Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è ricoverato all'ospedale Santo Spirito di Roma per l'impianto di un pacemaker. Si tratterebbe, così fanno sapere dal Colle, di un intervento programmato. Ci sono però alcune domande che ci è venuto spontaneo porci. Come mai un intervento programmato avviene alle 21? Perché allora gli appuntamenti del giorno successivo, cioè oggi, non erano stati cancellati preventivamente? Cosa è cambiato in poche ore? Perché nemmeno uomini vicini al Presidente erano a conoscenza di un fatto simile? Tra questi c'è anche il più noto quirinalista italiano Marzio Breda, che abbiamo provato a chiamare ieri sera subito dopo aver appreso la notizia. Ma nemmeno lui sapeva fornirci alcun dettaglio. Allora ecco che oggi, alla luce dei dubbi emersi, lo abbiamo richiamato per chiedergli chiarimenti in merito alla vicenda che sta scuotendo l'intero Paese e su cui è meglio mettere subito a tacere ogni illazione prima che i complottisti possano avanzare ipotesi surreali.

È normale che non fosse stato avvisato nessuno? Nemmeno uno come lei, che solitamente sa tutto…
C’è un aspetto di privacy che tutela i presidenti. Non è che qualsiasi cosa capiti o che facciano debba finire sui giornali. Anche una notizia come questa, cioè che lui evidentemente, per prudenza, aveva bisogno di mettere un pacemaker, rientra nella sfera privata. Non è che ci fossero segnali particolari: anche quelli più vicini, che hanno più a che fare con lui, vedevano che continuava a lavorare, a ricevere, a programmare impegni. Quindi non c’era proprio la sensazione che potesse aver bisogno di un intervento di un intervento di questo tipo. E poi, niente di tragico, è un’operazione piuttosto comune.
Beh, ma c’erano alcuni uomini della scorta del Presidente che non sapevano. Non è strano?
No. Al Quirinale lavorano quasi mille persone, adesso poco meno di 800, circa 770. Solo la Guardia del Presidente è composta da un reggimento di 340 uomini. Poi ci sono tutti gli uffici del palazzo. Non è che venga comunicato a tutti come sta il Presidente, se un giorno ha mal di stomaco, o la febbre. Sono cose che sanno solo i più intimi, e nemmeno tutti. Saranno una dozzina: i consiglieri e chi lavora più a stretto contatto con lui. In questo caso l’hanno voluto proteggere da una curiosità che rischiava di diventare morbosa. Se avessero detto “stasera il Presidente si ricovera”, si sarebbe radunata una folla di fotografi, cameraman, televisioni. Lui poi è un tipo schivo, e ci tiene molto alla sua sfera privata.
C’è chi si chiede come mai, se era tutto programmato, aveva preso appuntamenti per il giorno successivo.
Non è tutto così chiaro, ma evidentemente avrà avuto un qualche malessere, una sensazione strana che andava aumentando, e allora avranno deciso di anticipare l’intervento.

Quindi sta dicendo che l’intervento era sì programmato, ma forse è stata anticipata la tempistica?
Sì, può essere stato proprio così. Magari ieri pomeriggio non si è sentito granché bene. Qui a Roma c’è un medico, anzi, più di uno, che lo segue. Lo avranno visitato e forse gli avranno detto: “Presidente, meglio fare un ulteriore controllo”. E così ieri sera è andato a fare questo controllo. Quello che so con certezza è che ieri sera gli hanno fatto una coronarografia, che è un esame per verificare se le coronarie sono ostruite. Evidentemente non c’erano problemi gravi, ma hanno comunque deciso di mettergli il pacemaker.
C’è anche chi mette in discussione l’orario dell’intervento dicendo che le 21 non è tipico di un’operazione programmata.
Sì, ma può comunque succedere. Avranno convocato un’equipe di cardiologi, anestesisti. Però qui entriamo in una sfera privata su cui il Quirinale difficilmente dà dettagli. Queste sono cose che sapranno solo i figli e gli intimi. Secondo una mia personalissima opinione può essersi sentito male proprio ieri sera, perché fino alle 19 stava benissimo. Ha ricevuto il premier del Montenegro, le immagini lo mostrano tranquillo, sorridente...
Sembra che il Colle fosse irritato per la fuga di notizie. Le risulta?
No, non mi pare. Non ho idea di come sia uscita la notizia. Magari un infermiere, o qualcuno che aveva un parente ricoverato, ha visto entrare il corteo presidenziale e in pochi minuti la notizia si è diffusa. Ma non mi pare ci sia stata particolare irritazione. Ieri sera, dopo le 21:30 gli interlocutori del Quirinale, quelli con cui noi giornalisti parliamo, rispondevano tranquillamente.
