Ad appena un anno e mezzo dalla sua nascita, MOW ha già monopolizzato la serata televisiva, finendo addirittura in contemporanea su Rete 4 (Zona Bianca) e La7 (Non è l’Arena). Il tema? Quello della nostra intervista a Marco Melandri, ripresa e discussa dai media di tutta e Italia e di mezzo mondo. A parlarne, da una parte il direttore di MOW, Moreno Pisto (ospite di Giuseppe Brindisi), e dall’altra Marco Melandri, in collegamento con Massimo Giletti.
Il primo a vedersi è Melandri su La7.
“C’è stata una notizia che ha veramente diviso l’opionione pubblica”, esordisce Giletti. “Marco Melandri in un’intervista a Mowmag ha detto, o avrebbe detto, «vabbè, piuttosto che farmi il vaccino sono andato a cercare in modo tale di beccare il Covid da qualcuno che conoscevo». Più o meno è stata questa: «Non l’ho voluto fare, e me lo son beccato». È stata davvero questa la frase?”
Melandri non risponde, anche perché di mezzo c’è un servizio, ma poi dice: “Mi prendo completamente le responsabilità di quello che è successo, perché vedere quella frase di fianco al mio nome è stato disgustoso anche per me. Era una situazione dove stavo ironizzando su qualcosa che ormai era accaduto e non ci potevo fare più niente”.
Quindi Giletti legge stralci dell’intervista a MOW: “Mowmag, che è un sito molto forte, un magazine molto forte”, dice il conduttore di Non è l’Arena.
“Perché sei arrivato a dire questo?”, chiede Giletti.
“Era un momento di frustrazione incredibile – la risposta di Melandri – perché vivere al giorno d’oggi non è facile. Sicuramente io non ho cercato il contatto, ma una volta capito di aver avuto il contatto ho cercato di ironizzare e prenderla in maniera leggera, perché tanto non potevo più cambiarlo. È chiaro che si sente dire in giro anche da persone vaccinate che più che fare la terza dose forse sperano di entrare in contatto in maniera asintomatica con la malattia, per poter avere questa libertà condizionata per qualche mese”.
Melandri poi spiega come si sarebbe contagiato.
Giletti puntualizza: “Però siccome Mowmag e il direttore Moreno Pisto sono persone serie, no? Il fatto che loro abbiano sparato questa notizia che ha fatto il giro di tutti i giornali italiani […] fa capire che tu abbia detto questa roba in modo serio”.
“In ogni caso mi prendo le responsabilità, perché se anche io ironizzavo, il giornalista è stato bravo a farle sue queste parole perché comunque ha fatto credo l’articolo della settimana”.
“Be’, certo”, conferma Giletti.
“Mi prendo la responsabilità perché sono parole che comunque ho detto. Ripeto, stavo ironizzando, forse su un discorso così delicato il giornalista non se lo aspettava”.
Interviene Luca Telese: “Melandri è un uomo e un campione che da 25 anni amministra le parole perfettamente, sa gestirsi, sa cos’è uno scherzo, sa cos’è una provocazione. Quindi lo prendo molto sul serio. Parla con una rivista specialistica, quelle frasi le ha dette perché ce l’ha detto anche lui… Ma allora se scherzava è peggio che se fosse vero. […] Il vero campione che è Melandri forse farebbe una figura migliore se dicesse «Io sono sostanzialmente contro il vaccino, contro il Green Pass, vado a quelle manifestazioni, salgo sul palco, dico che non vaccino mia figlia… quella dichiarazione è vera»”.
“Ma io infatti – replica Melandri – mi sono preso le mie responsabilità. L’ho detto ironicamente perché ormai era una cosa fatta”.
Ma davvero Melandri l’ha detto ironicamente, di aver preso il virus e di aver cercato di prenderlo? In contemporanea su Rete 4 il conduttore di Zona Bianca, Giuseppe Brindisi, fa la stessa domanda al direttore di MOW Moreno Pisto.
“Pisto – chiede Brindisi – ma quindi vi siete inventati tutto?”
“Direi di no – risponde il direttore – direi di no. Diciamo che se scherzava, Marco scherza in modo molto serio. La potrei smorzare con questa battuta, perché io l’ho riascolata tante volte quella registrazione e non scherzava. Non era una battuta, non era ironico. È chiaro che lui poi si è trovato in una situazione che forse non si aspettava. È intervenuto addirittura Carlo Sibilia, sottosegretario al Ministero degli interni”.
A questo punto il conduttore fa sentire l’audio dell’intervista: “Come si dice in questi casi, carta canta, anzi voce canta”.
Si sente Melandri dire “ti dico: io l’ho preso e ho cercato di prenderlo il virus, adesso”.
“Almeno per qualche mese sono a posto”
“E ho fatto una fatica incredibile a prenderlo”
“Cioè, invece, molti che sono vaccinati lo prendono… così, più facilmente capito?”
“Cioè, e conosco un sacco di gente, anche che ha due dosi…”
“… che cerca di prendersi il virus per risparmiarsi la terza, che è più breve”
Domanda: “Quindi tu hai fatto come fanno tanti… Per essere a posto in questi mesi. Per poter lavorare, spostarti, eccetera?”
“Sì, capito… cioè… solo per quello”
“Ma… ti ripeto, lo userò il minimo indispensabile”. Il riferimento è al Green Pass, di cui aveva parlato prima nell’intervista.
Prende la parola il conduttore: “Ha fatto anche fatica a prenderlo, questo Covid.. Be’, insomma, mi pare possiamo essere tutti d’accordo: se era scherzoso recita molto bene”.
Alessandro Cecchi Paone prova a cambiare argomento dicendo che “Melandri non è nessuno”, ma Brindisi ridà la parola al direttore, che parla di no vax tra i piloti: “È un modo dove prevalentemente i no vax non ci sono. I piloti si devono tamponare per correre e questo è abbastanza risaputo. Chiaro, Marco ha preso delle posizioni. Non è vero, come dice Alessandro Cecchi Paone, che non ha importanza quello che dice. Lui comunque è uno sportivo, un personaggio pubblico, ha vinto un mondiale, quindi è uno che pesa”.
Dopo un siparietto che coinvolge anche Francesco Borgonovo della Verità, riprende la parola il conduttore: “La realtà, Pisto, è che abbiamo avuto la dimostrazione chiara che lui ha preso il Covid apposta. E tra l’altro so che ti ha sorpreso la sua posizione perché una persona molta vicina a lui è morta di Covid. Stiamo parlando di Fausto Gresini, che è stato il suo storico team manager”.
“Considera che – dice il direttore di MOW – la prima volta che ho conosciuto Marco, l’ho conosciuto durante un’intervista, il suo manager lo chiamava Faustino, perché era un po’ il figlioccio di Fausto Gresini. E questa cosa qua ha stupito un po’ tutti. Lo stesso Marco in un’intervista rilasciata pochi giorni fa, forse il giorno dopo che aveva rilasciato l’intervista a noi, un’intervista che in qualche modo doveva essere riparatrice però lui si è spinto addirittura a dire che forse Fausto Gresini aveva qualcos’altro e non è morto di Covid. Quindi questa cosa qui sicuramente ha stupito un po’ tutti nell’ambiente motociclistico, però quello che è fondamentale è che noi Marco lo intervistiamo perché è un personaggio che ha sempre fatto discutere, ha sepre detto delle cose molto ferme, nette, sia in ambito moto, sia quando fa le polemiche con la Lucarelli, sia adesso con il Covid. E, come diceva Francesco Borgonovo, ha tutto il diritto di dirle queste cose, di prendere quelle posizioni. Però è chiaro che più che commettere un errore ha commesso più che altro un’ingenuità nello smentire questa intervista. Perché se ci crede, deve andare fino in fondo”.
Cecchi Paone torna all’attacco, poi interviene Borgonovo: “Abbiamo sentito un sacco di gente fare affermazioni assurde, tra i medici, e poi negarle. Voglio dire, se lo fa Marco Melandri, può capitare persino a lui, posto che è evidente che non stava scherzando e che l’intervista che ha fatto è verissima”.