“Benvenuto assassino”: è questo il titolo di prima pagina che il Fatto Quotidiano ha deciso di dedicare a Chico Forti, tornato finalmente in Italia dopo che era stato condannato all'ergastolo in America con l'accusa di aver ucciso Dale Pike, imprenditore australiano, morto a causa di un colpo d'arma da fuoco alla testa nel 1998 a Miami. Un processo che è stato a lungo discusso per le modalità con cui è stato svolto, per i cavilli legali e per una serie di apparenti inesattezze che sarebbe lungo descrivere in un solo articolo, ma di cui a MOW ci siamo occupati anche tramite le parole di Roberta Bruzzone. La nostra Italia, da sempre, è divisa in garantisti e forcaioli. La cosa curiosa è che spesso questo meccanismo funziona adorologeria, a convenienza, a seconda di chi è il boss del momento. E infatti quando a provare a riportare “l'assassino” nel nostro Paese era il ministro degli esteri Luigi Di Mario con premier Giuseppe Conte (entrambi del Movimento 5 Stelle, partito di cui secondo molti il giornale diretto da Marco Travaglio sarebbe sostanzialmente l'house organ) la narrazione del Fatto Quotidiano riguardo a Chico Forti era leggermente diversa. Ma giusto un filo.
Quello che oggi è un assassino nel 2020 era definito “produttore televisivo”, oppure “imprenditore trentino che si è sempre dichiarato innocente”, come leggiamo in un articolo del 23 dicembre 2020, anno in cui Gigino Di Maio ci aveva promesso il ritorno di Chico Forti come “regalo di Natale”, nemmeno fosse un pacco di Bulgari o un sacchettino di Tiffany. Ebbene, in quell'articolo vengono citati i ringraziamenti che Forti aveva fatto a Di Maio, mentre oggi per lo stesso motivo viene presa di mira la premier Giorgia Meloni e il buon Chico viene degradato a tremendo criminale. Visto che il capo di imputazione è sempre lo stesso, visto che non sono emerse nuove prove in quattro anni, come mai non è più l'imprenditore che si è sempre dichiarato innocente? Come mai ora è l'assassino che il Presidente del Consiglio va a prendere all'aeroporto per farsi uno spot elettorale?
E come mai in un pezzo del 28/12/2020 sul Fatto il giornalista Michele Giordano scriveva: “La recente liberazione di Chico Forti, il velista e produttore televisivo trentino, mi ha riportato alla mente Fuga di mezzanotte (’78), il grande film di Alan Parker, che racconta la storia vera Billy Hayes, studente hippy americano arrestato nel 70 all’aeroporto di Istanbul per possesso di hashish e finito per cinque anni in tre carceri turche. La differenza è che Hayes era colpevole (anche se gli diedero un esagerato ergastolo) e invece Forti, pure lui condannato al carcere a vita, si è sempre dichiarato innocente dell’omicidio dell’australiano Dale Pike, il cui cadavere seminudo venne rinvenuto a Sewer Beach, Miami, il 16 febbraio ’98. E, se non è stato Forti, dev’esserci ancora in giro un assassino che ammazzò Pike con una calibro 22”. E ancora: “Grande soddisfazione per la liberazione di Chico Forti da parte di chi si è battuto da sempre per ottenerne la liberazione: lo zio Gianni che lo ha sempre ritenuto innocente, i giornalisti di Radio 105, le Iene e molti altri che lo hanno sempre sostenuto. Perché, allora, i sospetti sull’omicidio di Dale Pike portò all’arresto di Forti? Gli interventi di almeno tre ministri degli Esteri italiani succedutisi nei vari governi nulla hanno potuto. Fino ad oggi”. E con l’ultima frase intendeva incensare Di Maio che lo avrebbe riportato in patria a breve.
Ma quindi non abbiamo capito, dov'è tutta quella soddisfazione datata 2020? È sfumata? Che succede?, ci chiediamo come Morgan con Bugo sul palco di Sanremo. Dov’è finito il patriottismo per quell’uomo che si è sempre dichiarato innocente? Forse è scomparso dai radar de Il Fatto Quotidiano perché quello di Di Maio fu un fallimento? Perché aveva venduto la pelle dell’orso trentino prima di averlo messo nel sacco? Gigino aveva sicuramente i migliori intenti, peccato, ed è un peccato davvero per la vita di Chico (che ha dovuto aspettare altri quattro anni) che non ci sia riuscito. Come si cambia, per non ammettere che magari la Meloni è stata più capace del Movimento 5 Stelle. Lo stesso direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio sul suo profilo Facebook, che conta 1,7 milioni di follower, il 24/12/2020 aveva postato il link di un articolo del suo giornale, a firma della redazione, scrivendo: 'Detenuto da 20 anni in un carcere Usa. “Ho una bellissima notizia da darvi: Chico Forti tornerà in Italia”, Luigi Di Maio ha annunciato così il prossimo rientro in Italia dell'ex produttore televisivo ed ex velista italiano'.
Nemmeno in quelle righe si legge la parola assassino. Si fa un accenno alla sua carriera e alla sua passione per la vela, ma... Forse Chico Forti è diventato cattivo perché si è messo in combutta con la Meloni? Mentre sarebbe stato buono (e l'esponente del Movimento 5 Stelle sarebbe stato un eroe) se fosse stato riportato all'epoca del Governo Conte? Ora che a riportarlo in Italia è stato un premier di Fratelli d'Italia, ecco che la narrazione cambia, si distorce, quasi si inverte, con l'accusa alla Meloni di fare propaganda. Ma non è forse proprio quello del Fatto l'atteggiamento che si utilizza per fare propaganda? Non è teoricamente Marco Travaglio in primis un giornalista intellettualmente onesto che cerca di portare alla luce sempre i fatti per quello che sono? A parole abbiamo capito che sono bravi tutti. Anzi, forse in questo caso sono state utilizzate male anche le parole.
P.s. Come mai se prima veniva ringraziato e menzionato anche Marco Mazzoli e ora di lui neppure l’ombra?