Diverse sono le questioni che agitano la politica interna, uno su tutti il tema dei migranti in Albania. Un progetto del Governo Meloni che si sta scontrando giornalmente con la magistratura. Infatti, la sezione immigrazione del Tribunale di Roma ha sospeso nuovamente il trattenimento di migranti inviati dall'Italia in Albania per la seconda volta in un mese invocando il diritto europeo. È uno scontro ideologico? C'è un pericolo per la democrazia? O i giudici stanno solo facendo il loro lavoro? Lo abbiamo chiesto al noto giornalista Francesco Storace, firma di Libero e in Rai su Radio 1 con il programma Il rosso e il nero, condotto insieme a Vladimir Luxuria. La stessa Luxuria che l'11 novembre era ospite nella trasmissione Lo stato delle cose condotto da Massimo Giletti su Rai 3, che ha intervistato la pugile Imane Khelif, la cui partecipazione alle Olimpiadi di Parigi 2024 è stata (ed è tuttorra) motivo di discussione per via della sua mascolinità. Con Storace abbiamo parlato anche della manifestazione di Bologna, di CasaPound, della frase del vicepremier Matteo Salvini e di Marco Travaglio. Ma che cosa pensava, davvero, Silvio Berlusconi del direttore de Il Fatto Quotidiano?
Imane Khelif è stata ospite da Massimo Giletti nel programma “Lo stato delle cose”. Lei continua a sostenere di essere una donna e di non essere trans, tu che idea ti sei fatto?
I dati ufficiali che vengono richiesti dovrebbero essere a sostenere questa tesi e non a contraddirla, per cui non deve essere lei apportare prove del fatto che non sia un uomo e non sia trans, ma dice di essere donna, si deve pure discolpare? Non siamo noi a dover dimostrare il sesso di Imane, perché altrimenti diventa una caccia incredibile. Quanti uomini effeminati vediamo noi in giro per strada? Ma questo non implica necessariamente che siano donne o gay. Giletti ha fatto molto bene a realizzare quell'intervista, ma il ricamo su questo tema andrà avanti perché tira.
Un altro tema di cui si parla molto è quello della manifestazione a Bologna. Ieri nella trasmissione di Paolo Del Debbio, 4 di Sera, in collegamento dalla consueta trattoria ospitata dal programma, c'era una signora di Napoli che parlava addirittura di abolizione di CasaPound.
Sarebbe davvero qualcosa di incredibile, perché se c'è qualcuno che deve abolire CasaPound e la magistratura. Una magistratura che finora non ha ravvisato gli estremi per poterlo fare. Ma la sinistra, che è stata per tanti anni al potere, se ne ricorda solo oggi di sciogliere CasaPound? Si possono condividere o meno le loro idee, ma sicuramente non si deve impedire loro di manifestare. Peraltro, sono andato a vedere la cartina geografica di Bologna e non è vero che stavano vicino alla stazione, ma comunque non sarebbe neanche quello un motivo per vietare la manifestazione o un raduno politico. Questo lo decide la questura nel momento in cui ci sono motivi di ordine pubblico.
Motivi che poi però ci sono stati quando sono arrivati i ragazzi dei centri sociali.
Sì, è a causa di quelli che la manifestazione non la volevano, perché all'inizio il clima era estremamente tranquillo. C'è peraltro un video di un dirigente di CasaPound e un funzionario di polizia in cui si vede che tra di loro c'è una chiacchierata assolutamente pacifica.
Tra la sinistra sta facendo scalpore la frase del vicepremier Matteo Salvini che apostrofa come “zecche rosse comuniste” i ragazzi dei centri sociali.
Sono stato consigliere di una regione in cui la moderatissima Polverini usava la stessa espressione di Salvini, per cui si attiene semplicemente al vocabolario un po’ spinto della politica, per cui decisamente non mi sento di dargli torto.
Che cosa ti trasmettono queste manifestazioni? Sembra che oramai sia impossibile esprimere le proprie idee in modo pacifico, perché in qualche modo scatta sempre la violenza.
Ti dirò una cosa che sicuramente ti sorprende, ma su questo devo dare ragione a Calenda che ha rilasciato una lucidissima intervista al Corriere della Sera. Il suo è un invito a moderare i toni e a placarsi da parte di tutti, perché ognuno poi punta il dito contro l'avversario, ma questo paese se andiamo avanti così rischia grosso. Per non parlare di Landini che incita alla rivolta sociale. Se ci fate caso ieri sera Bonaccini ha parlato, invece, di protesta sociale, che è una cosa ben diversa. Forse sarebbe ora che lo dicesse la Schlein, dato che è la segretaria del partito democratico e dalla quale mi aspetto una parola di condanna verso chi mette le mani addosso ai poliziotti, ma da lei non arrivano quasi mai condanne se non a questo governo.
Lo stesso invito di Calenda lo ha fatto Marco Travaglio nel suo editoriale in cui introduce il “diritto alla cazzata. Chi solidarizza con Saviano e col prof, però, dovrebbe smettere di chiedere punizioni esemplari per le sparate di Vannacci&C. e dei negazionisti del clima, del Covid, del gender, della storia. E nessuno dovrebbe chiedere di vietare cortei e chiudere siti web e centri sociali di qualunque colore. Semmai sgomberare i palazzi che occupano illegalmente. Tutti, però”.
Sì, anche se non lo esalterei così tanto il diritto alla cazzata, perché ce ne stanno tanti di stupidi in giro. Ho letto il suo editoriale ed è molto liberale come articolo. Io di Travaglio ti dico quello che mi diceva di lui Berlusconi.
Cioè?
L'editoriale di Marco Travaglio è il primo articolo che si legge la mattina.
C'era una forma di amore da parte di Silvio Berlusconi nei confronti di Travaglio?
Dire amore è un po’ difficile, ma c'era un rispetto profondo nei confronti di una persona che non era della sua stessa parte politica, ma che usa argomenti e non parolacce. È un uomo molto colto.
E la destra come lo vede?
Allo stesso modo. Quando lui scrive ti manda in sollucchero, perché è molto bravo. Alle volte è innegabile che ci siano delle tesi che ti fanno incazzare come una biscia, ma anche quelle tesi le scrive bene.
Questione Albania e migranti: c'è un pericolo per la democrazia viste le decisioni prese dalla magistratura?
Vedo un potere giudiziario che pretende di fare quello che compete al potere legislativo ed esecutivo, per cui sì ravvedo un pericolo per la democrazia. Quello che il governo dovrebbe fare è trovare dirigenti legislativi che scrivano ancora meglio le norme se queste offrono lo spunto eccepirle in continuazione. Bisogna farsi un po’ più furbi ecco.
Lilli Gruber ieri sera ha detto: “È evidente che le porte aperte a tutti non se le può più permettere nessuno”. Non è strano che lo dica dopo che la mattina stessa aveva subito un furto?
Boccaccia mia statte zitta.