Nel labirinto intricato della cronaca nera italiana, l'omicidio di Pierina Paganelli emerge come un enigma avvolto in ombre dense e sospetti incrociati. La sera del 3 ottobre 2023, la tranquilla via del Ciclamino a Rimini è stata scossa da un crimine efferato: 29 coltellate hanno posto fine alla vita della settantottenne Pierina, lasciando una comunità intera – e da lì, anche la giustizia e tutta l’Italia appassionata di queste vicende – in cerca di risposte.
Al centro di questo dramma giudiziario si staglia la figura di Louis Dassilva, trentacinquenne di origini senegalesi, vicino di casa della vittima e principale indiziato. La sua posizione si è ulteriormente complicata dopo l'incidente probatorio dell'11 febbraio 2025, durante il quale è stato ricreato il contesto della notte del delitto per confrontare le immagini della telecamera di sorveglianza con le camminate di Dassilva e di un altro vicino, Emanuele Neri. Le prime analisi sembrano suggerire una compatibilità tra la figura ripresa e la postura di Dassilva, caratterizzata da un braccio leggermente estroflesso.
In questo scenario, arrivano nette dichiarazioni del giornalista Carmelo Abbate a "Quarto Grado" (Rete 4): “La posizione di Dassilva – le parole di Abbate, interpellato dal conduttore Gianluigi Nuzzi – è compromessa. Cioè Dassilva non verrà scarcerato, andrà a processo e molto probabilmente verrà anche condannato".
![La camminata di Emanuele Neri](https://crm-img.stcrm.it/images/42423384/2000x/20250212-111754166-9969.jpg)
Ma l’analisi di Abbate non si ferma qui; suggerisce infatti che, sentendosi alle strette, Dassilva potrebbe decidere di "far morire i filistei con lui", trascinando altre persone nel vortice della giustizia processuale. Chi sono questi potenziali "filistei"? Abbate allude a un gruppo eterogeneo: "Non solo i Fab Four, come li chiamano, quindi non solo i quattro, ma anche vicini, testimoni di Geova". Un'affermazione che apre scenari inquietanti su possibili complicità o omertà all'interno della comunità locale. Il giornalista insiste sulla necessità che qualcuno rompa il silenzio: "Qualcuno ha tre mesi di tempo per dire finalmente la verità. Da quanto dico che mancano i responsabili? Favoreggiamento, false attestazioni al pm… Ne vedremo ancora delle belle".
I risultati ufficiali dell'incidente probatorio sono previsti per il 28 aprile. Una data che, almeno per Abbate, sa di ultimatum non solo per Dassilva.
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