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L’esperto di comunicazione Borzacchiello: “Meloni da 10 e lode. Letta e Conte bocciati. Ci vorrebbe una patente di guida dello Stato”. E sui licenziamenti di Musk e Zuckerberg e Twitter a pagamento…

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

13 novembre 2022

L’esperto di comunicazione Borzacchiello: “Meloni da 10 e lode. Letta e Conte bocciati. Ci vorrebbe una patente di guida dello Stato”. E sui licenziamenti di Twitter e Meta…
Paolo Borzacchiello è uno dei maggiori esperti italiani di comunicazione e consulenza. Di recente è uscito il suo "Forse sei già felice e non lo sai" (Mondadori, 2022): gli abbiamo chiesto di giudicare le strategie dei nostri politici e di spiegarci l'ondata di licenziamenti in Twitter e Meta. E su Elon Musk che vuole Twitter a pagamento: “Sarei d'accordo”

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Paolo Borzacchiello, scrittore, imprenditore, consulente. Un guru della comunicazione e della crescita personale che evita le frasi fatte à la Osho. Segni particolari? Idee chiare, pochi giri di parole e competenza. Lo abbiamo intervistato per chiedergli delle dinamiche interne al mondo social, soprattutto a seguito dell’ondata di licenziamenti; e poi delle strategie comunicative della politica nostrana, con una promossa a pieni voti e tanti (troppi) bocciati. Una soluzione all’ignoranza che dilaga in politica, però, ci sarebbe secondo Borzacchiello. E per essere felici? Qualche consiglio dall’autore del recentissimo e vendutissimo Forse sei già felice e non lo sai, pubblicato da Mondadori.

L'avatar di Mark Zuckerberg nel Metaverso
L'avatar di Mark Zuckerberg nel Metaverso

Ondata di licenziamenti per Twitter e Facebook. A cosa è dovuto il fenomeno?

Non ne ho idea, dovrei essere nella testa di Musk o di Mister Facebook. Ci possono essere tre spiegazioni: la prima è che – purtroppo – oggi le macchine svolgono, più rapidamente e a volte meglio, determinati lavori. La seconda (e qui penso a Mark) è che il numero degli utenti sta virando altrove e quindi è necessaria meno forza lavoro (il Metaverso si sta rivelando un buco nell’acqua e sta raccogliendo pochissimi utenti) la terza (e qui penso a Elon) è che si voglia far pulizia prima di assumere persone più in linea con le proprie idee imprenditoriali o personali. Succede in moltissime aziende.

Per Elon Musk il futuro di Twitter è a pagamento. Che ne pensi?

A me piace l’idea. Perché no, del resto: io utilizzo Twitter soprattutto come canale per avere informazioni in diretta e spesso vedo che lo spazio social è occupato da sequele infinite di volgarità, battibecchi, incitazioni all’odio. È un po’ come quando gli sms costavano: stavamo attenti a non sprecare parole, mentre oggi viviamo intere giornate persi in conversazioni virtuali. Forse, a pagamento, ci saranno meno polemizzatori. E poi, vorrei sottolineare che ogni piattaforma e ogni servizio che noi usiamo è a pagamento, anche se il pagamento non si vede: come dice il saggio, quando il servizio è gratis, il prodotto sei tu.

Elon Musk
Elon Musk

Elon Musk vuole togliere ogni “censura” da Twitter. L’ondata di fact-cheking sta per finire e torneranno a spopolare fake news?

A dirla tutta, le fake news spopolano comunque e sempre e i canali di fact-cheking ci sono, per chi vuole seguirli. Ho sempre trovato inquietante, piuttosto, che sia la piattaforma, Twitter o Facebook o chicchesia, a decretare in modo autocratico chi può parlare e chi no. Io su Twitter ho assistito durante la campagna elettorale a campagne di diffamazione oscene e senza precedenti, con distorsioni dei fatti che rasentavano l’aggressione: penso ad esempio alla querelle infinita fra Rula Jebreal e Giorgia Meloni. Chi controlla chi? E poi, e lo chiedo per puro spirito di ricerca, chi decide che pubblicare un post di Trump va male e pubblicare un post in cui si mostra il fantoccio di Giorgia Meloni appeso a testa in giù va bene? Se si vuole lavorare su evitare incitazioni all’odio, allora che ci sia controllo per tutti. Altrimenti, non funziona. Quindi, ben venga toglier la censura: le persone intelligenti andranno a seguire profili di fact checking, le capre continueranno a belare e berciare esattamente come hanno fatto finora.

La giornalista Rula Jebreal
Rula Jebreal

Parliamo di comunicazione. In Italia vince il Partito che ha investito di più in comunicazione. Cosa pensi delle strategie di Fratelli d’Italia?

Dico: 10 e lode. Sono stati praticamente perfetti e Giorgia Meloni è cento passi avanti a Enrico Letta. Hanno sempre, come ho più volte scritto, dettato l’agenda ed Enrico Letta ha passato la campagna elettorale a contestare quel che diceva Giorgia Meloni. E poi diciamolo: a sinistra, con questo mito della superiorità morale, dell’essere i migliori e più intelligenti, hanno proprio stufato, tanto che – come evidenzia anche Luca Ricolfi nel suo ultimo saggio – la destra ha conquistato l’elettorato che prima era di sinistra. La sinistra, letta in testa, si è trasformata in una macchina snob, promotrice di un assurdo politicamente corretto che si è trasformato in censura e ambasciatrice di idee che non corrispondono al bisogno della gente. E, si badi bene, la mia non è una analisi dettata da simpatie a destra, perché quando parlo di comunicazione mi limito all’analisi dei dati: la sinistra è sempre in rincorsa, ha sempre questa spocchia pazzesca del “se non voti noi, sei un cretino ignorante” e passa il tempo a decretare cosa si può dire e che cosa no. Insomma, non so nemmeno se le elezioni le abbia vinte Giorgia Meloni o le abbia perse Enrico Letta.

Quindi le strategie del Partito Democratico non hanno funzionato…

Come dicevo, sono state pessime. Il complesso dei migliori e dei superiori non paga più.

Giorgia Meloni con Tommaso Longobardi, l'esperto di comunicazione di Fratelli d'Italia
Giorgia Meloni con Tommaso Longobardi, l'esperto di comunicazione di Fratelli d'Italia

Conte non ha praticamente investito nulla, ottenendo comunque un ottimo risultato. Cosa ha funzionato della sua campagna comunicativa?

Poco o nulla, dal mio punto di vista: linguaggio noioso, pesantissimo, pochissimo carisma. Ha funzionato la promessa elettorale: soldi, che è quello che si faceva una volta e che ora si chiama in altro modo. Basta vedere dove ha preso voti e incrociare qualche dato: Conte ha una comunicazione che ammazzerebbe un morto, ma promette soldi in zone d’Italia in cui i soldi servono, tutto qui. Contenuti, zero. Carisma, zero.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Forse sei già felice e non lo sai è il tuo nuovo libro. Come hai capito di essere felice?

Ah, in realtà ho capito che non lo sono e mai potrò esserlo, proprio per definizione. Ho imparato però che il mondo della formazione è per lo più un mondo di fuffa e che già togliendoci dalla mente alcune idee strampalate che ci hanno messo in testa potremmo tutti stare un po’ meglio. Ho imparato anche che, sebbene la felicità non esista, è possibile collezionare un sacco di momenti spettacolari.

Tre cose che non si devono fare per essere felici.

Guardare troppo i telegiornali. Perdersi nel gossip triste e ridicolo a base di Totti e Ilary e chi più ne ha più ne metta. Guardare programmi spazzatura come il Grande Fratello, che sono un’offesa per l’intelligenza umana, un concentrato di volgarità e violenza assurda e la promozione di valori che non hanno poi riscontro con la vita vera: la gente guarda quei programmi, si perde nelle storie di Instagram, crede che la vita sia quel che succede sui social. Non è così.

Forse sei già felice e non lo sai, il nuovo libro di Paolo Borzacchiello
Forse sei già felice e non lo sai, il nuovo libro di Paolo Borzacchiello

E tre cose che la politica potrebbe fare per renderci felici?

Ne basterebbe una: istituire una patente di guida dello Stato, con tanto di esame che certifichi il livello di cultura, competenza e intelligenza. Siamo stati e siamo guidati da persone che non sanno coniugare i congiuntivi e che hanno livelli di ignoranza galattici. Come possono fare il nostro bene, se non sanno nemmeno parlare correttamente in italiano?

Paolo Borzacchiello
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