La telenovela delle elezioni massoniche continua, e come in ogni soap opera che si rispetti facciamo ora un breve riassunto delle puntate precedenti. È tempo di elezioni, al Grande Oriente d'Italia, e il Gran Maestro in carica Stefano Bisi, dopo due mandati, non si può più ricandidare. La commissione Antimafia, presieduta da Rosi Bindi, avvia un'inchiesta sulle infiltrazioni mafiose all'interno dell'Obbedienza, il Gran Maestro nega, e controdenuncia per diffamazione. L'ex Gran Maestro, Giuliano di Bernardo, il quale ha lasciato l'Obbedienza nel 1993, dice invece che la situazione è sempre più grave, ma che i vertici del Grande Oriente d'Italia preferiscono negare il problema. Le elezioni diventano una corsa a due tra Antonio Seminario, Gran Maestro Aggiunto e ideale successore di Bisi, e Leo Taroni, il cui programma prevede la lotta alle infiltrazioni mafiose. Molti Fratelli si trovano su un canale Telegram, il Cavaliere Nero, dove vengono divulgate notizie e indiscrezioni sullo svolgimento delle elezioni. Si va a votare, ma ci sono ritardi nella consegna delle schede, da Sicilia ed Emilia-Romagna. La Calabria vota velocissimamente, e sul canale si ironizza sospettosamente su questa cosa. Dai dati usciti dallo spoglio delle schede risulta vincitore Taroni, per una quindicina di voti. Tutti i giornali riportano la notizia. Spunta un audio deepfake di Taroni, e sul sito ufficiale del Grande Oriente esce un comunicato, in cui si dice che sono stati pubblicati degli exit poll "attestanti risultati non verificati dalla Commissione Elettorale Nazionale", e che altresì è stato diffuso "un file audio contenente la registrazione di un messaggio vocale di un sedicente candidato autoproclamatosi Gran Maestro il quale afferma di avere conseguito un vantaggio di 27 voti in considerazione di schede ingiustamente annullate ed il cui computo gli sarebbe stato garantito come valido dalla Commissione Elettorale Nazionale", suggerendo infine di non dare adito alle fake news, e di aspettare il conteggio ufficiale della CEN. Interviene Taroni, che smentisce la veridicità dell'audio con un comunicato, dicendo che "qualche simpaticone che si diverte con gli ormai numerosi siti di intelligenza artificiale, un po' come va di moda fare tra i giovani sui social con la voce di Gerry Scotti che canta simpatiche canzoni, sta facendo circolare un file audio con la mia voce, forse per screditarmi davanti agli occhi dei Fratelli e agli organi del GOI". Contemporaneamente, però, Taroni ringrazia i Fratelli per la vittoria, rivendicandola. Da parte dei canali ufficiali di comunicazione del Grande Oriente d'Italia, non c'è nessun annuncio relativo al risultato elettorale se non quello precedente, in cui si raccomanda di aspettare la riunione della Commissione Elettorale Nazionale, e l'attività social prosegue come se nulla fosse, tra una foto di Shaquille O'Neal e l'annuncio della prossima Grande Loggia a Rimini.
Bene, inizia la puntata di oggi. Sigla. Sul canale Telegram del Cavaliere Nero ricominciano i post dei Fratelli. L'attività è febbrile. Si dice che il Gran Maestro Stefano Bisi sarebbe più che nervoso. Si parla di golpe, si mormora che vorrebbe ribaltare il risultato. Si dice che Bisi stia chiamando continuamente i membri del Comitato Elettorale Nazionale. Un elettore di Taroni invita alla prudenza, dicendo che lui comunque avrebbe aspettato prima di esultare, e che ci sono voti contestati, e bollini attaccati alle schede che potrebbero inficiare il risultato delle votazioni. Gira voce che il CEN sarà composto da 5 taroniani e 12 seminaristi. Qualcun altro parla di telefonate e minacce ai membri del CEN da parte di Bisi, il Cavaliere Nero segnala una litigata furibonda tra Bisi e il presidente Luigi Vispi al collegio toscano. Qualcuno è sconsolato, e dice che si andrà tristemente verso l'invalidità delle elezioni. È di nuovo il turno del Cavaliere Nero: qualcuno gli avrebbe segnalato che "il Gran Maestro Stefano Bisi, il candidato Antonio Seminario e le dipendenti di Villa Il Vascello starebbero compiendo operazioni non consentite sui plichi elettorali. Ovviamente si tratta di voci alle quali non intendiamo dare credito, se non dimostrate". Il Cavaliere si augura che non sia vero, ma dopo soltanto una ventina di minuti scrive che "giungono conferme che Bisi, Seminario e le dipendenti stiano valutando tutte le schede contestate. Ci chiediamo se sia questo il loro compito". Mancano le prove, aggiunge, ma chi ha riportato la notizia parrebbe affidabile, alla redazione del canale Telegram. Poi salta fuori che un componente della CEN avrebbe dato forfait. In caso di contestazioni, dice il regolamento, i componenti della CEN rispondono dei danni personalmente.
Dopodiché interviene direttamente Leo Taroni, che pubblica un video, questa volta vero, sul suo profilo Facebook. Il candidato risultato vincente prova a smorzare i toni: "Carissimi Fratelli, invito tutti alla calma e a rispettare quanto ci siamo promessi, siamo tutti Fratelli, siamo tolleranti e lottiamo tutti uniti per l'uguaglianza e la libertà. Carissimi Fratelli, sabato 9 marzo la CEN si riunirà e risolverà le poche contestazioni rilevate, che peraltro si riferiscono solo a questioni di mera irregolarità formale e non sostanziale. E non possono cambiare il risultato numerico delle Elezioni e i voti delle schede in esse espresse, che sono validi. [...] Il dato oggettivo e pacifico è proprio questo: 6482 Fratelli Maestri del G.O.I. hanno dato la maggioranza alla Lista NOI INSIEME, e questa volontà non può essere fatta venir meno o violentata da nessuno. Da nessuno! Carissimi Fratelli, manteniamo innanzitutto la fiducia verso l'Istituzione in cui operiamo e che amiamo. Manteniamo la fiducia nell'autonomia della CEN, i cui membri faranno sicuramente il loro lavoro senza condizionamenti da parte di nessuno, sicuro che non accetteranno di essere "tirati per la giacchetta", agendo in scienza, coscienza e con piena responsabilità morale, fraterna e giuridica, applicando le norme interne e la Legge italiana, confermando la volontà del corpo elettorale. Dirò di più: io confido che il Gran Maestro Stefano Bisi e il Gran Maestro Aggiunto Tonino Seminario, al di là del loro nervosismo di questi giorni, vogliano essere comunque nostri Fratelli e mi aspetto da loro un comportamento etico e fraterno. Prepariamoci con serenità ad un cambio di passo della nostra Istituzione, in cui torneremo ad essere e fare i massoni, a farlo in modo trasparente e luminoso, collaborando con lo Stato nella lotta alla Mafia, alla mentalità mafiosa e alle infiltrazioni mafiose in qualunque Regione dovessero essere rilevate". Taroni tende la mano, ma la questione non potrà dirsi chiusa fino a che la Commissione Elettorale Nazionale non avrà ufficializzato il tutto. Nella serata di ieri, infine, arriva un comunicato ufficiale dal Grande Oriente d'Italia: "Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi rinnova l’invito a non dar credito alle notizie e/o ai comunicati aventi ad oggetto il risultato delle recenti elezioni atteso che il regolamento associativo prevede e consente solo alla Commissione Elettorale Nazionale (CEN) di determinare la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista, previa risoluzione di eventuali contestazioni. [...] Le anticipazioni dei risultati di voto, oltre che contrarie al Regolamento associativo, non potrebbero che essere premature, approssimative e non verificabili in quanto i plichi trasmessi dagli Uffici Elettorali Circoscrizionali, contenenti il materiale elettorale, saranno aperti ad opera dei componenti la CEN. [...] Si rivolge, pertanto, l’invito ad attendere con serenità la conclusione dei lavori della CEN sul cui operato l’intera comunione massonica del Grande Oriente d’Italia ripone piena fiducia con la certezza che le eventuali biasimevoli sollecitazioni esterne non influenzeranno le determinazioni di essa. A tutela dell’onorabilità della nostra istituzione massonica non saranno tollerate oltre e verranno perseguite nelle opportune sedi giudiziarie eventuali ulteriori deprecabili insinuazioni o allusioni contenute in strumentali richiami all’osservanza della legalità". Il Gran Maestro, insomma, invita alla serenità, ma dice anche bisogna salvare l'onorabilità dell'istituzione, e che per tutelare quest'ultima, da adesso in poi, è pronto ad agire per vie legali. Non resta che aspettare la prossima puntata.