Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007, è tornato al centro dell'attenzione mediatica grazie a nuove analisi scientifiche. A partire dal prossimo 9 aprile, il genetista Emiliano Giardina, già consulente in casi di cronaca nera come l'omicidio di Yara Gambirasio e l’assassinio di Meredith Kercher, guiderà l’incidente probatorio che vedrà al centro il Dna trovato sotto le unghie della giovane vittima. La perizia, che si terrà davanti al Tribunale di Pavia, coinvolgerà diverse comparazioni genetiche cruciali per il futuro delle indagini. Giardina, direttore del laboratorio di genetica forense dell'Università di Tor Vergata, esaminerà non solo il materiale genetico ritrovato sulle unghie di Chiara, ma anche una lunga serie di reperti mai analizzati fino ad oggi. Tra questi, un frammento di tappetino del bagno e vari oggetti trovati nella spazzatura, come confezioni di tè, yogurt, cereali e biscotti, tutti recuperati dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano. Gli analisti confronteranno questi campioni con il Dna di Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara, attualmente indagato, ma anche con quello di Alberto Stasi, al tempo fidanzato della vittima, condannato a 16 anni per l’omicidio, e con quello di altri possibili frequentatori della villetta di Garlasco.


L’incidente probatorio, che coinvolge anche i legali delle parti in causa, rappresenta un passo cruciale per la riapertura del caso, poiché i risultati ottenuti potranno essere utilizzati in un eventuale processo. Tra i partecipanti, oltre agli avvocati di Sempio e Stasi, anche il rappresentante della famiglia Poggi, che ha già nominato il genetista Marzio Capra come consulente. Il Dna, come spiega Giardina, è uno strumento potentissimo, ma non può identificare il colpevole in modo diretto, bensì stabilire la presenza di una persona in un luogo specifico. Se emergono dubbi, è necessario riaprire il caso e fare chiarezza. A confermare l’importanza di questa nuova fase delle indagini è anche Carlo Previderé, il procuratore che ha avviato la riapertura del fascicolo, sostenendo l’utilizzabilità del Dna di Sempio nel caso. Il 9 aprile segnerà anche un altro appuntamento importante, l’udienza sulla richiesta di semilibertà per Stasi, che da dieci anni è in carcere per l'omicidio di Chiara. In quel giorno, il destino di una delle inchieste più controverse della cronaca nera italiana potrebbe finalmente avere una nuova svolta.

