Lusso e risse. Potremmo parlare di un episodio legato alla Gintoneria, a Milano, a Davide Lacerenza, e invece si parla di Costa Smeralda, di Tony Effe e di una serata dell’agosto 2023. Botte, sprangate, lancio di sedie, bicchieri e pietre, è questo che emergerebbe dalle carte dell’inchiesta giudiziaria, giunta alla conclusione delle indagini, su quanto accaduto al Sanctuary di Olbia. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera sulla vicenda, il direttore artistico del locale avrebbe detto "lui non può entrare”, rivolgendosi a uno dei ragazzi (già condannato per omicidio) del gruppo di amici romani del rapper. “Se lui non entra, via ammazziamo tutti” avrebbe risposto proprio Tony Effe, reagendo minacciosamente.

Da qui sarebbe iniziato lo scontro con i bodyguard della sicurezza del locale, tra urla, pugni, sedie e tavoli per aria, che si sarebbe concluso all’ospedale di Olbia, con plurifratturati uno degli amici di Tony Effe e un addetto alla sicurezza. Otto gli indagati, tra cui anche il rapper romano, ma su quello che è successo (con diverse circostanze ancora da chiarire) si saprà di più tra qualche mese, all’udienza preliminare. Quante persone avrebbero partecipato alla rissa? Gli amici del rapper erano una decina, tra cui alcune ragazze, e solo in quattro sono stati identificati, oltre a Tony Effe: Morgan Leonardo Moricca, Gabriele Ritano, Ermes Paolantonio e Christian Perozzi (il ragazzo a cui è stato vietato di entrare). Secondo quanto emerso, i carabinieri sono arrivati subito sul posto, ma i ragazzi della compagnia del rapper si erano già dileguati. “Oltre ai danni materiali, ingentissimi, ci sono quelli provocati dalla chiusura per 15 giorni, disposta dal questore per la rissa e dai mancati introiti ad agosto” ha affermato Antonello Desini, avvocato che tutela i proprietari del Sanctuary e che ha fatto partire l’inchiesta giudiziaria con un esposto-querela. Tony Effe, al momento, sembrerebbe trovarsi alle Maldive, ma al ritorno dovrà decidere come comportarsi in merito a questa vicenda.
