E’ forte Jova. Lo diciamo a nome di tutti coloro che in qualche modo hanno subito operazioni, innesti, placche, titanio. Il nostro ha iniziato un viaggio in bici, la stessa dalla quale è caduto procurandosi gli oramai celeberrimi problemi alla gamba: “È come a cavallo, bisogna subito rimontare in sella dopo una caduta” (il che è assolutamente vero). “E’ un esorcismo”. Vero. Da Cortona ai laghi di Fusine (770 chilometri a pedali), dove il 26 luglio Jova suonerà, con la band di @palajovaoffical, per il suo unico live di quest’estate, al @nobordersmusicfestival, con la J Street Band. A questo @bikeconcert si potrà arrivare solo in bici, per 5000 posti riservati esclusivamente ai ciclisti (andato sold out in pochi minuti). Anni e anni fa, per un festival estivo catanese, Franco Battiato e Manlio Sgalambro invitarono Lorenzo Cherubini e, nomen omen, lo presentarono come un vero angelo, come un cherubino appunto. Come chi è sfiorato dalla Grazia Divina. Come chi è capace di non dimenticare ma al contempo di perdonare (capacità di cui avremmo grande bisogno, nella nostra epoca, capace invece di dimenticare e di non perdonare: Gaza Docet). E come tutti coloro toccati dalla Grazia sentono l’esigenza di condividerla, come se essa (o ella) traboccasse.
Così, questo “viaggio per l’Italia” di Jovanotti, non è solo esempio di resistenza e amore (preferisco usare questi termini a quello, abusato, di “resilienza”), ma anche l’occasione per spargere buon umore, contemplazione e vera cultura. Abituati (e disgustati) dalla cultura che si avviluppa su se stessa promuovendo nient’altro che la vanità di autori che si parlano addosso, il “Viaggio di Jova per l’Italia” è vera cultura. Noi di MOW immaginiamo un programma televisivo, con Lorenzo ed Edoardo (Camurri): ma vi immaginate il Giro d’Italia commentato da questi due? Sarebbe una meraviglia (vendibile anche all’estero). Ma accetterebbe mai questa Rai un programma condotto da questi due fuoriclasse quando Jovanotti, passando per Predappio, dice, testualmente: “Città celebre per avere dato i natali a… Giorgio Canali, il chitarrista dei Csi. Predappio famosa anche per un altro personaggio storico, che vive a Predappio… il grande Cino Ricci, lo skipper di Azzurra”.
Sarebbe uno spasso: Jovanotti e Camurri a Predappio a perculare la qualunque. E poi il reel da Ravenna, con la visita alla tomba di Dante, dove ogni anno i cittadini leggono passaggi tratti dalla Divina Commedia tra installazioni dedicate al Sommo. Jova si chiede: “Ma Dante che tipo era? Cioè: andandoci a cena, come sarebbe stato”. Rispondiamo noi: uno spasso! Scrisse infatti la “Commedia”, “divina” l’abbiamo aggiunta noi dandole purtroppo una sacralità che l’ha disinnescata della sua portata satirica. E poi cittadini, paesani, fan, ciclisti professionisti, musicisti, persino la “cheffa” (oramai famosissima per le uova alla jova), bagni nell’adriatico, visite a Castrocaro ma anche ai mosaici bizantini. Con quella leggera zoppìa (la conosciamo, altroché se la conosciamo) di chi ha vissuto la vita ma è ancora lì, a pedalare, a entusiasmarsi: “i baretti ci piacciono”. Questi reel, sul suo profilo Instagram, sono una delle migliori trasmissioni televisive degli ultimi decenni. Ci piacerebbe ne scrivesse Aldo Grasso: idealmente, gli passiamo la pedalata.
