Sono tutti eroi col culo dei Palestinesi a Gaza, compresa l’ala estremista di Israele e di Hamas. Ma oggi vogliamo parlare degli “eroi” che strafracassano i cabbasisi con: “E allora Gaza?”. Ma che minchia c’entra. Per questi sdraiati sul divano della loro cellulite, del loro grasso che gli ingolfa il cervello, tra una scorreggia e una zucchina in pastella, al momento non si potrebbe fare NIENTE se non ci si mette in mezzo Gaza. Che Allah e Yahweh maledicano Hamas e Netanyahu, ma di questi che ammorbano la vita, dal sicuro dei loro viaggetti in posti esotici e dalle loro scopatine con i toy boys deficienti, non ne possiamo davvero più. Adesso se la prendono anche con Lorenzo “Jovanotti” Cherubini, reo – a loro giudizio di questa gran coppolazza di minchia – di non avere parlato abbastanza di Gaza durante il Jova Bike Party. Ma la finite di rompere i coglio*i a chiunque, compreso Jovanotti? (Scusa, Jova, se ti mettiamo in mezzo. Ma siamo costretti a farlo, per parlare di queste e questi scassaminchia supremi). Vogliamo dire: Jova ha forse detto le parole definitive su quanto sta succedendo a Gaza: “Non ho niente di intelligente da dire, quindi prego, spero e mi auguro che questa follia ci insegni qualcosa […] Come si può far accadere quello che sta succedendo? Dico per entrambe le parti, io non sono tifoso, tifo solo per la pace e la tregua”. Eppure gli rompono i coglio*i ugualmente. È in atto la sostituzione di “E allora la fame nel mondo?” (come se fossero aspiranti Miss Italia anche se sono grassi e pelati) con “E allora Gaza?” da parte di gentaglia che non smuoverebbe manco un quarto delle sue chiappone grasse per fare qualcosa davvero.

Noi di MOW abbiamo una proposta: tutti questi “eroi” che fanno gli splendidi senza muovere un clitoride o una minchia per i morti (di fame) a Gaza, perché non vanno lì, a mettersi in fila per la distribuzione del cibo e se si prendono un missile in culo noi li ricorderemo come martiri? MOW è disposto a mandare Matteo Cassol e Giulia Sorrentino e Riccardo Canaletti nella striscia di Gaza. Gli altri si organizzino. Facciamo una bella “improvvisata” di commentatori, vip, giudici di “Ballando”, influencer, anonimi commentatori sui social e vedrete che se vi smembrano con una bomba la cosa farà notizia. Ma no rompere i coglioni quando voi vi fate gli stracazzi vostri e con due parole scritte volete sembrare impegnati e sensibili. Ma vaffanculo. Io non sono né famoso né vip (sono un illuminato e noi agiamo nell’ombra), ma stavo facendo la spesa alla Lidl per la colonia di gatti (50) e per i cani (8) quando una signora orripilante in prendisole, imitazione di Pescura (bianche) e cipollotto sul mignolino ha detto al marito (bermuda, Nike e canottiera Adidas): “Questi comprano da mangiare agli animali e a Gaza muoiono di fame”. È da tempo che non salto alla giugulare di qualcuno, oramai se picchi qualcuno con una busta di croccantini per cani da dieci chili ti denunciano (che tempi, signora mia), ma la tentazione mi è venuta. Questi si fanno i gran cazzissimi loro e poi smarronano gli altri. La verità è che su Gaza non sta avvenendo una sensibilizzazione mondiale, ma semplicemente il provincialissimo “sparlare” delle beghine e delle comari di paesazzo, di quelli che si fanno i cazzi degli altri perché oramai grasse, vecchie, e con le cipolle nei piedi, non possono fare altro che farsi belle parlando male degli altri (è una metafora, vale anche per i maschi). Allora, tutti quelli che hanno detto “E allora Gaza?”, ci volete andare nella “striscia” a fare da scudi umani? Altrimenti muti, caz*o, vi dovete stare muti. Smettetela di farvi belli sui bambini morti di fame (lo ripeto, vale anche per le estremiste di Israele e di Hamas). Che Dio vi maledica. Stron*i.
