Un file audio pubblicato senza consenso, diventato virale in poche ore, ha messo Raoul Bova al centro di un caso che incrocia gossip, diritto alla privacy e dinamiche familiari. L’attore è stato travolto dalla diffusione dell’oramai celebre vocale sugli “occhi spaccanti”, messaggio indirizzato alla modella Martina Ceretti, rimbalzato ovunque. Un’esposizione mediatica che Bova non aveva né autorizzato né previsto. A scendere in campo al suo fianco è Annamaria Bernardini de Pace, celebre avvocato divorzista e sua ex suocera. Insieme all’avvocato David Lecci, ha presentato un reclamo formale al Garante della Privacy contro Fabrizio Corona, che ha diffuso l’audio, ma anche contro Meta, Google, YouTube, TikTok, X. E persino contro Ryanair, Napoli e Torino Calcio, accusati di aver cavalcato mediaticamente l’ondata con post ironici poi cancellati, ma capaci di raccogliere decine di migliaia di interazioni. La richiesta? Rimozione immediata, deindicizzazione totale, risarcimento danni: 500 mila euro a testa. “Raoul ha fatto la cosa giusta, ha denunciato subito. È una persona perbene, non aveva nulla da nascondere”, dice Bernardini de Pace. La sua presa di posizione è inaspettata visti i trascorsi, ma è proprio per questo che non si può non stimare: “Non ha pagato, non ha ceduto, mentre la maggior parte dei personaggi famosi, per tutelare la reputazione, si piega ai ricatti”.

E questo rappresenta, appunto, un cambio di rotta radicale nei confronti dell’ex genero, che in passato aveva definito “degenerato”, “vigliacco” e “manipolatore” in una lettera pubblica. Ora lo difende anche nella battaglia per l’affidamento delle figlie avute con Rocío Muñoz Morales. “Mi ha chiesto aiuto, gli ho consigliato un buon penalista. Non siamo più famiglia, ma sono una divorzista, non una stronza”, precisa con il suo solito stile politicamente scorretto e con la consapevolezza che i figli di Bova, avuti con una delle sue figlie, sono comunque i suoi nipoti. Intanto, Rocío attraverso il suo legale, Antonio Conte, lo stesso che ha assistito Francesco Totti, presenterà un ricorso al tribunale civile di Roma per ottenere l’affido esclusivo delle figlie Luna e Alma. Si trova in Puglia con le bambine, lontano da tutto, mentre cerca di gestire una tempesta che l’ha travolta in pieno. Ha scoperto i dettagli della relazione clandestina di Bova nello stesso momento in cui lo ha fatto il resto del Paese: via social, insieme a milioni di utenti.

Secondo persone a lei vicine, Rocío contesta la narrazione di Bova, che parlava di una rottura pregressa: “Non è vero che erano separati da due anni”, filtra dal suo entourage. “Fino a maggio vivevano ancora insieme, come una coppia normale”. E nel ricorso non si limita a questo: secondo quanto trapela, racconterebbe anche altri episodi di infedeltà, e soprattutto comportamenti gravi che metterebbero in dubbio la sua figura di padre. L’attrice spagnola è decisa a tutelare la serenità delle figlie e a chiudere una volta per tutte una relazione che ormai considera conclusa: “Non vuole più perdonare, né passare sopra a certi atteggiamenti”, raccontano al Corriere della Sera fonti vicine. E mentre il dossier del suo ufficio stampa raccoglie tutte le illazioni uscite in questi giorni, dai presunti flirt con Stefano De Martino alle battute velenose apparse online, Rocío si prepara a denunciare chiunque abbia messo in discussione la sua reputazione e i proventi di eventuali risarcimenti andranno in beneficenza. Non farà sconti nemmeno a Raoul Bova: nel ricorso verrà chiesto un contributo per il mantenimento delle figlie.