Sulla vita di Gianni Agnelli se ne dicono di tutte e di più, ma molte delle sue avventure pre Fiat potrebbero essere ancora segrete. Bisogna sapere che l’Avvocato, in realtà, è entrato nell’azienda di famiglia solamente a quarantacinque anni, dopo aver passato una giovinezza completamente sfrenata e dedita alla dolce vita, merito della sua (quasi) infinita ricchezza. Degli episodi di quegli anni, e soprattutto i più scandalosi, abbiamo oggi un racconto piuttosto sbiadito, sopratttto a causa del controllo dell’azienda torinese sull’editoria del tempo (e non solo), a cui minacciava di ritirare le inserzioni qualora fossero trapelate notizie non volute sulla carta stampata. Eppure adesso, a vent’anni dalla morte di Gianni, ecco che un ex dirigente Fiat smaschera qualcosa che ha dell’incredibile. A riportare l’esclusiva è il sito Dagospia, che rivela “una bombastica storia del tutto inedita, ma, allo stesso tempo, va ammesso che non è mai stata sostenuta da uno straccio di documento e nemmeno da indiscrezioni gossippare”. Insomma, realtà o finzione? Vabbè, forse importa poco; ma la vera domanda è un’altra: cosa ci faceva Gianni Agnelli insieme a Gigi Rizzi in Francia nel 1968?
Rizzi, per chi non lo sapesse, è stato una figura di culto a cavallo tra gli anni sessanta e settanta. Il volto più noto del gruppo di playboy rinominato “des Italiens”, che in Francia in quegli anni ha fatto una vera e propria strage di cuore. Un nome? La più famosa tra le relazioni di Rizzi è stata sicuramente quella con l’attrice francese Brigitte Bardot, capito il livello? Comunque sia, continua Dagospia, “è bene riprendere in mano l’autobiografia di Gigi Rizzi […] ‘mettiamo una data e qualche punto all’estate più lunga della mia vita: 23 giugno 1969, festa per il mio compleanno, cena al Cafè des Arts, una ventina di amici, champagne a fiumi, solita caciara contagiosa, follie in vista. Improvvisamente appare Gianni Agnelli, in jeans, blazer, la camicia bianca aperta sul petto […] L’Avvocato – si legge nel libro – era un mito per la mia generazione, le sue apparizioni lasciavano sempre il segno”. Insomma, ben presto la festa del playboy, a cui ha preso parte anche l’Avvocato (senza invito ufficiale), si sposta “in una boite di Cap Ferrat, baia dei miliardari […] Una volta occupato il night club di Cap Ferrat dalla truppa sbronza e su di giri capitanata da Gigi Rizzi, rinforzata dalla presenza chic dell’Avvocato, sarebbe successo di tutto e di più, fino al punto che i proprietari del locale chiesero l’intervento delle forze dell’ordine per frenare la babilonia ‘des Italiens’”. Risultato della serata: la retata “trovò i nostri eroi – si legge ancora su Daspia – in possesso di dosi di cocai*a e Gigi e Gianni finirono in gattabuia”. La notizia, secondo l’ex dirigente della Fiat (rimasto anonimo), sconvolse i piani alti del Lingotto, da cui “partirono immediatamente plotoni di legali per farlo uscire subito dalla prigione francese […] E ci vollero ben tre giorni di trattative per far rivedere il sole senza sbarre a Gianni Agnelli”.