image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Ok, ma che c**o è Alfredo, la nuova testata food di Rolling Stone?

  • di Alessio Mannino Alessio Mannino

23 febbraio 2023

Ok, ma che c**o è Alfredo, la nuova testata food di Rolling Stone?
Il 19 dicembre l’edizione italiana di Rolling Stone ha lanciato la sua testata online dedicata al cibo. Il nome è tutto un programma: Alfredo, come il condimento di pasta inventato a Roma più di un secolo fa. In un panorama mediatico saturo di offerta sul food, l’idea è di parlarne come si trattasse di musica: come un fenomeno pop, di costume. E con un occhio speciale alle tendenze internazionali. Ma anche alle osterie e ai baracchini nostrani

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Alfredo? E chi è Alfredo? Domanda sbagliata. Cos’è Alfredo, semmai. È la pasta al burro e parmigiano inventata a Roma, romana, romanissima, romana de Roma, che qualche incolto - tocca sentire anche questa - pensa sia americana (sic, googlare per credere, mortacci loro). Ma dal 19 dicembre scorso è anche il nome di una nuova sezione del sito di Rolling Stone Italia. Un’altra offerta al dio della cucina mediatica, imbandita in tutte le salse e in tutti i retrosapori in ogni pertugio dell’intrattenimento giornaliero? No, tutt’altro. “È proprio perché il cibo fa ormai parte della cultura pop che nessuno riesce a concretizzarne la resa editoriale come un fenomeno pop”, puntualizza Marianna Tognini, la responsabile del progetto tutto italiano. Dimenticatevi le ricette, scordatevi le recensioni di ristoranti, fate pausa dalle spiegazioni su rava e fava del piatto vattelapesca che tanto non mangerete mai: su queste pagine online trovate articoli su artisti, trend, serie televisive, fatti curiosi, con dentro il food. Che è una cosa diversa.

Alfredo cover Diego Rossi
L'ultima digital cover di Alfredo

Per l’esattezza, si chiama ibridazione. Ovvero mischiare i generi tenendo come comun denominatore, o meglio come fil rouge, l’atto più elementare ma, oggigiorno, anche il più sofisticato che esista: mangiare. Del resto se si vuole realizzare una testata sul food non si possono battere strade già battute, quelle tradizionali. Perciò Rolling Stone ha deciso di parlarne con gli occhi di Rolling Stone. Ad esempio, per dirne una, approfondendo l’abitudine consolidatasi di recente di cenare presto. Da sempre considerato un residuo da ante-boomer, da nonni con orari da caserma, adesso la cena entro una certa è diventata the new black, una tendenza segnalata già dal New York Times e adottata prontamente dalla ristorazione, che s adegua alle nuove consuetudini popolari. Cose banali? I costumi che cambiano non lo sono mai. E poi dipende da come si trattano gli argomenti: “Il taglio, per capirci, è quello di trattarli come se si scrivessimo di un album di musica”, ci dice la Tognini.

Masterchef 12
Un'immagine da Masterchef 12

E quindi sotto con le pagelle, ma anche con le interviste, ideali per realizzare delle digital cover, storie di copertina sullo stile di Rolling Stone. Con chef, certo, ma non solo: produttori, sommelier e personaggi gravitanti nel mondo della buona forchetta, visti e raccontati come fossero delle rockstar. Cioè con shooting ad hoc e concept conseguenti, e testi in cui la pappatoria è l’elemento di partenza e al più di conclusione, non esaurisce il tutto. In altre parole, non interessa qui il modo di fermentazione del vino nella zona tal dei tali. Si preferisce prender spunto, poniamo, dal Lambrusco regalato da Berlusconi a Putin per aprire una finestra sul boom della varietà italiana più venduta nell’orbe terracqueo. Con uno sguardo privilegiato, come si intuisce, a tutto ciò che si muove all’estero. Tanto che Alfredo ha una doppia anima, anzi, una doppia lingua: italiano e inglese. Sia nel sito che su Instagram che in una landing page separata (alfredomag.com), ogni settimana viene tradotto un articolo nella dichiarata ambizione di trasformarsi in un magazine internazionale. Per la serie: azzerare i confini in tutti i sensi.

20230223 131147458 6628
Silvio Berlusconi in una foto d'archivio con Vladimir Putin mentre sorseggiano del Lambrusco

Certo è che comunque resta arduo proporsi in un panorama così saturo d’offerta, con questa crapula rabelaisiana di riviste, trasmissioni e canali traboccanti di vivande. La differenza operativa, per dir così, in Alfredo la fanno la cassa di risonanza e il parco di personalità dell’orbita rollingstoniana, ovvero musicisti, attori, registi, content creator. Il target è il medesimo della testata-madre, quel che si cerca di ottenere è ritagliarsi una nicchia rivolta non soltanto agli appassionati di cibo. Tanto che, tra le firme della sezione, due soli sono giornalisti specializzati, gli altri sono giornalisti di costume. Anche se, alla fine della fiera e come per tutto, la differenza vera “la fanno le idee” (sempre la Tognini). Linea editoriale, tone of voice, taglio e mood di Rolling Stone, ma applicati a tutto quel che c’è da captare con il filtro food.

Alfredo cover Perdomo
La cover di Alfredo sullo chef Matias Perdomo

Ma ci sarà anche un po’ di pepe, un po’ di sana critica, per esempio ai cuochi-celebrities di cui “non se ne può più” (cit. Aldo Grasso)? Certamente, ma con ironia. Per esempio, nella prima cover dedicata allo chef Matias Perdomo l’autrice, Guia Soncini, ha colto l’occasione per confezionare un ritratto un po’ straniante, in cui la sua cucina gourmet emerge, in senso stretto, solo parzialmente, indugiando piuttosto su aspetti simpaticamente censurabili, come il fatto che decida lui cosa deve mangiare il cliente. Niente marchette, dunque. Ma neanche la fissa per i nomi altisonanti o le mode fighette: in preparazione c’è una rubrica sulle migliori/peggiori osterie fuori porta dove rifugiarsi, o non rifugiarsi, per il pranzo domenicale, per dire. O un’altra sui baracchini con i panini tradizionali, con la milza o il lampredotto, o… Ad Alfredo, insomma, piace di tutto un po’. A proposito: ma perché proprio Alfredo? Perché la pasta semplice e buonissima ideata da Alfredo Di Lelio nel 1907 è il comfort food per eccellenza, simbolo mondiale di italianità e naturalmente perfetto per mescolare locale e globale. Su Alfredo c’è pure un’intervista all’unico uomo vivente che ha lavorato con l’Alfredo originale, il nipote Maurizio Berni. Leggetivilla.

More

Briatore scansete: la pizza più cara (e di molto) la fa un altro. Ecco chi

di Sara Marino Sara Marino

Crazy prezzi

Briatore scansete: la pizza più cara (e di molto) la fa un altro. Ecco chi

Giorgione, l’oste che aborre la cucina-spettacolo: “Io non faccio marchette, mentre gli chef in tv…”

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Olio come se piovesse

Giorgione, l’oste che aborre la cucina-spettacolo: “Io non faccio marchette, mentre gli chef in tv…”

Chef Tomei “corregge” Borghese: “Giovani che non vogliono lavorare? No, colpa del sistema. Fare l’imprenditore è un suicidio e servono regole: stop agli appassionati di cucina che aprono ristoranti”

di Redazione MOW Redazione MOW

Cucine (e cuochi) ribollenti

Chef Tomei “corregge” Borghese: “Giovani che non vogliono lavorare? No, colpa del sistema. Fare l’imprenditore è un suicidio e servono regole: stop agli appassionati di cucina che aprono ristoranti”

Tag

  • Rolling Stone
  • Media

Top Stories

  • Francesco Magnani sbrocca, a chi non succede? Ma l'incidente, le "Brigate Rosse" e il video shock sono meno ipocriti del giornalismo che nasconde le notizie. E l'unico normale è il "volto noto" di La7...

    di Ottavio Cappellani

    Francesco Magnani sbrocca, a chi non succede? Ma l'incidente, le "Brigate Rosse" e il video shock sono meno ipocriti del giornalismo che nasconde le notizie. E l'unico normale è il "volto noto" di La7...
  • Video shock! Chi è il "volto tv" che inneggia alle Brigate Rosse dopo un incidente? Welcome to Favelas diffonde le immagini e gli utenti riconoscono un presentatore. Chissà l'Aria che tira a La7...

    di Ottavio Cappellani

    Video shock! Chi è il "volto tv" che inneggia alle Brigate Rosse dopo un incidente? Welcome to Favelas diffonde le immagini e gli utenti riconoscono un presentatore. Chissà l'Aria che tira a La7...
  • Siamo stati ai funerali di Emilio Fede a Milano, tra politici, vip e poco (troppo poco) trash per il re dei giornalisti mondani: e dove sono tutti i Berlusconi?

    di Gianmarco Serino

    Siamo stati ai funerali di Emilio Fede a Milano, tra politici, vip e poco (troppo poco) trash per il re dei giornalisti mondani: e dove sono tutti i Berlusconi?
  • Enzo Iacchetti e l’ipocrisia degli attori, conduttori e vips. Ora che c’è da protestare davvero dove siete? O in realtà siete solo degli influencer?

    di Moreno Pisto

    Enzo Iacchetti e l’ipocrisia degli attori, conduttori e vips. Ora che c’è da protestare davvero dove siete? O in realtà siete solo degli influencer?
  • Esclusiva MOW: Beatrice Venezi è il nuovo direttore stabile del teatro la Fenice di Venezia? E le orchestre insorgono! Tutto quello che sappiamo

    di Gianmarco Serino

    Esclusiva MOW: Beatrice Venezi è il nuovo direttore stabile del teatro la Fenice di Venezia? E le orchestre insorgono! Tutto quello che sappiamo
  • Rai, politica e ultras, ma che c'entra Pino Insegno con Piscitelli "Diabolik"? Nelle chat il favore del conduttore di Reazione a catena che scatenò la shitstorm all'attrice Andreozzi

    di Irene Natali

    Rai, politica e ultras, ma che c'entra Pino Insegno con Piscitelli "Diabolik"? Nelle chat il favore del conduttore di Reazione a catena che scatenò la shitstorm all'attrice Andreozzi

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Elisabetta Canalis ci dimostra che i principi azzurri non esistono. Quando una serie Disney?

di Micol Ronchi

Elisabetta Canalis ci dimostra che i principi azzurri non esistono. Quando una serie Disney?
Next Next

Elisabetta Canalis ci dimostra che i principi azzurri non esistono....

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy