Chiara Ferragni è ormai lontana dai suoi lustri del passato, vale a dire dall’epoca pre “Pandoro gate”, quando alle aziende bastava solamente nominare il suo nome per registrare un aumento di incassi alle stelle, e quando il suo matrimonio con Fedez andava a gonfie vele. Adesso, però, tutto è cambiato. La rottura tra i due coniugi è definitiva, non c’è più traccia di Paloma (il loro cagnolino) nelle storie Instagram, e i due figli non vengono più mostrati in volto sui social. E addirittura si parla di presunte diffide da una parte all’altra. Intanto, quasi a voler addolcire il sapore amaro della rottura, il rapper ha acquistato una nuova Ferrari di pacca, con tanto di polemica, mentre per l’influencer gli affari continuano a non andare. Sponsorizzazioni perse, e un’immagine che sembra ormai sul viale del tramonto. A quanto pare la Ferragni non piace più come prima, ma soprattutto non vende più come prima. E adesso è arrivato l’ennesimo colpo per l’imprenditrice digitale, non riconfermata nel consiglio di amministrazione (Cda) del gruppo italiano d’abbigliamento Tod’s. Ma questo perché?
A essere sinceri, la “blonde salad” non è stata l’unica ad aver abbandonato il board dell’azienda marchigiana (Di.Vi. Finanziaria) guidata da Diego Della Valle, il quale detiene il 50,291% del capitale di Tod’s. Insieme alla Ferragni, infatti, salutano anche Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente di Ferrari e Fiat, e Luigi Abete, ex presidente di Bnl. Chiara era stata nominata membro del Cda del gruppo nel 2021, “ai tempi - rivela il Corriere della Sera -, sull’azienda ricadde quello che venne chiamato «effetto Ferragni»: in un giorno la capitalizzazione era salita da 945 milioni di euro a quasi 1.040 milioni e le azioni avevano chiuso le contrattazioni dopo l’annuncio in progresso del 14% a 32,74 euro”. Negli ultimi tre anni, però, sono cambiate molte cose. Eppure, questo addio potrebbe non essere legato agli ultimi scandali che ruotano intorno al nome della Ferragni; o perlomeno non solo a loro. Infatti, riporta ancora il quotidiano diretto da Luciano Fontana, “in soli due anni l’influencer ha raggiunto il record di assenze: secondo i dati dell’azienda guidata da Diego Della Valle, nei primi due anni da quando è in carica, ha partecipato solo a tre riunioni del Cda su 17 totali. Un tasso di assenteismo dell’82,4%”.