“Educazione sessuale nelle scuole? La Lega farà muro contro questa nefandezza”. Queste parole dette alla Camera dal deputato leghista Rossano Sasso hanno scatenato un acceso dibattito. Abbiamo consultato la dottoressa Eleonora Sellitto, psicologa e sessuologa, per avere il parere di una persona esperta. Le parole di Sasso sollevano una domanda cruciale: esiste un'età giusta in cui spiegare il sesso ai giovani? La dottoressa Sellitto ci guiderà attraverso questo delicato argomento, esplorando l’importanza dell’educazione sessuale in età precoce e il suo impatto sul benessere emotivo dei giovani. E a non essere in linea con le idee del partito di Matteo Salvini c’è anche l'Oms.
Dottoressa Eleonora Sellitto, cosa ne pensa delle dichiarazioni del deputato leghista Rossano Sasso?
Mi sento di dire che quando si parla di educazione sessuale non si può parlare di nefandezza. Siamo il paese che permette che l'educazione sessuale dei ragazzi avvenga su Por*hub. In questo senso, sia le famiglie che i ragazzi vengono lasciati a loro stessi. Se immaginiamo che il sesso sia ciò che viene proposto nei siti, si toglie tutto l’aspetto di intimità, vicinanza emotiva, affettività e tenerezza che caratterizzano una corretta educazione sessuale.
Cosa ne pensi da professionista dell'importanza dell’educazione sessuale affettiva in età precoce?
Imparare la sessualità è importante nella crescita di un bambino tanto quanto lo è ogni altro aspetto della vita. I bambini devono avere un atteggiamento positivo verso le parti sessuali del loro corpo, così come positivo è l'atteggiamento che hanno verso le braccia o le gambe. Devono capire che è una cosa bella essere maschio o femmina. Se i genitori parlano con i figli del loro corpo, dei sentimenti e dei comportamenti che riguardano il sesso, i bambini imparano che parlare di sesso con i genitori è una cosa bella. Far capire ai propri figli che possono rivolgersi a loro e parlare liberamente è uno dei modi migliori che i genitori hanno per aiutarli a costruire la loro scala di valori.
Cosa dicono le linee guida dell'Oms?
Le linee guida dell'Oms dichiarano che la sessualità deve essere un "percorso" che segue il bambino in tutte le fasce di età, già a partire dalla nascita.
Da 0 a 3 anni. È il momento, per il bambino, della scoperta dei sensi e delle sensazioni. Occorre dunque stimolare la sua curiosità e l'esplorazione del proprio corpo, dal quale può ricevere emozioni sensoriali piacevoli, percepirne desideri e limiti. Dai 4 ai 6 anni inizia l'attenzione e la conoscenza dell’altro sesso, anche attraverso il gioco a sfondo sessuale. Parte integrante, in questa fase, devono avere educatori e genitori nell'insegnare ai piccoli cosa sono la gravidanza, le relazioni interpersonali corrette e l’abuso. Da 6 a 9 anni è bene informare su mestruazioni, eiaculazione, metodi contraccettivi, malattie sessualmente trasmissibili, violenza sessuale e piacere della sessualità per dirimere ogni imbarazzo e vergogna correlati, in questa età, al corpo e ai desideri percepiti. Dai 9 ai 12 anni, in considerazione di una “prima volta” sempre più precoce, i ragazzini devono essere messi in condizione di conoscere l'uso di preservativi e contraccettivi, di sapere come procurarseli in ogni contesto, dei rischi nel mancato o scorretto utilizzo (malattie e gravidanze indesiderate) e dell’impatto della maternità e paternità sulla vita. Dai 15 anni i giovani devono potere prendere decisioni consapevoli, perché correttamente informati, anche sulla possibilità e il diritto di abortire o di vivere con il proprio partner una relazione matura, sapendo gestire l'innamoramento, la gelosia, il tradimento e le delusioni.
Pensa che l'educazione sessuale precoce possa prevenire la violenza in età adolescenziale?
I bambini piccoli hanno bisogno di conoscere il proprio corpo, di sentirlo essere toccato e di conoscere e riconoscere le differenze anatomiche. Cominciano a sviluppare la differenza tra “chi e come sono io” e “chi e come sei tu”. Già in questa fascia di età, è importante spiegare l'importanza dei confini del proprio corpo e insegnare a dire sì o no per ricevere un abbraccio, una carezza e un bacio. Spiegare loro che dire “No” è un loro profondo e concreto diritto.
Cosa si intende con “educazione sentimentale”?
L'educazione sentimentale non è altro che un percorso volto a formare dal punto di vista emotivo le persone, fin dalla più tenera età. Dalla prima infanzia in poi, siamo soliti gestire come possiamo le emozioni che affollano quotidianamente la nostra mente. Crescendo, impariamo a controllare queste manifestazioni che a volte sfociano in reazioni considerate eccessive, perché non abbiamo gli strumenti più adatti per poter comprendere cosa sta succedendo dentro di noi. Educare alle emozioni, alle differenze, al rispetto, alla comprensione, all'empatia è sicuramente un'arma vincente per permettere ai ragazzi di diventare da adulti persone con un'anima e una coscienza.
Scuola e famiglia devono andare nella stessa direzione?
I bambini e i ragazzi sono influenzati nelle loro espressioni sia dal contesto genitoriale che dalla scuola e dal gruppo di pari. Potrebbero ricevere in contesti diversi lo stesso tipo di educazione sentimentale e sessuale. Questo permette al bambino/ragazzo una crescita consapevole e di ricevere un contenimento fatto di valori e non di pregiudizi. Si predispongono così i futuri adulti a una vita sentimentale consapevole, libera e rispettosa di sé stessi e del prossimo.
L’educazione digitale va affrontata nello stesso contesto o separatamente?
Trasmettere ai bambini e alle bambine delle buone norme sull'uso delle tecnologie è complesso. Tuttavia, a prescindere dai piani didattici adottati nelle scuole primarie, l'educazione digitale per bambini e bambine inizia già nei primi anni di età. Sono sufficienti poche e semplici regole per far capire come usare i dispositivi digitali in modo responsabile.