Il gruppo Suning ha dichiarato bancarotta. L’ex proprietà dell’Inter paga anni di investimenti fallimentari. Lo ha ricordato Daniele Autieri, giornalista di Report. La situazione finanziaria dei nerazzurri è nota. “L'anno peggiore è stato proprio il 2021 perché ha realizzato una perdita di oltre 200 milioni di euro con 827 milioni di debiti sulla base di 364 milioni di ricavi” - dice Gian Gaetano Bellavia, esperto di diritto penale dell’economia - “i debiti sono tre volte i ricavi”. A febbraio del 2021, l’anno in cui l’Inter vince lo scudetto con Antonio Conte in panchina, il club era vicina al fallimento. Lo ha rivelato Tom Pitts, capo Europa di LionRock, che a fianco di Suning ha guidato la squadra nerazzurra: nel 2019 “il patriarca del gruppo Suning chiama e dice: ‘Perché non comprate il 33% delle quote dell’Inter’. E il mio socio fa: ‘Hai 14 miliardi in baca perché hai bisogno di noi?’”. Il motivo è che quella percentuale non la può comprare. Il fondo di Hong Kong stringe un patto con il gruppo cinese che garantisce il ritorno del 12% annuo sull’investimento e viene inserita una clausola che assicura a LionRock il 100% delle azioni dell’Inter in caso di mancato rispetto degli accordi. Nel 2021 i problemi diventano seri: “Erano pieni di debiti”, dice Pitts, “tanto che per un periodo non avevano pagato tasse né gli stipendi dei giocatori. Se solo avessi voluto sarei potuto andare in Lussemburgo a prendermi l’Inter”. Marco Bellinazzo del Sole24Ore viene intervistato da Autieri a proposito delle polemiche che avevano fatto seguito a un precedente servizio di Report sempre incentrato sulla situazione finanziaria del club. I costi del personale dei nerazzurri, si spiega, erano addirittura il triplo di quelli dell’Atalanta. Uno squilibrio che, data l’impossibilità di riempire il buco, creava una competizione iniqua, sia a livello italiano che europeo. C’è poi la questione degli sponsor: “L’Inter ha stipulato una serie di contratti di sponsorizzazione che i primi anni hanno portato entrate reali, dopodiché a un certo punto alcune di queste sponsorizzazioni non sono state pagate e quei ricavi all’Inter non sono arrivati”, prosegue Bellinazzo.
L’anno peggiore è appunto il 2021: a maggio di quell’anno arriva in soccorso Oaktree, che presta a Suning 271 milioni di euro, in parte usati per liquidare LionRock. Ciononostante, il gruppo cinese comunica l’uscita dall’azionariato di LionRock solo tre anni dopo. Come mai? Nel frattempo, a maggio 2024, Suning non ripaga il prestito con gli interessi a Oaktree di 395 milioni e il club passa agli americani. “Nel maggio del 2021, con l'Inter che si avviava a registrare perdite finanziarie record, Oaktree ha fornito alle holding dell'Inter le risorse necessarie per stabilizzare la situazione finanziaria del club e continuare così a operare, garantendo anche il pagamento di giocatori e dipendenti”, leggiamo nel comunicato del fondo. Ma è scorretto dire che l’Inter è risanata: nel 2024 c’è un utile di 8 milioni. Ma come è stato fatto? Grazie a plusvalenze contabilizzate per 65 milioni. “Per risanare una società”, chiarisce Bellavia, “bisogna che le attività siano quantomeno pari alle passività. Bisogna che la società abbia un patrimonio: qui il patrimonio netto è negativo”. Infatti, nel 2024, “ha debito per 734 a fronte di ricavi per 473”. Così è il calcio: lusso sfrenato, tra feste, ingaggi e acquisti dal costo sempre più alto. Un lusso, però, costruito sul debito.
