Israele è in trattative con SpaceX, l’azienda dell’uomo che, secondo Forbes, risulta essere il più ricco del mondo: stiamo parlando di Elon Reeve Musk. L’obiettivo sarebbe quello di creare una rete Starlink: si tratta di una costellazione di satelliti attualmente in costruzione per l'accesso a internet globale in banda larga a bassa latenza. La notizia è stata riportata da diversi media americani e l’obiettivo principale sarebbe quello di implementare le comunicazioni nel caso in cui ci fossero altri attacchi all’interno della Striscia di Gaza. In questo momento Starlink non è disponibile in Israele, si tratterebbe quindi della prima volta in cui il sistema entrerebbe in contatto con il paese mediorientale sotto attacco. Come dichiarato da un funzionario israeliano, l’introduzione riguarderebbe in maniera particolare le comunità limitrofe al perimetro del conflitto. Inoltre, secondo la stessa fonte istituzionale, sembrerebbe che si stia valutando di interrompere le comunicazioni attraverso cellulari, smartphone e internet all’interno del perimetro di Gaza. A questo proposito Shlomo Karhi, il Ministro delle Comunicazioni israeliano, ha affermato: “L’attività di coordinamento della società israeliana Starlink è in corso, permettendo l’operazione di terminali di comunicazione da parte della società SpaceX, che consentirà una connessione internet a banda larga in Israele”. Ricordiamo che in questi giorni Hamas, il gruppo fondamentalista palestinese che controlla la Striscia di Gaza, ha messo in atto un attacco violento nei confronti di Israele uccidendo più di 1.400 persone, soprattutto civili. Inoltre, da diversi giorni sono in corso raid aerei che hanno già ammazzato più di 2.800 palestinesi: anche in questo caso, la maggioranza è composta da normali cittadini.
Le prospettive non sono particolarmente rosee e la fine del conflitto sembrerebbe essere ancora lontana, ma l’aiuto del satellite potrebbe cambiare lo scenario. Un esempio è l’invasione della Russia in Ucraina nel 2022, dove le forze ucraine ricevettero aiuto da Starlink per gestire le comunicazioni. Ci sono, però, ancora dei punti di domanda sul ruolo che la costellazione di SpaceX stia giocando all’interno dei conflitti. Non è ancora definito il momento in cui il servizio potrebbe essere operativo e non è chiaro il numero di utenti che potrebbero accedervi. Inoltre, i terminali utilizzati potrebbero essere acquistati direttamente da SpaceX attraverso Starshield, l’unità aziendale che si occupa di difesa. Non resta che vedere come tutto ciò potrà aiutare Israele all’interno del conflitto.