Se la destra i complotti se li fa da soli (Cerasa), anche Stellantis non scherza. Salvo per il Pd, secondo cui la colpa sarebbe del governo Meloni (parola di Chiara Gribaudo, vicepresidente del morente Partito democratico; che chiede all’esecutivo di riferire in parlamento di questa ennesima incomprensibile mossa del colosso dell’automotive). Mentre in Usa arrivano 406 milioni per l’elettrico in tre stabilimenti, in Italia Stellantis punta sui saldi di fine stagione. No, non quella estiva, ma quella dello stabilimento Mirafiori, la cui produttività è calata dell’83% rispetto al 2023. Agli operai che rischiano la cassa integrazione o il trasferimento in Polonia arriva una strana e-mail. “Caro/a collega, siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici”. La più economica è la Grecale (84 mila euro), poi c’è la Granturismo e infine, la più costosa, la GranCabrio, da 235mila euro, cioè centotrenta stipendi netti di un operaio ben piazzato a Mirafiori, dove questo modello viene prodotto tra l’altro. Una mail che ha lasciato tutti sconcertati, sindacati politica e persino l’amministrazione Stellantis, che se la prende con i giornali. “Non è utile all'Azienda e men che meno alle sue persone la diffusione di notizie di cui viene data una rappresentazione falsa e strumentale. Riteniamo utile invece che tutte le parti lavorino con spirito costruttivo, condizione imprescindibile per affrontare i reali problemi che il settore automotive sta vivendo in questo momento”.
La mail, interna, doveva restare nelle caselle postali dei dipendenti, un piccolo segreto tra datori e i “cari sottoposti” di fantozziana memoria. Qualcuno, vicino all’azienda è chiaro, si sarebbe invece improvvisato gola profonda di un leak che sa di beffa, dopo il danno, per chi oggi rischia un posto di lavoro ma ricevere degli sconti per delle auto extralusso. L’azienda spiega la sua buonafede così: “Sono stati gli stessi dipendenti Maserati a chiedere in più occasioni, anche in gruppi di lavoro, sconti speciali per amici o parenti che si erano rivolti a loro per una vettura. L'iniziativa è stata poi estesa all'interno del Gruppo. Già oggi Maserati offre ai propri dipendenti la possibilità di utilizzare le auto del Tridente in occasioni speciali, come i matrimoni, e sta sviluppando un programma per estendere la possibilità di avere vetture Maserati in prova anche in altre occasioni”. È una manovra inclusiva a favor di povero, insomma. Non sta bene, abbiamo già detto, al Pd, che reputa inaccettabile questa storia e chiede a Giorgia Meloni di chiarire le cose in sede parlamentare: “Il governo deve riferire in parlamento su Stellantis, e più in generale sulla strategia di politica industriale dell’auto motive” dice Gribaudo. Tra scarichi di responsabilità, incomprensioni e fraintendimenti, gli unici a non venir mai nominati sono i soliti noti: gli Elkann. Perché?