La scomparsa di Emanuela Orlandi, uno dei casi più misteriosi e inquietanti della storia recente, torna sotto i riflettori grazie all'uso dell'intelligenza artificiale (AI) da parte del Corriere della sera. In un'analisi innovativa, l'AI è stata chiamata a dare risposte più "obiettive" sulla vicenda, attraverso lo studio di atti d’inchiesta, articoli e documenti, oltre 13.000 pagine in totale. La tecnologia, utilizzata da Marco Arcuri, esperto di informatica e AI, ha portato alla luce una teoria sconvolgente: il sequestro della giovane Orlandi potrebbe essere stato in realtà una messinscena, progettata per esercitare pressione sul Vaticano e sul suo potente Ior, con un focus particolare su monsignor Marcinkus. Secondo l'AI, la sparizione di Emanuela Orlandi non fu un semplice rapimento, ma piuttosto un'operazione orchestrata da una rete di attori interni al Vaticano e nei servizi segreti. L'intelligenza artificiale ha analizzato le testimonianze e i dati disponibili, come le famose telefonate di rivendicazione, che contenevano informazioni precise e inedite su Emanuela, per sostenere l'ipotesi di un finto sequestro. Marco Accetti, il reo confesso, emerge come un partecipante centrale ma non come l'ideatore dell'intera operazione.

L'analisi dell'AI, infatti, suggerisce che Accetti non fosse il "burattinaio" ma piuttosto un "intermediario", coinvolto in un gioco di potere tra gruppi interni al Vaticano e ai servizi segreti. Le sue telefonate contenevano dettagli che solo chi fosse stato davvero vicino alla vittima avrebbe potuto conoscere, come il flauto che Emanuela suonava o gli occhiali Ray-Ban, confermando la sua connessione diretta al caso. L’ipotesi avanzata dall’AI si concentra su un possibile movente geopolitico o religioso, con l’obiettivo di mettere sotto pressione il Vaticano e in particolare il cardinale Marcinkus, al centro dello scandalo finanziario del Banco Ambrosiano. Secondo l'analisi, il caso Orlandi potrebbe essere stato utilizzato come leva per costringere Marcinkus e i vertici dello Ior a fare concessioni su questioni delicate e politicamente esplosive, come il riciclaggio di denaro e le sue connessioni con la mafia. La presenza di messaggi cifrati nelle telefonate, come riferimenti alla Chiesa di Santa Barbara (luogo simbolico legato a Marcinkus), sembrerebbe confermare questa teoria. Inoltre, la decisione di non chiedere un riscatto e l'assenza di prove di violenza diretta su Emanuela indicano che il sequestro non era finalizzato a un profitto economico, ma a un ricatto politico.

Ma perché il Vaticano ha sempre taciuto su questo caso, nonostante le implicazioni così gravi? L'AI suggerisce che la Chiesa sia stata coinvolta, ma che abbia scelto il silenzio per proteggere la propria immagine. Se fosse emerso che un gruppo interno al Vaticano aveva orchestrato un sequestro per ricattare i vertici dello Ior, il danno d’immagine sarebbe stato catastrofico. Inoltre, la divisione interna tra le fazioni che sostenevano Casaroli (favorevole al dialogo con i regimi dell'Est) e quelle vicine a Marcinkus avrebbe contribuito a rendere il caso ancora più complicato. La scomparsa di Emanuela Orlandi, quindi, non è solo un mistero irrisolto, ma un intricato gioco di potere che coinvolge la politica, la religione e la finanza internazionale. E, secondo l'analisi dell'intelligenza artificiale, potrebbe essere stato un tentativo di manipolare i vertici del Vaticano, con la figura di Marcinkus nel mirino di un ricatto costruito ad arte. La ricerca dell'AI non risolve il mistero, ma offre nuovi spunti e ipotesi che potrebbero, un giorno, portare alla verità su una delle vicende più oscure del nostro tempo.
