image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Moni Ovadia, il Pippo Civati di Israele, non è la soluzione: perché non c'è un palestinese che dica che Hamas è il male assoluto? Ok criticare Netanyahu, ma...

  • di Francesco Mazza Francesco Mazza

17 ottobre 2023

Moni Ovadia, il Pippo Civati di Israele, non è la soluzione: perché non c'è un palestinese che dica che Hamas è il male assoluto? Ok criticare Netanyahu, ma...
Ogni volta che scoppia un casino in Medio Oriente, ecco comparire il buon Moni Ovadia nei panni dell’ebreo che critica “da dentro” il governo di Israele, un po’ come Pippo Civati quando stava nel Pd. Ma perché non si trova mai un Pippo Civati arabo, un palestinese, che dica chiaramente e senza “se” e “ma” che Hamas è il male assoluto?

di Francesco Mazza Francesco Mazza

Non conosco niente di Moni Ovadia, non l’ho mai visto in scena né ho mai letto qualcosa scritto da lui. Non si può essere appassionati di tutto, e io, colpevolmente o meno, a Moni Ovadia non mi sono mai interessato (e nemmeno lui a me, peraltro). Tuttavia, se io so chi sia lui, se sono in grado di associare un volto al suo nome, e perché da circa vent’anni, ogni volta che scoppia un casino in Medio Oriente, ho visto comparire la sua brava intervista, dove nei panni dell’ebreo che critica “da dentro”, addossa la responsabilità del fatto del giorno al governo di Israele. Moni Ovadia, insomma, è un po’ come Pippo Civati quando stava nel Pd: un tizio che non si sa bene chi sia e cosa faccia, ma siccome critica “da dentro” allora lo si fa parlare, in modo che chi ce l’ha con Israele - o col Pd, nel caso di Civati - possa usarlo come formidabile argomento in una conversazione al bar (“guarda che lo dice persino Moni Ovadia, e se lo dice lui che è ebreo…”). Ecco, la cosa che trovo curiosa, è che non ho mai trovato un Pippo Civati arabo, un palestinese, cioè, che dica chiaramente e senza caveat che Hamas è il male assoluto, un’organizzazione di assassini che strumentalizza la sofferenza di un popolo per i suoi interessi, uccidendo una valanga di innocenti nel processo. Ero a Londra lo scorso week end, alla manifestazione di solidarietà per i civili della Striscia di Gaza: una massa di gente impressionante, decine di migliaia di persone in piazza. Evvai, mi sono detto, qui un Pippo Civati con la kefiah lo trovo di sicuro. E invece niente. Di bandiere di Israele con la stella di Davide sbarrata ne ho viste a bizzeffe, alcune date alle fiamme: ma qualcuno che dicesse chiaramente che Hamas è una montagna di mer*a no, non ho trovato nessuno.

Moni Ovadia
Moni Ovadia uno dei principali oppositori di Netanyahu
Pippo Civati
Pippo Civati, ex critico "da dentro" del Pd

Ho letto dotti commentatori citare il quotidiano israeliano Haaretz come si trattasse di una lettura per loro consueta – quelle mattine con cappuccino, cornetto e una bella copia di Haaretz – per dire che persino i giornali Israeliani addossano tutta la colpa a Netanyahu. Ma il punto è proprio questo: in Israele ci sono quotidiani che chiedono le dimissioni del Governo, partiti politici e opinionisti favorevoli alla creazione di uno Stato palestinese e persino uomini politici che negano lo stesso diritto all’esistenza di Israele; dall’altra parte, invece, c’è il silenzio. Bisogna essere davvero strabici – o estremamente paraculi – per non vedere l’asimmetria. Anche perché quando qualcuno effettivamente parla, come il Presidente Abu Mazen, per dire che si, è vero, effettivamente Hamas non rappresenta il popolo palestinese, non riceve applausi, ma viene duramente contestato, e non dai terroristi ma dalla gente normale. E allora viene alla memoria che quando le elezioni in Palestina si sono effettivamente svolte, nel 2006, e avrebbero dovuto rappresentare uno dei primi passi per la creazione di uno Stato autonomo, il primo partito risultò essere proprio Hamas, con il 44,45% dei voti. Al primo posto del programma elettorale, l’annientamento dello Stato di Israele: non esattamente un segnale di pace.

Hamas
Uno dei soldati di Hamas

Su Israele, insomma, si può dire di tutto, giustamente, e in nome della sacrosanta libertà di espressione occidentale si può persino andare sotto la sua ambasciata a sparare fuochi d’artificio per festeggiare i cadaveri ancora caldi; ma su Hamas non si può dire nulla, nemmeno che “non rappresenta tutto il popolo Palestinese”, perché altrimenti “si legittima la violenza su Gaza”. Bizzarro, no? Capisco chi vive sotto Hamas, e teme per la propria pelle (cosa che però conferma l’argomento di cui sopra, quello di Hamas covo di nemici del proprio popolo, capaci di uccidere senza il minimo scrupolo qualunque “fratello” si azzardi a pensarla diversamente); ma chi vive in Occidente, non prova vergogna che una banda di tagliagole si presenti alla comunità internazionale come loro rappresentante? Basterebbe una maglietta, un cartello, un pezzo di carta con su scritto “Hey Hamas, quei 1300 morti di cui il 60% donne e bambini not in my name, chiaro?” E invece niente. Ed è proprio un peccato, perché così si rischia di dare l’idea di pensarla come quelli - tipo gli studenti benestanti del liceo Manzoni di Milano - che pubblicamente inneggiano ad Hamas dal caldo delle loro camerette in Ztl.

20231017 111722714 4020
Collettivi studenteschi pro-Palestina

E qui occorre essere chiari, pena la scomparsa di quel barlume di illuminismo che ci è rimasto in saccoccia: chi inneggia oggi a un’organizzazione politica che chiede la distruzione dello Stato ebraico è identico a chi inneggiava ieri ad un partito politico che chiedeva lo sterminio di massa degli ebrei. Non bisogna sorprendersene: l’antisemitismo è un prodotto europeo Doc, come lo champagne o il Parmigiano Reggiano. Esiste da secoli, e come i blu jeans va sempre di moda e sta bene con tutto, sta bene col denaro e con la povertà, con l’ideologia nera dei proletari di Forza Nuova e con l’ideologia rossa dei ricchi frequentatori di centri sociali e collettivi studenteschi. Sicuramente, il popolo palestinese è più evoluto di questi individui: speriamo solo di trovare, prima o poi, un Pippo Civati in kefiah a darcene conferma.

More

E se i bambini israeliani decapitati fossero una fake news? Ecco come la propaganda diventa strumento di guerra tra Israele e Hamas

di Roberto Vivaldelli Roberto Vivaldelli

Fact-checking

E se i bambini israeliani decapitati fossero una fake news? Ecco come la propaganda diventa strumento di guerra tra Israele e Hamas

Gad Lerner: “Netanyahu? Ha allevato il mostro (Hamas) che pensava di domare”. E attacca Mario Sechi: “Ultrà e ignorante sul Medio Oriente”. Mentre Gramsci...

di Otto De Ambrogi Otto De Ambrogi

“Odio gli indifferenti"

Gad Lerner: “Netanyahu? Ha allevato il mostro (Hamas) che pensava di domare”. E attacca Mario Sechi: “Ultrà e ignorante sul Medio Oriente”. Mentre Gramsci...

Non solo Ucraina e Israele, c’è un’altra crisi alle porte dell’Europa: tra Serbia e Kosovo cosa succede?

di Federico Giuliani Federico Giuliani

Venti di guerra

Non solo Ucraina e Israele, c’è un’altra crisi alle porte dell’Europa: tra Serbia e Kosovo cosa succede?

Tag

  • guerra

Top Stories

  • Come si vive davvero in Corea del Nord? Abbiamo intervistato chi c'è appena stato: “Molte persone hanno uno smartphone. E le auto...”

    di Federico Giuliani

    Come si vive davvero in Corea del Nord? Abbiamo intervistato chi c'è appena stato: “Molte persone hanno uno smartphone. E le auto...”
  • Wanna Marchi è tornata! Dopo l'arresto di Stefania Nobile e Davide Lacerenza per il caso Gintoneria, ecco come si reinventa: personal chef. Come e dove? Ve lo diciamo noi

    di Jacopo Tona

    Wanna Marchi è tornata! Dopo l'arresto di Stefania Nobile e Davide Lacerenza per il caso Gintoneria, ecco come si reinventa: personal chef. Come e dove? Ve lo diciamo noi
  • Omicidio Poggi, IL PARTICOLARE CHE FA DUBITARE dell’innocenza di Alberto Stasi: perché la sera prima del delitto non ha dormito con Chiara lasciandola sola a casa? E se fossero stati una coppia, normale, che non trascorreva tutto il tempo insieme?

    di Giulia Ciriaci

    Omicidio Poggi, IL PARTICOLARE CHE FA DUBITARE dell’innocenza di Alberto Stasi: perché la sera prima del delitto non ha dormito con Chiara lasciandola sola a casa? E se fossero stati una coppia, normale, che non trascorreva tutto il tempo insieme?
  • Caso Orlandi, NUOVA BOMBA su Emanuela: indagato blogger per favoreggiamento dopo dei post social. Il fratello Pietro: “La cosa particolare è che è stata l’Antimafia ad agire”. Forse perché il pm che si occupa del caso è della DDA?

    di Giulia Ciriaci

    Caso Orlandi, NUOVA BOMBA su Emanuela: indagato blogger per favoreggiamento dopo dei post social. Il fratello Pietro: “La cosa particolare è che è stata l’Antimafia ad agire”. Forse perché il pm che si occupa del caso è della DDA?
  • Omicidio Poggi, IL MISTERO DEI 7 SLIP USATI sparsi sulla scena del crimine di Garlasco: appartenevano a Chiara o a un’altra persona? Perché non sono mai stati analizzati? Ennesima dimenticanza? Il dettaglio che forse avrebbe potuto scagionare Alberto Stasi

    di Giulia Ciriaci

    Omicidio Poggi, IL MISTERO DEI 7 SLIP USATI sparsi sulla scena del crimine di Garlasco: appartenevano a Chiara o a un’altra persona? Perché non sono mai stati analizzati? Ennesima dimenticanza? Il dettaglio che forse avrebbe potuto scagionare Alberto Stasi
  • Altro che UniCredit e Mediobanca: sapete chi vince il risiko bancario? Chi non lo fa: Intesa Sanpaolo con Messina vola – 3,6 miliardi di utile – alla faccia di Orcel, Nagel e tutti gli altri…

    di Matteo Suanno

    Altro che UniCredit e Mediobanca: sapete chi vince il risiko bancario? Chi non lo fa: Intesa Sanpaolo con Messina vola – 3,6 miliardi di utile – alla faccia di Orcel, Nagel e tutti gli altri…

di Francesco Mazza Francesco Mazza

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Siamo stati al New York Comic Con 2023 ed ecco com'è andata: perché ci ha insegnato che dai nerd abbiamo solo da imparare

di Alessio Petracchi

Siamo stati al New York Comic Con 2023 ed ecco com'è andata: perché ci ha insegnato che dai nerd abbiamo solo da imparare
Next Next

Siamo stati al New York Comic Con 2023 ed ecco com'è andata:...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy