Dopo dieci anni di lungo e piuttosto tormentato mandato, il norvegese Jens Stoltenberg lascerà il posto di segretario generale della Nato all’olandese Mark Rutte. In seguito al ritiro della candidatura del presidente romeno Klaus Iohannis, Rutte, primo ministro uscente dell’Olanda e appartenente al Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia ha ora la strada spianata. La nomina ufficiale dovrebbe arrivare nel mese di luglio, per essere attiva dal prossimo ottobre, dato che il mandato di Stoltenberg si concluderà effettivamente il 30 settembre. Ma chi è davvero Mark Rutte e quali sono le sue posizioni sulle questioni internazionali?
Nato a L’Aia nel 1967 e alla guida dei Paesi Bassi dal ben quattordici anni, dal lontano ottobre 2010 e fino al prossimo 2 luglio, in Italia è stato definito anche come il “signor No”, a causa di un video del 2020 in cui Rutte, di fronte a un gruppo di netturbini olandesi che gli chiedono di “non dare soldi agli italiani e agli spagnoli” risponde entusiasta “Nee, nee” (‘no’, nda), seguito da una risata e pollice in su. Sono infatti ben note le sue posizioni critiche verso l’Italia e i Paesi del sud d’Europa, da lui ritenuti troppo “spendaccioni”, oltre all’attrito non indifferente mostrato anche con l’ungherese Viktor Orban, di cui una volta disse “dobbiamo metterlo in ginocchio”. Per poter essere eletto, però, Rutte ha dovuto “fare pace” con Orban, visto che l’Ungheria aveva messo un veto alla sua candidatura da segretario generale. Così lo scorso 17 giugno, in occasione di una cena dei leader Ue a Bruxelles, Rutte ha dovuto chiedere un colloquio a Orban, che però, in cambio della rimozione del veto, ha preteso una lettera in cui il futuro segretario generale dell’Alleanza Atlantica si impegnasse a riconoscere “il prezioso contributo” di Budapest, oltre a garantire la possibilità per l’Ungheria di non fornire né armi, né uomini a sostegno dell’Ucraina. Insomma, uno schiaffo in faccia alla Orban.
Soprannominato in patria anche come signor ‘teflon’, inteso come persona dalla solidità di ferro, indifferente a ogni attacco, Rutte è anche il re dell’Austerity e della frugalità, tanto da aver deciso di spostarsi quasi solo in biciletta – da vero olandese, viste le famose piste ciclabili chilometriche del Paese dei tulipani – o, in alternativa, quando non è possibile fare altrimenti, usando la sua vecchia Saab svedese, oltre a vivere nella stessa casa di quando era ragazzo e frequentare sempre gli stessi locali e ristoranti, preferendo una vita "ordinaria" e organizzata.
Cosa pensa allora dei conflitti internazionali? Una sua biografa, Wilma Borgman, lo ha definito come “l’enigma Rutte”, per il suo essere quasi sempre indecifrabile, serio, da altri visto anche come un cinico e calcolatore, disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole e abilissimo comunicatore (come del resto dimostra anche la vicenda con Orban). In passato in ottimi rapporti con Trump, che di lui una volta disse persino “Mi piace questo tizio” fa ben sperare in caso di elezioni del tycoon alle prossime presidenziali americane a novembre. Inoltre, nell'ultimo anno, ha incontrato anche Volodymyr Zelensky più volte, proprio per discutere della ricostruzione dell’Ucraina. Riuscirà dunque a calmare i venti di guerra che soffiano, anche dopo l’ultima visita di Putin in Corea del Nord? Mosca e Pyongyang hanno siglato un accordo non solo per rifornire di armi la Russia, ma anche di “collaborazione contro l’imperialismo di Washington”. Come reagirà Rutte, ore che è a capo della Nato? Intanto noi lo ricordiamo a mangiare il gelato a Roma, perché se anche "dare soldi agli italiani" non pare entusiasmarlo tanto, il gelato - italiano - forse sì.