Andate sul sito di Chiara Ferragni Brand. Ignorate gli sconti fino al 50% su gran parte dei prodotti, e focalizzate la vostra attenzione sul logo. È ovunque e non potete sbagliarvi: è un occhio azzurro stilizzato con delle lunghe ciglia nere. Bene, memorizzatelo e adesso andate sul sito di Mira from Miami (scritto Mirafromiami, tutto attaccato). Non la conoscete? È normale. È un’artista italo-americana che vive a Miami, negli Stati Uniti. Si definisce “artista autodidatta”, realizza e produce murales e grandi installazioni, ma anche vestiti, costumi, cappellini, gioielli, quadri e tanto altro ancora. Avete notato qualcosa di strano? Sorpresa delle sorprese, come lo è stato anche per noi: il suo logo è un occhio stilizzato quasi identico a quello usato da Chiara Ferragni. L’unica differenza, impercettibile, è un colore poco più acceso nel caso della signorina di Miami.
Si potrebbe pensare di primo acchito che Mira from Miami – che abbiamo scoperto per caso - abbia scopiazzato Ferragni, icona del mondo imprenditoriale femminile, ricchissima, famosissima e conosciutissima. Incuriositi dall’intera vicenda abbiamo attivato le nostre fonti, setacciato a tappeto Google e incrociato informazioni di ogni tipo. Ecco che cosa abbiamo verificato. Pare che Mira e Ferragni siano in causa per arrivare ad un accordo economico tale da accertare quale delle due possa usare il logo dell’occhio e, presumibilmente, capire chi delle due abbia – diciamo così – ispirato l’altra. Mira sosterrebbe di essere la creatrice dell’occhietto azzurro-celestiale avendolo – sempre secondo l’italo-americana – sfornato dalla sua mente creativa nel 2012 con il nome di Truth Eye, e di averlo fatto prima della Ferragni, che avrebbe registrato il suo nel 2015. Non è tutto.
A proposito di truth: dove sta la verità? Difficile stia nel mezzo, ovvero che due persone collocabili agli estremi del pianeta possano aver pensato di usare come logo personale lo stesso occhio, dello stesso colore, che guarda nella stessa direzione. Siamo venuti a sapere da una fonte di Miami che Mira è un’artista conosciutissima da quelle parti, e che per il suo Truth Eye abbia preso spunto dallo spiritualismo. Boh, vabbé... Continuiamo ad indagare, e un’altra fonte ci ha detto che l'italo-americana, nel 2019, avrebbe avviato un processo di registrazione del marchio. La pratica sarebbe stata accettata dal governo Usa ma, una volta che il dossier è arrivato in sede di registrazione internazionale, sarebbero iniziati i problemi. Nello specifico, l’azienda di Chiara Ferragni sarebbe intervenuta per bloccare l’operazione. Ma c'è di più.
Ci hanno raccontato che la società di Ferragni avrebbe in un primo momento invitato Mira di non utilizzare l’occhio colorato perché troppo simile a quello della regina delle influencer. In seguito la stessa azienda di Ferragni – forse, e diciamo forse, anche per via dei problemi societari - avrebbe provato a cercare un’intesa con l’artista. Che, a quel punto, avrebbe (quanti condizionali!) scelto di andare dritta per la sua strada, difendendo quella che sosterrebbe essere la sua creazione. Morale della favola: le due starebbero affrontando una causa per arrivare ad una conciliazione economica, o qualcosa di simile. Chi ha ragione? Non resta che attendere. Mira potrebbe essere un’artista in cerca di gloria? Oppure è Chiara Ferragni ad aver preso spunto da una creazione altrui? C’è un precedente da segnalare in merito all’occhio dell’influencer nostrana. Nel 2019 fu l'ex Ferragnez a vincere una causa davanti al Tribunale dell’Unione europea, ricevendo l’ok a registrare il suo brand, cosa che fino a quel momento le veniva proibita perché il suo logo era considerato troppo simile a quello della società olandese che si chiamava “Chiara”. In attesa di saperne di più, non è tutto piuttosto assurdo? Forse lo pensa anche la stessa Ferragni...