resta da capire cosa ne sarà degli asset industriali che ancora sopravvivono in Italia, e del capitale umano dispiegato negli stabilimenti sparsi sulla penisola che già devono guardarsi dalle delocalizzazioni ai margini dell’Unione europea.
