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IL TURISMO NON È IN CRISI! Ma il ministro Santanché legge i dati al contrario? I numeri sono negativi in 9 località su 10 (da Rimini al Salento). E perché non parla del lavoro stagionale? Paghe da fame, dipendenti non specializzati e…

  • di Beniamino Carini Beniamino Carini

8 agosto 2025

IL TURISMO NON È IN CRISI! Ma il ministro Santanché legge i dati al contrario? I numeri sono negativi in 9 località su 10 (da Rimini al Salento). E perché non parla del lavoro stagionale? Paghe da fame, dipendenti non specializzati e…
Daniela Santanché è convinta di quello che dice: il turismo in Italia nel 2025 non è in crisi. Noi un po’ meno. I dati le danno ragione solo a metà, come via bbiamo già raccontato (dalla Toscana al Salento a Rimini, spiagge vuoti e ombrelloni chiusi). Ma c’è un altro problema enorme che la ministra fa finta di non vedere: quello delle condizioni del lavoro stagionale…

di Beniamino Carini Beniamino Carini

Secondo la ministra del Turismo Daniela Santanché, in Italia non c’è nessuna crisi del settore turistico. Anzi, al contrario. I dati di giugno e luglio sarebbero positivi e le prospettive incoraggianti anche per agosto. «Il turismo non si ferma, abbiamo dei dati di previsione anche per questo mese di agosto che sono assolutamente soddisfacenti e quindi si va avanti. Abbiamo pubblicato la graduatoria dei vincitori per il Polo strategico dell’Alta formazione sul turismo e siamo assolutamente contenti di dar via finalmente a questa alta formazione per il turismo. Questa è una sfida importante, perché per avere sempre di più un turismo di qualità dobbiamo vincere la sfida sui servizi e la componente umana è fondamentale. Questo – sottolinea – è un dato che ci fa ben sperare, come ci confermano i dati sull’occupazione: gli ultimi dati con 260mila nuovi occupati nel mondo del turismo e con il 18% in termini rispetto a tutte le assunzioni, vediamo che il turismo sta trainando l’occupazione».

Santanché rivendica anche alcune misure adottate dal governo: «Questo ci fa piacere anche per le misure che abbiamo messo in atto: la decontribuzione delle mance che prima di noi aveva la stessa tassazione del lavoro dipendente e oggi è al 5%; la decontribuzione degli straordinari notturni festivi, perché i lavoratori del turismo lavorano quando gli altri sono in vacanza; le staff house per dare più dignità, perché far vivere i lavoratori del turismo in case che siano assolutamente dignitose. Non ci fermiamo, andiamo avanti e faremo tante cose, perché questo è un settore importante che ha bisogno di sostegno, ha bisogno anche di leggi, di semplificazione, di sburocratizzazione. Siamo impegnati per dare tutto il supporto per far sì che le aziende del turismo possano assolutamente prosperare».

Le code per spostarsi in vacanze a luglio
Le code per spostarsi in vacanze a luglio Ansa

Come riporta Il Domani, a settembre Roma ospiterà il venticinquesimo Global Summit del World travel & tourism council (Wttc), appuntamento di riferimento mondiale del settore. Secondo i dati diffusi dal Wttc e dalla stessa Santanché, nel 2024 la spesa complessiva per viaggi e turismo in Italia raggiungerà i 185 miliardi di euro, di cui 60,4 miliardi provenienti da visitatori internazionali e 124,6 da turisti nazionali. «Le previsioni per il trimestre agosto-ottobre sono estremamente positive: si stimano circa 260.000 assunzioni nel turismo, confermando la leadership di questo settore strategico per la nostra economia», ha ribadito la ministra.

Ma, sottolinea Il Domani, quello che la ministra non dice è che, sebbene il lavoro nel turismo abbia superato quota 1,5 milioni di addetti nel 2024, la carenza di personale rischia di frenare un comparto che da anni è trainante per l’economia italiana. Lo evidenzia un report della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, che individua fattori strutturali come la mancanza di percorsi formativi adeguati, la stagionalità e l’elevata intensità del lavoro. «Il turismo – afferma il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca – rappresenta un volano per l’economia del nostro Paese, ma non possiamo ignorare l’altra faccia della medaglia: la difficoltà crescente nel trovare lavoratori qualificati rischia di trasformarsi in un’emergenza strutturale che mette a rischio lo sviluppo futuro del comparto e l’andamento positivo dell’occupazione».

Sempre secondo Il Domani, anche Agriturist segnala criticità: «Per quanto riguarda i flussi turistici italiani si riscontra una certa difficoltà legata soprattutto alla diminuzione del potere d'acquisto dei nuclei familiari. Dal 2019 ad oggi le presenze dei turisti in Italia sono aumentate dell’8,3 per cento, dato che colloca il nostro Paese al secondo posto in Europa dopo la Spagna. Permangono tuttavia su tutto il territorio alcune criticità, in particolare la carenza di personale qualificato. A ciò si aggiunge, per le imprese, l’aumento generalizzato dei costi di gestione, con incrementi significativi per energia, materie prime e servizi».

I lavori stagionali sono spesso sottopagati e alimentano al precarietà
I lavori stagionali sono spesso sottopagati e alimentano al precarietà Ansa

Sul fronte politico, riporta Il Domani, Fabrizio Benzoni, deputato di Azione e membro della commissione attività produttive, commercio e turismo, attacca: «Qualunque cosa succeda non è merito del ministro, nel senso che in commissione in tre anni l’abbiamo visto una sola volta, il ministro ha dimenticato secondo noi di essere il ministro del turismo». Benzoni evidenzia due punti: «Sicuramente c’è un incremento del turismo verso l’Italia ma accompagnato da una difficoltà sempre maggiore degli italiani di riuscire ad andare in vacanza». E ancora: «Benissimo l’incremento dei lavoratori del turismo, ma ricordiamo che sono lavoratori spesso stagionali con stipendi bassi. Posti di lavoro temporanei, sottopagati e che non possono mantenere così la crescita del Paese e possono essere solo complementari a delle politiche industriali che non ci sono così come non ci sono le politiche turistiche».

Infine, Il Domani riporta le dichiarazioni di Alfredo D’Attorre, della segreteria del PD: «Abbiamo una ministra che negli ultimi anni si è dovuta occupare innanzitutto della sua situazione personale e delle vicende che la riguardano più che delle politiche per il turismo, che mi pare semplicemente non esistono. Le dichiarazioni della ministra confermano lo scollamento totale tra il quadro che il governo disegna su varie materie e la realtà concreta che vivono le famiglie italiane. Sono moltissimi quelli che stanno rinunciando alle vacanze, che devono accorciare il periodo delle vacanze, che possono permettersi anche vacanze low cost. Il turismo ha bisogno anche della domanda interna, su cui pesa un calo molto forte che deriva dal fatto che negli ultimi quattro anni i salari reali hanno perso quasi il 10 per cento del potere d’acquisto. Reggono quei settori che riescono ad attingere a un turismo alto spendente, turismo d’élite o degli stranieri. Il ceto medio è in difficoltà. Questo è un tema rimosso nel governo che vive in una realtà parallela fatta di cifre che non hanno corrispondenza nella vita delle persone».

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