image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

L’assalto di Orcel (UniCredit) a Castagna (Banco Bpm) si decide al Tar? Intanto la scalata (ops) è già una sentenza per i lavoratori…

  • di Matteo Suanno Matteo Suanno

10 giugno 2025

L’assalto di Orcel (UniCredit) a Castagna (Banco Bpm) si decide al Tar? Intanto la scalata (ops) è già una sentenza per i lavoratori…
Giugno segna il consumarsi dello scontro tra Banco Bpm e Unicredit: un’offerta pubblica di scambio (ops) che sa di battaglia campale, tra carte bollate, Golden Power, e la protesta feroce dei sindacati. Il Tar del Lazio si prepara a dare un primo verdetto su uno scontro dove i protagonisti non sono solo gli istituti, ma anche i lavoratori, i territori, i risparmiatori. Consob, governo, antitrust e persino il ruolo di Paolo Savona finiscono nel frullatore di un risiko bancario che puzza di potere tagli sul personale. Unicredit affila le unghie, Bpm resiste, i sindacati alzano il volume. E mentre i colossi si scambiano mosse da scacchisti spietati, l’Italia delle filiali rischia di veder sparire sportelli, volti noti e un pezzo della sua economia di prossimità

di Matteo Suanno Matteo Suanno

Quando le banche si muovono, il pavimento trema. Non è solo questione di soldi – ché quelli vanno e vengono – ma di potere, territorio, consenso e, soprattutto, posti di lavoro. In queste settimane si consuma uno dei duelli più viscerali del risiko bancario italiano: quello tra Unicredit, con Andrea Orcel e la sua strategia predatoria ondivaga e astuta, e Banco Bpm, il fortino lombardo capitanato da Giuseppe Castagna. L’oggetto del desiderio? Una fusione mascherata da offerta pubblica di scambio (ops), che sa più di guerra d’attrito che di “operazione industriale”. E mentre gli avvocati preparano gli argomenti davanti al tar del Lazio, dove si discuterà se sia legittima o meno la sospensione chiesta dalla Consob per dare tempo e chiarezza al processo, fuori dalle aule i sindacati alzano il volume: “Così si gioca con la vita delle persone”, dicono. Perché se in Borsa la partita si gioca con i decimali, nella realtà si misura in chilometri da percorrere per andare a lavorare, in sportelli chiusi nei paesi di provincia, in famiglie che vedono il credito evaporare. Intanto, sotto il pelo dell’acqua, Unicredit ha impugnato davanti al tar anche il famigerato Golden Power, quel meccanismo in mano al governo che dovrebbe tutelare l’interesse nazionale nelle operazioni finanziarie. Il sospetto, che ormai circola in maniera costante, è che questa operazione sia più una scalata politica che un'aggregazione industriale. E come spesso accade in Italia, le Authority di garanzia si muovono su un crinale sottile tra autonomia e pressione istituzionale. Lì dove Paolo Savona, presidente Consob, è stato messo nel mirino da chi non ha gradito il suo voto favorevole al rinvio dei termini. Addirittura qualcuno ne aveva ipotizzato le dimissioni. Intanto, Banco Bpm continua a giocare su due tavoli: resistere all’offensiva Unicredit, e valorizzare la propria immagine pubblica di banca vicina al territorio, agli imprenditori, ai lavoratori. Un messaggio tutto cuore e radici, che però rischia di perdersi nel fragore delle operazioni finanziarie spinte a tutta forza dal lato milanese della barricata.

orcel meloni castagna unicredit banco bpm risiko bancario
Lo scontro tra Unicredit a Banco Bpm (con di mezzo il Governo Meloni), illustrato

E proprio sui territori si palesa la sfida reale e non speculativa, quella che riguarda il lavoro dei bancari. La First Cisl, sindacato dei bancari, non la manda a dire: “Questa non è una fusione, è un incubo”. I numeri sono da brividi. Secondo le stime sindacali, l’impatto dell’operazione sulle filiali è ben più pesante del previsto: oltre 40 province italiane avrebbero un tasso di sovrapposizione degli sportelli superiore al 20 per cento, la famosa “soglia critica” che dovrebbe far scattare l’antitrust. Si parla di 209 sportelli potenzialmente da cedere. Ma non sono solo muri e banconi. Sono volti, relazioni, occupazione. Perché dove si chiude uno sportello, spesso si spengono anche i piccoli flussi di credito che tengono in piedi famiglie e botteghe. I lavoratori, avverte il sindacato, rischiano trasferimenti forzati, demansionamenti, incertezza. “Non si fanno fusioni sulla pelle delle persone”, attacca Uilca. Eppure è quello che sta succedendo. La narrativa ufficiale, quella degli investitori, parla di sinergie, efficienza, ritorno sul capitale. Ma i sindacati rispondono che sotto il tappeto si stanno nascondendo macerie sociali. Intanto, in questa partita di risiko si muovono anche altri pezzi. Jp Morgan, ad esempio, che fa e disfa la sua posizione in Bper, superando la soglia del 10 per cento e costringendo a notifiche ufficiali in Consob. L’impressione è che molti, dietro le quinte, si stiano preparando al grande valzer bancario d’estate. Il rischio? Che il sistema, nel nome della concentrazione e della competizione globale, si dimentichi dell’Italia profonda, quella delle filiali a un passo da casa, quella dove la banca è ancora il volto di un cassiere che ti conosce per nome. E se il futuro sarà scritto nei comunicati, nei piani di fusione e nei verdetti del tar, è il presente a chiedere conto: chi ci guadagna davvero? E soprattutto, chi pagherà il conto?

20250610 100749405 3037

More

Ok alla scalata di Bper, ma perché nessuno difende Popolare di Sondrio dall’ops? Il risiko bancario è solo un gioco tra banchieri sulle spalle dei risparmiatori?

di Matteo Suanno Matteo Suanno

FUORI DALLA BOLLA

Ok alla scalata di Bper, ma perché nessuno difende Popolare di Sondrio dall’ops? Il risiko bancario è solo un gioco tra banchieri sulle spalle dei risparmiatori?

MA I LAVORATORI? Banco Bpm e UniCredit, Mediobanca e Mps, Popolare Sondrio e Bper: cosa succederà ai dipendenti coinvolti nel risiko bancario (oltre centomila)? Per le banche crescono i ricavi, ma…

di Matteo Suanno Matteo Suanno

sforbiciate?

MA I LAVORATORI? Banco Bpm e UniCredit, Mediobanca e Mps, Popolare Sondrio e Bper: cosa succederà ai dipendenti coinvolti nel risiko bancario (oltre centomila)? Per le banche crescono i ricavi, ma…

La doppia faccia del Golden Power di governo: difesa da UniCredit per Bpm o “dazio” per attaccare Orcel e favorire Monte dei Paschi (come dice Giannini)?

di Matteo Suanno Matteo Suanno

risiko bancario

La doppia faccia del Golden Power di governo: difesa da UniCredit per Bpm o “dazio” per attaccare Orcel e favorire Monte dei Paschi (come dice Giannini)?

Tag

  • Andrea Orcel
  • banche
  • Banco Bpm
  • Economia
  • Finanza
  • Monte dei Paschi di Siena
  • Unicredit

Top Stories

  • Risiko bancario, tra i due litiganti il terzo gode? Ecco perché tra Monte Paschi di Siena e Unicredit vengono favorite le banche locali: i casi da Cassa Rurale Vallagarina a Banco Azzoaglio...

    di Valentina Menassi

    Risiko bancario, tra i due litiganti il terzo gode? Ecco perché tra Monte Paschi di Siena e Unicredit vengono favorite le banche locali: i casi da Cassa Rurale Vallagarina a Banco Azzoaglio...
  • Omicidio Poggi, LA TESTIMONE CHE INCASTRA ANDREA SEMPIO: l’ha visto uscire da casa di Chiara? Era con lui a Garlasco il giorno del delitto? Ecco tutto quello che sappiamo…

    di Giulia Ciriaci

    Omicidio Poggi, LA TESTIMONE CHE INCASTRA ANDREA SEMPIO: l’ha visto uscire da casa di Chiara? Era con lui a Garlasco il giorno del delitto? Ecco tutto quello che sappiamo…
  • CRUCIANI UNO DEI MAGGIORI INTELLETTUALI VIVENTI? Per Capezzone ha interpretato il Paese "meglio di un sociologo”. E su “Ipocriti!”, il nuovo libro del conduttore de La Zanzara…

    di Benedetta Minoliti

    CRUCIANI UNO DEI MAGGIORI INTELLETTUALI VIVENTI? Per Capezzone ha interpretato il Paese "meglio di un sociologo”. E su “Ipocriti!”, il nuovo libro del conduttore de La Zanzara…
  • Delitto di Garlasco (o “Burlasco”?), Marco Travaglio sfotte il Corriere sul Dna di Stasi ritrovato sul pattume: “Vuoi vedere che il colpevole è il colpevole?”. E sugli attrezzi consegnati dal manovale egiziano…

    di Domenico Agrizzi

    Delitto di Garlasco (o “Burlasco”?), Marco Travaglio sfotte il Corriere sul Dna di Stasi ritrovato sul pattume: “Vuoi vedere che il colpevole è il colpevole?”. E sugli attrezzi consegnati dal manovale egiziano…
  • Omicidio Resinovich, LA BOMBA SU SEBASTIANO VISINTIN di Silvia Radin, la cugina di Liliana: “L’ha picchiata sicuramente. Quando veniva qui era un agnellino ma…” E sull’audizione di Claudio Sterpin…

    di Redazione MOW

    Omicidio Resinovich, LA BOMBA SU SEBASTIANO VISINTIN di Silvia Radin, la cugina di Liliana: “L’ha picchiata sicuramente. Quando veniva qui era un agnellino ma…” E sull’audizione di Claudio Sterpin…
  • Aldo Cazzullo SMONTA il matrimonio di Bezos. È la morte a Venezia? “Sì, ma dell’idea di uguaglianza”. Dalla rivoluzione francese alla città noleggiata: “Sembra Squid Game”. E sul turismo che l’Italia si merita…

    di Domenico Agrizzi

    Aldo Cazzullo SMONTA il matrimonio di Bezos. È la morte a Venezia? “Sì, ma dell’idea di uguaglianza”. Dalla rivoluzione francese alla città noleggiata: “Sembra Squid Game”. E sul turismo che l’Italia si merita…

di Matteo Suanno Matteo Suanno

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Addio alle auto diesel Euro 5: da ottobre un milione di italiani a piedi. Ma sapete chi paga la rottamazione? E soprattutto: chi non ha soldi per cambiare?

di Beniamino Carini

Addio alle auto diesel Euro 5: da ottobre un milione di italiani a piedi. Ma sapete chi paga la rottamazione? E soprattutto: chi non ha soldi per cambiare?
Next Next

Addio alle auto diesel Euro 5: da ottobre un milione di italiani...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy