Potrebbe avere la risonanza dei Twitter Files in America e dovrebbe avere la diffusione dei files di Wikileaks che hanno portato Julian Assange a diventare un eroe del giornalismo a livello internazionale. È un’operazione unica di tale portata che conferma altre tendenze e inchieste condotte precedentemente. Si tratta dei “Wpath Files”, pubblicati il 4 marzo, la serie di documenti analizzati dall’organizzazione americana no-profit Environmental Progress trapelati da una delle più importanti organizzazioni internazionali nel campo della medicina e della saluta di persone transgender, impegnata da anni nella difesa del “protocollo di affermazioni di genere” (gender-affirming care; Gac), ovvero la pratica terapeutica che prevede l’uso della chirurgia, di ormoni e, come spiegato dagli autori dell’inchiesta, anche della soppressione della pubertà nel caso degli adolescenti. La notizia è stata già rilanciata da alcuni giornalisti e intellettuali impegnati da anni nella battaglia contro la sempre più agevole possibilità di accedere a trattamenti invasivi e irreversibili sui bambini. Tra questi anche J. K. Rowling, la scrittrice di Harry Potter, uno degli obiettivi preferiti degli attivisti transfemministi che da tempo cercando di boicottarla, nonostante l’autrice inglese abbia fondato o contribuire a fondare numerosi centri contro la violenza sulle donne e si sia sempre espressa come sostenitrice della parità dei sessi (insomma, non una reazionaria).
Proprio la Rowling, condividendo un tweet di Michael Shellenberger, il fondatore e direttore dell’Environmental Progress, ha scritto: “I Wpath files ha mostrato al di là di ogni dubbio che interventi chirurgici e farmaci di non comprovato effetto benefico vengono somministrati a coloro che non possono dare il consenso informato. Se continui a fare il tifo per questo, sei complice”. I critici dell’inchiesta hanno cercato di minimizzare la portata dei documenti interni raccolti, chat o video poi trascritti da Mia Hunghes, la ricercatrice dell’Environmental Progress che si è occupata di discutere i file e curarne l’edizione liberamente consultabile nel loro sito. Si tratta di trascrizioni e prove commentate in modo puntuale e specifico, un report di quasi duecentocinquanta pagine liquidato come “morbido” o normale: “Nulla di scandaloso, dicono i sostenitori dell’organizzazione”, scrive Shellenberger. “Sono solo medici e terapisti impegnati in conversazioni professionali su come fornire la migliore assistenza disponibile. Ma chiunque si prenda la briga di leggere effettivamente i Wpath Files vedrà che non c’è nulla di professionale e tutto è scandaloso in essi”.
Il caso della GIDS
Il caso della Wpath non è il primo scandalo intorno alla medicina di transizione. Nel 2019 il The Sunday Times aveva pubblicato un’inchiesta sulla GIDS (Gender Identity Development Service), la più importante clinica per la transizione di genere per bambini che portò anche alla chiusura nel 2022 del centro della Tavistock and Portman NHS Foundation. Tutto partì dal report redatto nel 2018 dal dottor David Bell, il medico a capo dello staff della Tavistock. La denuncia di Bell portò a una azione disciplinare ai suoi danni nel 2020 e, nel frattempo, a un vero tentativo inquisitorio di censura nei suoi confronti. La Tavistock fece sparire tutti i libri in cui fosse presente un contributo di Bell dalla biblioteca della fondazione e gli incontri con i dieci medici scettici di cui Bell raccolse le testimonianze vennero fatti, a eccezione di uno, fuori dagli edifici della Tavistock per via delle intimidazioni subite. L’inchiesta interna di Bell ebbe una notevole risonanza e nelle interviste rilasciate al The Guardian, lo psichiatra e psicanalista inglese aveva criticato le modalità con cui si accettavano (troppo facilmente) i casi di transizione di minori e la mancanza di un vero e proprio consenso informato, problema – quest’ultimo – rilevato anche nel report sui Wpath Files.
Cos’è la Wpath
La Wpath, World Professional Association for Transngender Health, è un’organizzazione internazionale no-profit tra le più importanti, se non la più importante, al mondo. Si tratta di un gruppo in grado di condizionare le proposte governative di azione riguardanti la medicina di transizione e la possibilità di accedere a protoccoli terapeutici importanti. La Wpath pubblica inoltre lo “Strandards of Care”, le linee guida, descritte dalla stessa organizzazione come basate sull’evidenza scientifiche, in grado di influenzare l’opinione di alcune delle più imponenti istituzioni mediche e politiche che si occupano di medicina di genere, tra cui la American Academy of Pediatrics, l’American Pediatrics Association, l’Endocrine Society e il Royal College of Psychiatric. Come riportato dall’Environmental Progress, anche il Memorandum of Understanding on Conversation Teraphy del Regno Unito sarebbe stato influenzato dai contenuti “scientifici” della Wpath. La Wpath ha ospitato anche in più occasioni gli interventi e le conferenze dello staff della GIDS, la clinica del caso Bell, l’ultima delle quali nel 2022, l’anno della chiusura del centro e a distanza di quattro anni dal report sugli scandali denunciati da medici interni all’organizzazione.
Cos’è l’Environmental Progress
La Enrivornmental Progress (EP) è una delle organizzazioni no-profit dedite a tematiche sociali, dall’ambiente alle questioni di genere, più rigorose a livello internazionale. I loro studi e le loro analisi evidence-based toccano alcune delle questioni più importanti e interessanti per la politica di questi anni, dal cambiamento climatico alla libertà. L’organizzazione si definisce così: “Il nostro lavoro consiste nella ricerca all’avanguardia, indipendente e imparziale, nell’organizzazione e nella concessione di sovvenzioni per difendere e rafforzare i pilastri della civiltà”. Il fondatore è Michael Shellenberger, un giornalista americano cofondatore del Breakthrough Institute e ricercatore indipendente nel campo dell’energie del futuro e dell’emergenza climatica. Il suo libro più noto è L’apocalisse può attendere. Errori e falsi allarmi dell’ecologismo radicale (Marsilio 2021), un tour de force contro alcuni dei più pericolosi miti catastrofisti sul cambiamento climatico (senza negare il fenomeno, come alcuni dei suoi critici hanno sostenuto). A ottobre del 2023 ha anche firmato la Westmister Declaration, un documento che denunciava la crescente censura da parte di governi, media e organizzazioni non governative, firmato da alcuni dei più importanti intellettuali al mondo, anche di fazioni politiche diverse tra loro, come lo psicologo di Harvard Steven Pinker, Julian Assange, il filosofo Slavoj Žižek, il biologo Richard Dawkins e il premio Pulitzer Glenn Greenwald. Shelleneberger è stato anche coinvolto da Elon Musk nella selezione dei cosiddetti Twitter Files, una documentazione interna all’azienda prima del passaggio di proprietà in cui si dimostrava, tra le altre cose, la manomissione del flusso di informazioni a favore della campagna presidenziale di Joe Biden. Mia Hunges, la giornalista che ha curato i WPATH Files, è Mia Ashton, autrice anche per altre riviste e ricercatrice indipendente su temi legati a questioni di genere e infantili.
I Wpath Files
La documentazione raccolta dall’Einvironmental Progress è stata inviata proprio a Shellenberger a seguito della sua partecipazione alla pubblicazione dei Twitter Files da una fonte o varie fonti interne alla fondazione per la saluta di persone transgender. Si tratta di conversazioni interne ai forum della Wpath a cui si può partecipare con una quota associativa di duecentoventi dollari e che vedrebbe coinvolti molti consulenti della fondazione. Per motivi di privacy, la maggior parte delle prove documentarie delle discussioni non presentano il nome di chi ha scritto i commenti, tranne nei casi in cui i commenti siano stati pubblicati dallo staff (presidente, chirurghi, eccetera) della Wpath. Inoltre, l’Einvironmental Progress ha deciso di pubblicare il video con la trascrizione di una riunione interna alla fondazione. Come sottolineato nel report, l’obiettivo non è quello di mettere fuorilegge il trattamento medico per casi di disforia di genere e di altre condizioni che necessitino di un intervento serio, bensì di chiedere alle realtà governative di rifiutare le linee guida della Wpath, a partire dall’ultima edizione, la Soc8. Tuttavia, quanto mostrato deve essere considerato in modo onesto e serio, come sottolineato da molti intellettuali. Il filosofo Peter Boghossian, per esempio, ha scritto: “Dobbiamo avere un dialogo onesto sulle pene detentive per i chirurghi che hanno mutilato i genitali dei bambini o che hanno prescritto terapie ormonali transgender. Ciò include tutti coloro che li hanno abilitati, come gli amministratori ospedalieri”. Come sottolineato da Eliza Mondergreen su UnHerd: “Per decenni il campo della medicina di genere si è isolato da controlli e critiche. Il pubblico e i politici non avrebbero mai dovuto dare uno sguardo al funzionamento interno del settore. Avrebbero dovuto rimettersi agli ‘esperti’ e non guardare troppo da vicino ciò che veniva loro chiesto di sostenere”. Ma le cose stanno cambiando. Agli elogi dei Wpath Files si è unito anche Michael Shermer, noto per essere tra i più importanti debunker di autori antiscientifici al mondo, fondatore della rivista Skeptic: “In più di trent'anni di studio della pseudoscienza non ho mai incontrato nulla di così lontano dalla realtà. Nei file Wpath ecco una discussione sul disturbo dissociativo dell'identità (DID o personalità multiple) per il quale il consenso alla transizione deve essere ottenuto da ciascun ‘alter’. Il DID è una diagnosi fasulla. Non esistono personalità ‘alternative’.’Sybil’ e ‘3 Faces of Eve’ sono stati smascherati molto tempo fa. Questa è tutta una follia assoluta”.
I Wpath Files mostrano evidenze sconcertanti. I membri al forum (alcuni dei quali con un ruolo istituzionale nella fondazione) sarebbero “consapevoli che gli ormoni cross-sex hanno effetti collaterali debilitanti e potenzialmente mortali”. Non solo, “sanno che i bloccanti della pubertà sono sperimentali e hanno effetti avversi” la cui rilevanza verrebbe sistematicamente sottodimensionata. “I giovani pazienti – si dice nel report – non capiscono gli effetti collaterali degli interventi di modifica dei tratti sessuali e, quindi non possono dare un vero consenso consapevole”. La mancanza di un consenso consapevole non è solo un problema per il paziente o per i parenti del paziente, ma anche per chiunque abbia a cuore la deontologia medica. I membri del Wpath, infatti, sarebbero “consapevoli che gli adolescenti non sono capaci di dare il loro consenso alla perdita iatrogena della fertilità” e avrebbero “respinto le storie di rimorso di molti giovani pazienti” nonostante la piena consapevolezza del “significativo pentimento” di molti di loro. Inoltre, si dice nella sintesi del report, la Wpath avrebbe mostrato di non avere rispetto per il Giuramento di Ippocrate, il “contratto sociale” alla base della pratica bene che stabilisce i principi di azione al fine di preservare la vita e il benessere della persona.
A queste accuse, infatti, si aggiungerebbero quella di “sperimentazione con ormoni e pratiche chirurgiche sui pazienti” e forse la più esemplificativa di tutto il caso, quella secondo cui “i pazienti con gravi malattie mentali [quindi incapaci di dare un consenso consapevole e informato, ndr] vengono accettati come capaci di acconsentire a interventi medici invasivi e alternanti le condizioni di vita, senza alcun tentativo di affrontare prima il loro disagio mentale”. Come si fosse una spinta a intervenire radicalmente superiore alla cautela metodologica che dovrebbe essere adottata in casi del genere. Elemento, questo, riportato anche nel caso dei bambini di otto anni sottoposti a pratiche invasive per la transizione di genere nella clinica GIDS. Uno dei principali autori del capitolo sulle malattie mentali del Soc8, il dottor Dan Karasic, si sarebbe detto poco allarmato dalla necessità di usare le giuste precauzioni nella scelta di adottare interventi irreversibili su persone affette da alcune condizioni psichiatriche particolari come casi di forte depressione o casi in cui siano presenti tratti schizoidi: “La semplice presenza di una malattia psichiatrica non dovrebbe bloccare la possibilità di iniziare gli ormoni se la persona ha una disforia di genere persistente, se è in grado di dare il proprio consenso e se i benefici dell'inizio degli ormoni superano i rischi... Allora perché questa lotta interna sulla 'cosa giusta da fare'?”
Queste parole seguono altre affermazioni curiose dello stesso scienziato. L’anno scorso, Karasic era finito sotto accusa per aver avallato l’uso di bloccanti per la pubertà su un ragazzo gravemente autistico e non verbale. Karasic aveva negato di averlo fatto, ma la sua opinione in proposito sembra incline, stando a un audio non verificato in cui è possibile sentire – pare – la sua voce, ad accettare pratiche del genere, dal momento che ragazzi con condizioni del genere potrebbero esprimere la loro necessità di cambiare sesso “disegnando il loro genere preferito”. Anche il sentire comune costituisce l’humus di un progetto di grande respiro. A proposito dei casi di “detransizione” (tentativi di tornare al sesso di nascita) la presidente della WPATH Marci Bowers ha scritto: “Il riconoscimento dell'esistenza di una de-transizione, anche se di lieve entità, è considerato off limits per molti nella nostra comunità”. In altre parole la tensione verso l’interventismo, senza guardarsi indietro e rifiutando – come sostenuto pubblicamente anche da Karasic – qualsiasi responsabilità, da riversare piuttosto sul paziente.
Quali scenari?
I Wpath Files sono solo l’ennesimo tentativo di smascherare una attività redditizia in cui elementi scientifici e interessi politici ed economici vengono mescolati senza alcun criterio determinante. Il bias principale evidenziato è la tendenza degli esperti a optare per l’intervento, rinunciando così a qualsiasi cautela metodologica necessaria in casi tanto delicati. Le notizie raccolte sull’iter terapeutico di bambini, spesso al di sotto dei dieci anni, dovrebbe allarmare chiunque in una società progredita su tematiche morali, che da tempo rifiuta, per esempio, la mutilazione genitale. Purtroppo l’entusiasmo per il cambiamento rischia di distogliere l’attenzione da un viaggio, quello della scienza, che non sempre segue le nostre aspettative e che, se messo da parte, rischia di fare un torto a chi presenta un’effettiva necessità comprovata di affrontare una terapia tanto invasiva e spesso irreversibile.