Agosto è il mese in cui tutto in Italia si ferma, merito (o colpa) delle vacanze che sembrano bloccare un Paese intero, tranne una cosa: i lavori alla mobilità. Già, perché se da una parte ci sono milioni di persone pronte a mettersi in viaggio, dall’altra c’è un sistema che fa di tutto per affinché questo viaggio si trasformi in un vero inferno. E a quanto pare non bastavano solamente i lavori alle vie ferroviarie organizzati, con una grande lungimiranza bisogna ammettere, proprio durante i mesi estivi, adesso ci si mettono anche le autostrade italiane dove, riporta Paolo Baroni su La Stampa, “alla vigilia del fine settimana più delicato dal punto di vista degli spostamenti chi intende usare l’auto dovrà fare i conti con gli oltre 700 cantieri che le varie società di gestione e l’Anas non hanno potuto rimuovere”. Altro che Belpaese, questa è l’immagine dell’Italia dei cantieri che non si muove. Nello specifico, continua l’articolo, si tratta di “lavori di manutenzione ai viadotti e alle gallerie […] interventi di rifacimento del manto stradale, lavori di riqualificazione delle barriere antirumore e delle barriere di sicurezza e chi più ne ha – sottolinea il giornalista – più ne metta”. E, come se non bastasse, si tratta di cantieri infiniti (o quasi), visto che “alcuni infatti li ritroveremo anche nel 2025”. Insomma, questa volta non c’è partenza intelligente che tenga…
L’Anas nei giorni scorsi ha dichiarato di aver “potenziato l’impegno del personale su tutto il territorio nazionale” e di aver “sospeso già a partire dal 2 agosto […] ben 906 cantieri sui 1.278 attivi. Il che significa però – scrive Baroni – che un buon 30% sono lì, inamovibili: 372 in tutto. Che sommati a quelli rimasti ‘attivi’ sulla rete delle autostrade portano il totale a quota 717”. Per avere una mappa affidabile dei lavori in corso sulle autostrade, occorre consultare il monitoraggio della Polizia dello scorso mese, dove, tra l’altro, risultavano 120 cantieri in più dell’Anas. E bene, “di questi – continua il giornalista de La Stampa – 36 riguardavano la A2 […] e altri 18 […] la A19 Palermo-Catania”. Poi bisogna spostarci sulla “Salerno-Reggio del Centro Nord, ovvero la E45 Orte-Ravenna, “da anni oggetto di continui lavori”. E le zone di mare di certo non vivono di una situazione migliore. Qui, “sempre di competenza Anas – sottolinea Baroni –, sono poi previsti tre cantieri sulla Strada Statale Aurelia, all’altezza di Borghetto di Vara, Santa Margherita e tra Arma di Taggia e Sanremo, con sensi unici alternati; mentre sono otto quelli sulla Ss16, la Statale Adriatica che dal Veneto corre sino alla Puglia”. Bisogna ammettere, comunque, che si tratta di una mappa omogenea che include tutte le zone d’Italia. Inoltre, sempre dal monitoraggio della Polizia, si viene a sapere che le autostrade contano “ben 448 cantieri inamovibili. Di questi – si legge sul giornale torinese – 19 erano classificati con bollino rosso, capaci quindi di produrre turbative elevate nei giorni e nelle direzioni di esodo, altri 125 erano da bollino giallo […] turbative assenti o minime invece per tutti restati tratti”. E dopo gli interventi repentinamente, o quasi, risolti dallo scorso mese, rimangono “ancora 345 cantieri con cui fare i conti durante gli spostamenti”. Medaglia d’oro, visto che siamo in periodo di Olimpiadi, per il maggior numero di cantieri va sicuramente alla “autostrada A20 Messina-Palermo, dove – riporta Baroni – sono previsti ancora 60 cantieri (molti dei quali contraddistinti da bollini gialli e rossi per lavori a gallerie e viadotti)”. Nella zona del milanese, invece, “tra la Milano-Serravalle e le tangenziali altri 41 cantieri, sei sull’Autostrada dei parchi A24-A25 tutte da bollino giallo”. Insomma, conclude l’articolo de La Stampa, “inutile dire che occorrerà non solo guidare con prudenza, ma anche avere pazienza. E visto il gran caldo […] dotarsi soprattutto di acqua. Non si sa mai”.