Perché certe parole se dette da una donna sono spiritose, mentre se dette da un uomo “diventano” una molestia da denuncia penale? La parità è un’altra cosa. Immaginate che a Tu sì que vales arrivassero due bellissime sorelle giocoliere, vere atlete di talento che, mente si lanciano l’una verso l’altra le mazzette da ginnastica artistica, vestite di tutto punto, per rendere l’esibizione più difficile si spogliassero fino alla biancheria intima, lanciando le mazzette insieme ai propri vestiti alla sorella di fronte perché man mano se li rimetta. Un gioco divertente, difficilissimo e anche sensuale. Immaginate che il giudice Rudy Zerbi dicesse, appena viste così belle: “Per me vale”. Della serie: mi basta che siano belle per promuoverle. E ancora: “Brutte non sono... Vanno bene tutte e due... Mamma mia l’una o l’altra per me pari sono”. E se poi Zerbi, rivolto all’altro giudice Gerry Scotti, dicesse malizioso: “Gerry, hanno anche le mazze” dove le mazze sarebbero le mazzette da ginnastica artistica e intanto si avvicinasse per vedere meglio i particolari anatomici con il volto mandrillesco. E mentre le sorelle s’abbassano gli abiti dicesse ancora: “Qua c’è qualcosa da vedere”. E se a quel punto pure Gerry aggiungesse: “Guarda che chiappotte”. E a fine esibizione: «Io non mi sarei rivestito... anzi speravamo che andaste avanti, e ho detto «chissà se...»”. Bene se fosse successa una cosa del genere il giorno dopo Gerry Scotti e Rudy Zerbi sarebbero stati accusati di sessismo, di misoginia, di considerare le donne come oggetti. Probabilmente Gerry avrebbe finito la carriera per quel “Guarda che chiappotte”. E a Rudy Zerbi, bravissimo e popolarissimo, non sarebbe andata meglio. Ma per fortuna questa è solo fantasia: Scotti e Zerbi hanno un rispetto assoluto per le donne. Ma la cosa è successa per davvero a Tu sì que vales e sotto gli occhi divertiti di Maria De Filippi, ma non erano due uomini a fare certi apprezzamenti, ma due donne, due artiste amatissime, Sabrina Ferilli e Luciana Littizzetto.
Già, perché le frasi riportate sopra le hanno dette davvero loro a due atleti, i Messoudi Brothers, due fratelli, nati in Australia ma di padre marocchino e mamma inglese, che parlano otto lingue, due atleti circensi. E Sabrina Ferilli e Luciana Littizzetto sono state bravissime e divertenti nell’entrare nella parte di due signore che finalmente vedevano qualcosa di bello, non solo nell’esibizione meravigliosa, ma anche perché i due atleti avevano un fisico da paura.
Perché vi ho raccontato questa cosa che vista in tv è stata, ripeto, più che divertente (d’altra parte Tu sì que vales è campione di share da settimane) e prima di ogni volgarità? Perché è la dimostrazione che certe cose le donne possono dirle in pubblico, forse un tempo le dicevano anche gli uomini (in privato continuano), ma oggi sono proibite, sarebbero considerate una manifestazione di volgarità, una vera molestia, uno sminuire la donna. E la donna non è un oggetto, si dice da sempre ormai, ma, e le cronache lo dimostrano, purtroppo ci sono uomini caproni che ancora oggi non hanno capito la cosa.
Ma è anche la dimostrazione che per l’uomo certi apprezzamenti (se contenuti) da parte di una donna possono essere anche divertenti se non c’è volgarità. Certo, ovviamente, se la cosa non degenera nello stalking. E allora quello è reato anche per l’uomo. Se è vergognoso che un uomo uscendo dallo stadio tocchi il sedere a una giornalista (Greta Beccaglia) ed è reato (punito con una condanna di un anno e sei mesi), il cantautore (molto bravo nonostante abbia vent’anni) Blanco che è stato palpeggiato sul lato A pesantemente da una fan durante un concerto nemmeno ha sottolineato il caso, anzi ha commentato l’episodio come “Un mare d’amore”.
La verità è che non si può mettere una molestia sullo stesso piano se vissuta da una donna o da un uomo? Il dibattito è aperto. Personalmente m’è successo solo un paio di volte di essere pesantemente molestato da due donne diverse, sottolineo pesantemente. Ma ancora ci rido.