Tante le vicende che hanno visto coinvolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel panorama politico nazionale e internazionale. Le ultime parole espresse dal capo dello Stato riguardano la nomina di Raffaele Fitto come uno dei sei vicepresidenti della Commissione europea. In Italia FdI e Lega accusa il Pd di non difendere l’interesse nazionale, ma è così? Lo abbiamo chiesto al massimo esperto di Quirinale, Marzio Breda, che ha seguito cinque Presidenti della Repubblica e le sue risposte sono state sorprendenti, soprattutto per quanto riguarda il rapporto logorato tra politica e magistratura. Ci sono o no toghe politicizzate? Come mai i magistrati si sono opposti al progetto dei migranti in Albania voluto dal Governo nonostante per Mattarella non ci fosse incostituzionalità? E, il Pd, come mai in questo caso non ha ascoltato il Capo dello Stato? Poi si è espresso sulle dichiarazioni di Mattarella nei confronti di Elon Musk e sul rischio di ingerenza.
Il Presidente della Repubblica ha risposto alle frasi di Elon Musk parlando di ingerenza. Era necessario che intervenisse?
Nel caso in questione sì, perché Musk certamente è un uomo molto ricco, esposto, ma ha già avuto l'incarico e dalla prossima amministrazione americana, tra due mesi, avrà un ruolo politico preciso; quindi, non è accettabile che intervenga in questo modo. Questo è il ragionamento che ha seguito Mattarella, non si può affondare pesantemente quello che è il potere di uno Stato sovrano, in questo caso il potere giudiziario, e quindi gli ha risposto come del resto aveva anche fatto quando altre critiche poco sopportabili erano venute all'Italia dal Premier inglese Boris Johnson e da una ministra del governo francese. Voleva dire “non pretendete di darci lezioni di democrazia, siamo una democrazia e sappiamo cavarcela da soli”, questo è il senso.
Però Musk al momento delle parole non aveva ancora ricevuto un incarico e ad oggi non ha ancora un ruolo ufficiale.
Si non lo ha, ma è stato già annunciato in modo formale che avrà un incarico, ma non lo riveste in questo momento. Ma, dal momento che ogni parola di Musk ha un enorme riverbero mondiale, e dal momento che la frase di Musk è contro i giudici italiani che sono intervenuti sulla vicenda dei migranti in Albania, Mattarella ha ritenuto di dover intervenire sia per il grande potere comunicativo che Musk ha, come ben sappiamo, sia per l'imminente incarico nell'amministrazione di Trump.
Non crede che, al contrario, il fatto che Mattarella sia intervenuto abbia solo amplificato ulteriormente la risonanza mediatica del tweet?
Era già su tutte le prime pagine del mondo quella frase. Mattarella, nel silenzio del governo, ha ritenuto di non poter lasciar passare un'affermazione che ci collocava come una democrazia mutilata, cioè in mano a dei giudici. Non a caso ha citato la Costituzione e noi sappiamo che l'ordine giudiziario è un ordine costituzionale con l'incarico di fare, di occuparsi della giurisdizione, e quindi non ha ritenuto di dover tacere.
Allora come mai Mattarella non ha detto una parola sulla questione migranti in Albania? Eppure, anche lì c’entra la nostra Costituzione.
La questione dei migranti in Albania è una scelta del governo, che è un potere diverso, è il potere esecutivo. Si tratta di una scelta votata dal Parlamento e lui non può entrare in conflitto con il Parlamento.
Certo, ma come mai non è intervenuto nella diatriba in atto tra magistratura e governo? Visto che lui è a capo del Consiglio superiore della magistratura.
Quella è una questione strettamente politica per la quale si è astenuto dal parlare. Adesso vedremo in che tempi la Corte di Giustizia europea si esprimerà, ma chiaramente anche su quell'aspetto sarà fatta chiarezza definitiva.È un problema che è già stato rimesso alla Corte di Giustizia europea dai magistrati italiani e lui non può mettersi in mezzo. È vero che, come Garante del Consiglio Superiore della Magistratura, si può dire che è il primo magistrato d'Italia, ma nel caso specifico sappiamo che la magistratura è tutelata dalla propria autonomia e indipendenza; quindi, non poteva sbilanciare la faccenda dicendo se stessero facendo bene o meno.
E perché non pronunciarsi prima che il tutto venisse rimandato alla Corte di Giustizia europea?
La scelta di aprire quello spot in Albania è stata del governo in carica, che è il potere esecutivo, ed è stata votata dal Parlamento, e il Presidente non può intervenire su una scelta che fa il Parlamento. Può intervenire prima nel momento in cui gli portano un testo di legge che lui deve firmare e può eccepire che ci sia manifesta incostituzionalità. Ma lui non ha ritenuto che ci fosse incostituzionalità sulla faccenda albanese e infatti la faccenda è partita, votata dal Parlamento.
Mi scusi però: non c’è manifesta incostituzionalità per il Presidente della Repubblica, che al tempo stesso però è il primo magistrato d'Italia, ma i magistrati stessi, invece, rilevano incostituzionalità. Non c'è un cortocircuito?
Sì, purtroppo c'è un cortocircuito ed è evidente. Siamo in presenza, e non da oggi, ma da almeno una trentina d'anni, di un conflitto latente che in certi casi esplode in modo anche clamoroso. Va detto che siamo in presenza di uno scontro tra politica e magistratura. È chiaro che si tratta di una situazione che andrebbe sanata, però lui ha provato molte volte al plenum del Csm a spiegare tutto ciò, a cercare di frenare certi eccessi di politicizzazione delle toghe, però può farlo fino a un certo punto, perché poi sta a ogni singolo magistrato tutelare lo scudo della sua autonomia e indipendenza, questo è il punto.
E come inquadriamo le parole di Mattarella su Fitto? Perché anche quella in teoria è una questione meramente politica, eppure il Presidente della Repubblica ha parlato…
Sì, il Presidente della Repubblica sulla faccenda di Fitto, visto che sono in corso i negoziati per la nuova Commissione europea e visto che per l'Italia è stato designato dalla nuova Presidente della Commissione Fitto con un ruolo importante, Mattarella ha ritenuto di far presente che è in gioco l'interesse nazionale. Infatti, io nel parlare di questa cosa ho scritto che Fitto non va a Bruxelles a svolgere questo ruolo in quanto membro della maggioranza di centrodestra, ma è lì in quanto rappresentante dell'Italia, ed è in gioco il bene comune, l'interesse nazionale. Questa cosa Mattarella l'ha fatta capire in quel breve comunicato di dove si accenna all'importanza di quel ruolo per svelenire le tensioni tra centrodestra e Partito Democratico e spingere il Partito Democratico a ragionare e assumersi le proprie responsabilità. Ripeto fermamente: Fitto nel caso specifico non va a rappresentare la Giorgia Meloni, perché il governo può cadere domani mattina o fra sei mesi e Fitto resterebbe lì. Quindi Fitto rappresenta l'interesse di tutta la nazione.
E come la mettiamo con il Pd che non l'ha voluto votare?
Il Pd di oggi è un partito un po' così, e poi tutto è viziato dal fatto che siamo in una permanente campagna elettorale. Si è votato per la Liguria, adesso si vota per l'Umbria e l’Emilia-Romagna, per cui da noi la capacità di negoziare anche tra forze diverse e opposte è da un bel pezzo che è venuta meno. Siamo in un clima di perpetua sovraeccitazione politica, tipico dell'Italia.
E come si muoverà il Pd adesso?
Il Pd deve assumersi la propria responsabilità se decide di mantenere il no che più o meno esplicitamente hanno detto di volere esprimersi su Fitto. Il Presidente ha fatto loro capire che è una sconfitta per l'Italia, non per la Meloni, questo è il punto. Mattarella non è che fa il capo dell'opposizione o fa il partigiano del governo, ma deve avere un ruolo sopra le parti, badando a quello che è l'interesse nazionale. In questo senso va letta la dichiarazione rivolta a Musk e in questo senso va interpretato il discorso per quanto riguarda Fitto. Ho seguito cinque Presidenti, ed è sempre accaduta la stessa cosa.
Ovvero?
Le opposizioni vorrebbero che il capo dello Stato faccia il capo dell'opposizione e i loro interessi, mentre i governi pretendono che li tuteli qualsiasi cosa facciano, ma non è così che può funzionare, perché non è un politico quello del Presidente, anche se a volte è chiaro che il capo dello Stato può esporsi in un modo che non piace a una parte o non piace all'altra.
Sarà vero che non è un ruolo politico il suo, ma professore oggi è tutto politica. Quindi una dichiarazione di Mattarella, seppur non nell’intento, è una dichiarazione politica.
È tutto politica, questo lo sappiamo benissimo certo. Quindi sì, qualunque cosa dica Mazzarella, ha delle ricadute politiche, questo è ovvio. Per esempio, scusi, mettiamoci nei panni della Schlein e del Partito Democratico che, leggendo i giornali, si accorgono che Mattarella ha fatto loro una pressione. Gli fa una pressione dicendo “guardate che sul nome di Fitto, che è stato designato legittimamente dal governo, è in gioco il bene comune, l'interesse nazionale. Quindi se non lo votate l'Italia rischia di essere penalizzata per i prossimi anni a Bruxelles”.