Altroconsumo ha messo sotto la lente 16 aree di servizio tra Milano, Roma, Napoli e Venezia, e i numeri sono da far tremare. Un semplice panino? Mediamente 6,80 €, e in alcuni casi si vola fino a 8,50 € – quasi il doppio rispetto ai bar in città. Vuoi un caffè o un cappuccino? Preparati a sborsare circa 1,46 € per l’espresso (21% in più che in un bar urbano) e 1,85 € per un cappuccino, il 16% sopra i prezzi cittadini. Ma la ciliegina sul “prezzo da sballo”? Una Coca Cola: intorno a 8 € al litro, più di cinque volte il prezzo del supermercato – roba da far girare la testa! E non parliamo di gelati da viaggio: un classico stecco costa oltre 3 €, il doppio rispetto alla GDO, mentre energy drink arrivano a costare fino a 16 € al litro. Lungo l’autostrada, un semplice spuntino diventa una truffa gourmet che svuota il portafoglio a colpi di rincaro.
Prezzi folli e degrado
Gli autogrill italiani sono diventati una fregatura sistematica. Non solo ti ritrovi a pagare 3,20 € per una bottiglietta d’acqua o 8 € per un panino di plastica, ma vieni accolto in ambienti sporchi, con bagni indecenti, tavoli unti, pavimenti luridi e cestini che esplodono. La gestione è caotica, il personale ridotto all’osso e l’offerta è un mix desolante di merendine da discount e bevande vendute a peso d’oro. In un Paese che fa del cibo una bandiera, gli autogrill sono una vergogna nazionale. All’estero le aree di sosta sono pulite, organizzate e accessibili. In Italia, ogni pausa è un tuffo nel disagio, tra rincari vergognosi, qualità discutibile e zero rispetto per il viaggiatore.
