Adesso è ufficiale, Jeremy Clarkson oltre a essere un giornalista, un conduttore televisivo, un produttore di birra e un agricoltore, adesso è diventato anche un proprietario di un pub. Il suo The Farmer’s Dog, infatti, locale nella contea dell’Oxfordshire che ha acquistato per circa un milione di sterline, ha ufficialmente aperto i battenti, facendo segnalare già un grande successo di pubblico. Secondo le cronache d’oltremanica, infatti, non c’è giorno senza fila fuori la porta del locale, sarà la novità, o il nome attraente del suo proprietario, ma il pub sembra andare forte; anche se non mancano le polemiche. Così come era successo per il piccolo ristorante della Diddly Squat Farm, la sua fattoria protagonista di una serie su Amazon Prime Video, e per il negozio gestito dalla compagna Lisa Hogan, in molti hanno puntato il dito contro i prezzi troppo alti, ma le critiche sono fondate? Intanto Jeremy non si tira indietro, e risponde a suon di tweet…
Quando Clarkson ha pubblicato su X (ex Twitter) il primo menu del suo nuovo locale, in cui ha promesso di offrire solamente prodotti britannici, alcuni utenti hanno notato che mancavano i prezzi accanto alle varie voci, e così è esplosa la prima polemica. “Sai che è costoso quando non mostrano i prezzi” ha scritto uno, e ancora “nessun prezzo, è sempre una preoccupazione” ha fatto notare un altro. A spegnere le critiche, però, ci ha pensato lo stesso Jezza: “Una pinta costa 5,50 sterline” ha ammesso sul social. I prezzi, però, salgono sensibilmente se si comincia a mangiare. Secondo LadBible, infatti, un crumble di verdure costa sulle quindici sterline, mentre bisogna spenderne diciannove per una zuppa calda. Le pietanze più piccole si aggirano intorno alle otto/nove sterline, inclusi i dessert. Ma adesso cominciano ad arrivare anche i primi resoconti dell’esperienza nel The Farmer’s Dog. Ad arrivare nel pub più chiacchierato del Regno Unito, e non solo, è stato il giornalista di Yahoo! Uk Edward Burnett. Nel suo racconto rivela come è stato costretto a trovare un parcheggio d’emergenza in un campo a causa la grande affluenza al locale, della presenza di bagni chimici fuori il pub, visto che durante l’apertura qualcuno aveva danneggiato la toilette del pub, l’unico grande problema? Le code infinite, sia per il ristorante che per il bar: “Ci siamo trovati di fronte a due code – scrive Burnett –. Una molto, molto lunga che arrivava fino al campo e una più corta vicino alla segnaletica del pub […] abbiamo aspettato circa quindici minuti prima di essere ammessi nel locale, solamente per trovarci di fronte a una breve e ultima fila per il bancone. Ho ordinato una pinta di Hawkstone Lager, e, con mia sorpresa, siamo riusciti a trovare un posto a sedere”. Inoltre, il giornalista ha raccontato di aver visto di sfuggita sia Jezza, a bordo della sua vettura nel parcheggio, che Lisa all’interno del pub. Comunque sia, conclude, “l’atmosfera era amichevole, piacevole e rispecchiava tutto ciò che un pub dovrebbe essere”.