Pochi giorni fa Antonio Tajani spiegava che “l'Italia ha fatto una scelta chiara” e che “il nostro Paese non compra gas e petrolio dalla Russia”. Il servizio mandato in onda da Presa Diretta (Rai 3) sul rigassificatore di Ravenna ha tuttavia messo in dubbio le parole del ministro degli Esteri. Certo, l'episodio raccontato dalla trasmissione risale all'estate, precisamente al 14 luglio, ma si è comunque verificato dopo che all'opinione pubblica italiana era stato più volte ripetuto che no, l'Europa non avrebbe più fatto affari con Vladimir Putin perché ogni euro inviato a Mosca sarebbe stato trasformato nel Cremlino in un finanziamento per la guerra in Ucraina. E invece che cosa si vede in video amatoriale girato da alcuni pescatori romagnoli? Una nave rigassificatrice, la BW Singapore, ferma al suo punto di ormeggio, 8,5 km al largo, mentre era collegata a una nave metaniera, la LNG Geneva. La prima imbarcazione stava ricevendo gas naturale liquefatto (Gnl) da una metaniera carica di materiale Made in Russia. Alla faccia dello “smarchiamoci da Mosca”...

Il servizio di Presa Diretta ha scatenato, comprensibilmente, un mezzo putiferio. Episodi del genere sono la norma oppure si è trattato soltanto di un caso? Snam, la società italiana che ha acquistato la nave rigassificatrice Singapore, ha parlato di caso isolato: “Sui 9 carichi approdati a Ravenna 6 sono provenienti dagli Usa, 2 da Mauritania e Senegal (impianto co-gestito dai due Paesi) e 1 - per quanto dato di sapere - dalla Russia”. Impossibile sapere se l'unico carico registrato e proveniente da Mosca sia quello finito al centro del servizio della trasmissione di Rai 3. Snam però insiste nel sostenere che, a differenza di quanto interessa altri prodotti e settori già dal 2022, nell’Unione Europea “non sono in essere divieti all'importazione di Gnl dalla Russia”, a condizione che il terminale di destinazione, come nel caso di quello ravennate, sia collegato alla rete di trasporto. E quindi, viene da pensare, l'Italia acquista gas dalla Russia o no? Il Ministro dell’Energia di ha dichiarato che Roma ha diversificato le fonti energetiche (Algeria, Azerbajian, Lng) e che è in grado “anche di fare a meno del gas russo”. Pare che nel 2024 l’Italia abbia importato circa 5,6 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia, pari al 7-8% del suo fabbisogno totale di gas (circa 65 miliardi di m³), e che adesso rappresenti meno del 2% delle importazioni giornaliere.

Il Segretario all'Energia degli Stati Uniti, Chris Wright (ma anche lo stesso Donald Trump) ha del resto dichiarato che l'Unione Europea dovrebbe interrompere gli acquisti di gas dalla Russia se desidera che gli Stati Uniti impongano nuove sanzioni a Mosca. Wright ha aggiunto che le esportazioni di gas russo finanziano le attività militari del Cremlino e ha esortato l'Europa a passare alle importazioni di energia dagli Stati Uniti, come previsto nell'accordo commerciale transatlantico da 750 miliardi di dollari. Ok, allora? Come ha spiegato Presa Diretta, la Lng Geneva risulterebbe proveniente da El Ferrol, in Spagna, ma il tracciato “mostra che dopo la partenza dalla Spagna la metaniera la nave ha navigato verso nord, superato la Norvegia e spento il segnale nei pressi della penisola di Kola, in Russia, commettendo una violazione del Codice del mare”. E ancora: “Tre giorni dopo la nave avrebbe riattivato il tracking, mostrando un aumento del pescaggio: più pesante, quindi carica”. Nel caso in cui l'inchiesta dovesse essere confermata, ci troveremo di fronte a un fatto bizzarro: il rigassificatore allestito per consentire all'Italia di smarcarsi dal gas russo si sarebbe rifornito almeno in un caso proprio dalla Russia...
