Monte dei Paschi attacca Mediobanca. La più antica banca italiana, legata allo Stato, ha lanciato un’offerta pubblica di scambio (ossia una scalata) che punta a cambiare gli equilibri della finanza nazionale. Lo slogan pubblicitario scelto da Mps è tutto un programma: “Diamo vita a una nuova forma di banca. Insieme”. L'immagine? Una farfalla che si alza in volto da un uovo (di uccello?) Rinascita? Evoluzione? O, come molti osservatori ironizzano, una metafora un po’ troppo fragile per un’operazione che può stravolgere la finanza italiana? Tra questi, anche Ferruccio de Bortoli, che sul Corriere della Sera ha commentato con sarcasmo. Ma la domanda potrebbe semplicemente essere: chi ha mai visto nascere una farfalla da un uovo di uccello? Dalla finanza creativa alla biologia rivoluzionata?

Dal lato opposto, Mediobanca risponde con un contro-messaggio che lascia spazio a perplessità: “Nessun razionale. Nessun valore. Non aderire all'Offerta MPS!”. Ma cosa significa, esattamente? L’espressione è un ibrido tra gergo finanziario e inglesismo da slide aziendale. Non è italiano, e neppure inglese corretto. In gergo, significa o potrebbe significare che l’operazione “non ha senso economico”, ma per il pubblico generale resta incomprensibile, suona quasi come una battuta malriuscita. Più che una difesa, sembra una nota stonata in una partita in cui comunicare bene è già metà dello scontro. L’uso crescente di pubblicità narrative o di attacco nella finanza non è nuovo. Nelle ultime settimane Banco Bpm ha schierato paginate di giornali e siti contro la scalata di UniCredit: un pericolo per ora scampato, ma non necessariamente grazie alle pubblicità...

Ma dietro le farfalle, i claim e gli slogan, resta il nocciolo politico e finanziario della questione. Mps, rilanciata grazie al lavoro dell’ad Luigi Lovaglio e con 6 miliardi di euro di denaro pubblico ancora in pancia, punta a scalare Mediobanca in un’operazione che molti analisti considerano una mossa indiretta di alcuni grandi soci privati, con il benestare del governo Meloni, azionista di maggioranza della banca senese. Sullo sfondo, naturalmente, il controllo di Generali, l’altro snodo chiave di questo risiko. L’operazione è partita il 14 luglio, giorno simbolico della presa della Bastiglia, e si chiuderà l’8 settembre, data ancora più carica di allusioni storiche. Un calendario che sembra scelto apposta per riscrivere i codici simbolici della finanza italiana. Intanto, tra azionisti che escono per evitare schieramenti e fondazioni che entrano per non lasciare scoperto il fronte governativo, la partita resta apertissima. Ma una cosa è certa: questa ops verrà ricordata anche per qualche pubblicità di troppo (o non troppo riuscita).

