Ci sono voci che diventano gossip, gossip che si trasforma in scandalo, scandalo che diventa inchiesta. E un’inchiesta può scoprire un reato. Fabrizio Corona ha diffuso, via Falsissimo, le presunte chat tra Raoul Bova (compagno di Rocío Muñoz Morales) e la modella Martina Ceretti. Conversazioni pubblicate dopo strani messaggi ricevuti da Bova. Ne parla Salvo Sottile sui social: “Dunque qualche giorno prima che la sua vita e i suoi messaggi venissero dati in pasto ai social Raoul Bova aveva ricevuto un messaggino sul cellulare?”. Il testo diceva: “O paghi oppure quelle conversazione con Martina verranno rese pubbliche”. Il cellulare da cui questa minaccia sarebbe arrivata appartiene a un prestanome di qualcuno che in passato è già stato accusato di estorsione nei confronti dei vip. Salvo Sottile si riferisce, forse, a Fabrizio Corona? Ma il conduttore di Far West non lo dice esplicitamente. In vari articoli il nome dell’ex re dei paparazzi ritorna in maniera insistente, quasi a suggerire un suo coinvolgimento diretto nella trama. La Procura di Roma, però, ha aperto un fascicolo contro ignoti, mentre la polizia postale ha cominciato a muoversi sotto al coordinamento della pm Eliana Dolce. Corona al momento non risulta indagato.
Oltre al ricatto digitale, però, gli investigatori stanno esaminando la possibilità che sussista un altro reato, cioè la ricettazione, che si configurerebbe qualora il responsabile fosse a conoscenza della provenienza illegale di quel materiale. Ed è su questo “ignoto” che si indaga. Chi c’è dietro al prestanome che ha usato il telefono per mandare messaggi e minacce a Bova? Sottile dà la notizia: “Qualcuno che in passato aveva tentato di ricattare altri vip. Questa inchiesta promette sviluppi molto interessanti”. Basta poco per danneggiare la reputazione di qualcuno, basta che un’informazione cominci a circolare e diventa difficile smentirla. Ma sono i presupposti stessi di questa storia a essere poco chiari. Se David Leggi, avvocato di Bova, ha detto che “Raoul e Rocío, che non hanno mai contratto matrimonio, sono separati di fatto da molto tempo e si alternano nell’accudimento delle due figlie”, il legale di Morales, Antonio Conte – lo stesso che ha difeso Francesco Totti a processo con Ilary Blasi-, ha risposto: “È assolutamente falso che vi sia una separazione risalente a molto tempo fa. L’unica volontà della signora Muñoz Morales è proteggere le proprie bambine da questo improvviso e doloroso clamore”.

