Dopo svariati anni di collaborazione di rispetto reciproco con il Codacons mi trovo tristemente a dissociarmi da questa entità. Ci tengo a precisare che a me non è stato raccontato nulla di questa collaborazione con il signor Fedez, ma l’ho letta sui giornali. Come del resto l’abbiamo letta tutti. Dopo questa notizia ci tengo a rendere chiare alcune mie osservazioni: associare la parola beneficenza a Fedez e Chiara Ferragni in qualche modo oggi suona vuoto e superficiale, un progetto di marketing più che una verità. Non sono contro la beneficenza, neanche fatta da Fedez, perché quando ci sono persone che hanno bisogno e c’è qualcuno che può fornire il suo aiuto è sempre una cosa meravigliosa. È ciò che c’è dietro che non mi piace, specialmente quando un’azione sembra più un movimento per ripulirsi l’immagine che un vero impegno sociale. Non voglio far parte di questo gioco di immagini, dove si accosta beneficenza a personaggi con poca credibilità, anche agli occhi degli stessi consumatori. Non posso più accostare la mia persona a un’associazione che gioca in questo modo con i suoi valori, che prima scatena guerre e poi fa pace per farsi visibilità con l’ennesima beneficenza messa in piedi da chi, fino al momento prima, era il nemico giurato dei consumatori.
Penso che se il signor Fedez voglia fare della beneficenza la dovrebbe fare senza più mettere in mezzo i media, la stampa, i video sui social e il Codacons. La facesse e basta, ma senza show e senza andare in giro a fare campagne promozionali. Vengono al sud a ripulirsi l’immagine con battaglie ambientali, quando sono i primi che di solito lo frequentano solo per le masserie di lusso in cui vanno con i jet privati. Detto questo, tolgo il mio segui al Codacons, cancello tutte le mie collaborazioni e mi dissocio completamente dalla nostra partnership. Non puoi fare battaglie ambientaliste con chi, da sempre, non sostiene l’ambiente. Questa, a mio parere, è una farsa.