Ma Giorgia Meloni ha vinto o, pur avendo vinto, ha perso le elezioni europee? E a che punto è la questione con la Von der Leyen, uscente ma apparentemente rientrante alla guida della Commissione Ue nonostante ci siano state indicazioni ben diverse da parte degli elettori rispetto alla tornata precedente? È la stessa Meloni a dire che “non mi pare sia emersa, finora, la volontà di tener conto di ciò che i cittadini hanno detto nelle urne. La logica del consenso viene scavalcata da quella dei caminetti, dove una parte decide per tutti. Oggi si sceglie di aprire uno scenario completamente nuovo, e la logica del consenso, su cui si sono sempre basate gran parte delle decisioni europee, viene scavalcata dalla logica dei caminetti nei quali alcuni pretendono di decidere per tutti, sia per quelli che sono della parte politica avversa, sia per quelli di Nazioni considerate troppo piccole per essere degne di sedersi ai tavoli che contano”. Per la Meloni però è finito solo il primo tempo. A finire in un vicolo cieco, infatti, non è Giorgia Meloni come scrivono i giornali, ma l’Europa. Una Europa chiusa in sé stessa, che evita qualsiasi cambiamento. La Meloni ha lottato, forse ha commesso qualche ingenuità, ma alla fine ha preso la decisione giusta: l’astensione su Ursula Von der Leyen. Come potete vedere, l’astensione a volte è la scelta giusta, perché lei in fondo cosa ha fatto al consiglio europeo? Si è astenuta. Una ulteriore riprova del fatto che votare non sempre abbia senso. A volte è meglio astenersi. Il 18 luglio il parlamento europeo voterà a scrutinio segreto, ma senza i voti di Giorgia, la Von der Leyen non passa. Fate il paragone con i conti dei franchi tiratori della volta precedente e vedrete che è così. Alla fine, se la Meloni non cade nell’errore commesso in precedenza dal M5S, potrebbe addirittura sorprendere tutti e risultare la vera vincitrice di questa partita. I giochi non sono ancora fatti. Una bocciatura da parte del parlamento nei confronti di Ursula Von der Leyen incoronerebbe Meloni quale vera leader europea, altro che vicolo cieco. Il risultato attuale della Von der Leyen al consiglio europeo che non è detto, quindi, che venga confermato dal Parlamento europeo.
Intanto, in America assistiamo a questo show, ma è tutto studiato affinché Biden si faccia da parte, perché con Biden le elezioni non hanno senso. Credo sia emerso con evidenza che al momento gli Stati Uniti d’America siano guidati da un uomo che, per dirla in brevemente, non c’è con la testa. Al momento, poiché si tratta di uno Stato che ancora decide le sorti dell’umanità, c’è solo da sperare che qualcun altro, se possibile quanto meno sano di mente, decida al posto suo. Lo so, non è democratico, ma la democrazia è un prodotto del secolo scorso, il cui stato attuale è, più o meno, quello di Biden. Se i dem non cambiano candidato, non c’è partita e direi che non c’è neppure bisogno del voto. A meno che non vogliamo pensare che la maggioranza degli americani sia fuori di testa. Si potrebbe allora attribuire la vittoria a tavolino direttamente a Trump. Come si fa nel calcio. Ulteriore riprova del fatto che il voto è sempre meno indispensabile e sempre meno significativo.