Nel contesto di un mercato finanziario in continua evoluzione, Exor ha annunciato la chiusura dell'offerta pubblica di acquisto (opa) su azioni proprie, parte di un programma di buyback da 1 miliardo di euro. L'offerta ha ricevuto una risposta superiore alle attese da parte degli azionisti, con 22.965.749 azioni ordinarie offerte. Exor ha deciso di riacquistare 12.254.495 azioni al prezzo unitario di 81,6027 euro, corrispondente a un premio del 2 per cento rispetto al valore medio ponderato di mercato. L'ammontare complessivo dell'operazione ha raggiunto il tetto massimo previsto di 1 miliardo di euro, rappresentando circa il 5,5 per cento del capitale sociale ordinario della società.

Un’immissione di capitale ma anche una prova di forza da parte di John Elkann, che nei primi mesi del 2025 si è dovuto schermare dalle numerose critiche piovute su di lui in merito alla gestione del nutrito portafoglio di investimenti di Exor. Nella pancia della holding finanziaria ci sono alcuni dei capitoli più scottanti della gestione Elkann, su tutti Stellantis, per la quale il manager non ha ancora trovato un nuovo amministratore delegato dopo la partenza di Carlos Tavares ormai cinque mesi fa. Un elemento rilevante dell'operazione è il coinvolgimento della Giovanni Agnelli B.V., la cassaforte olandese della dinastia Agnelli, che ha venduto 6.985.062 azioni ordinarie nell'ambito dell'opa. Nonostante la vendita, la Giovanni Agnelli B.V. mantiene una quota di controllo pari al 51,9 per cento del capitale ordinario, con 114,7 milioni di azioni in portafoglio. Come previsto, verranno anche cancellate le 6,9 milioni di azioni a voto speciale restituite a Exor e altri 1,46 milioni già in tesoreria. Questo rafforza ulteriormente il controllo della famiglia Agnelli sulla holding, garantendo stabilità e continuità nella gestione strategica di Exor.

L'operazione si concluderà formalmente il 28 aprile 2025, data prevista per il regolamento. Exor ha già comunicato che avvierà la cancellazione delle azioni riacquistate, assieme ad altre 950.000 azioni proprie già detenute in portafoglio, per un totale del 6 per cento del capitale sociale. La famiglia Agnelli e John Elkann, attraverso la Giovanni Agnelli B.V., continua a esercitare un controllo strategico su Exor, preparando il terreno per future acquisizioni e consolidando il proprio ruolo di leadership nel panorama economico internazionale.
